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Domenica sarà di nuovo SuperClasico. Dopo le polemiche, finalmente il campo emetterà il tanto atteso verdetto di chi sarà la miglior squadra d’Argentina. Ma chi ci arriva meglio? Il Boca di Alfaro o il River di Gallardo?

Sono molti i fattori da tener conto: analizziamoli:

Il River si presenta all’appuntamento senza il crack che ne determinó la finale Libertadores a Madrid: Quintero. Dopo il grave infortunio (rottura legamenti) Juanfer sta recuperando, e anche bene rispetto alla tabella di marcia, ma ancora non è al 100% e non sarà convocabile. Mancherà Pinola, espulso nell’ultima contro il Talleres. In forse el Nacho Fernandez, infortunatosi in Libertadores nella gara contro il Cerro Porteño. A livello di condizione il River è in crescita rispetto alle prime partite stagionali, resta la macchia dell’ultima sconfitta in Superliga contro il Talleres e il primo tempo giocato ad Asuncion. Sà soffrire la Banda e anche bene, ma quando comincia a traballare allora inizia lo show di Armani che chiude la sarcinesca in attesa di qualche invenzione di Gallardo. Pratto e Scocco stanno recuperando bene.

Il migliore? l’abbiamo già detto: Armani. Ma quale sarà il modulo del Muñeco? Il Nacho Fernandez come già detto è in dubbio come Ferreira: sabato e domenica i due giocatori proveranno e si capirà se saranno della partita, ma essendo stati convocati entrambi è già questo un bel segnale. Come giocherà il River? Adottando il classico 4-4-2 oppure con la difesa a 5, con conseguente centrocampo a 3? I quattro della difesa in ogni caso dovrebbero essere: Casco, Rojas, Martinez Quarta, Montiel. Se fosse a 5 si aggiungerebbe il nuovo acquisto Diaz al centro. Il centrocampo dipenderà dalle condizioni proprio del Nacho, ma sicuri vengono dati Palacios, Enzo Perez (finalmente), e l’eroe di Asuncion, De la Cruz. Davanti, Borré è intoccabile, Pratto è favorito rispetto a Suarez e anche Scocco è sulla strada giusta: l’infortunio ora è un lontano ricordo.

Ultimi SuperClasici: Il River non perde il Superclasico (Tra Primera e impegni ufficiali) dalla Superliga 2017, poi: vittoria in finale Supercopa Argentina 2017 (2-0 River), vittoria nel 2018 alla Bombonera (0-2), pareggio 2-2 nella finale andata Libertadores (Bombonera) e apoteosi nella vittoria a Madrid nella finale di ritorno Libertadores (3-1). Anni di Napoleón Gallardo.

Il Boca si presenta al Superclásico con l’infermeria piena. Zarate si è infortunato la settimana scorsa e non sarà della partita. Salvio e Wanchope Abila sono out da giovedì, Capaldo è in forse e Almendra è squalificato. il Boca fisicamente sta bene, De Rossi piano piano sta acquistando minuti sulle gambe, Marcone sta diventando prezioso, Capaldo è una bella rivelazione, Soldano è il nuovo attaccante dopo la partenza di Benedetto all’Olympique Marsiglia e deve ancora dimostrare molto. Il crack finora è stato Alexis MacAllister proveniente dall’Argentinos Juniors, vero cervello della squadra. La palma del migliore però va al portiere Andrada che in tante circostanze ha salvato il Xeneixe. Il modulo? sarà un bel mistero. Ci sono due possibilità: Alfaro userà il solito 4-2-3-1 o la variante che ha permesso di espugnare Quito: il 4-1-4-1 con l’unico mediano (Marcone) a copertura della difesa, il centrocampo con Capaldo, MacAllister e ai lati Reynoso (al posto di Zarate) e Villa (Salvio infortunato). Questo sistema di gioco è stato usato solamente una volta, vedremo cosa deciderà el Lechuga Alfaro. De Rossi potrebbe entrare a partita in corso, oppure partire dal 1′ data la sue esperienza in partite del genere. Una passeggiata o quasi l’impegno Liberadores alla Bombonera che ha permesso la qualificazione alle semifinali ma ha lasciato il segno per gli infortuni. L’unica volta che in trasferta il Boca ha faticato è stato contro il Banfield, vincendo, ma sudando fino al 94′, Le trasferte Libertadores (Curitiba e Quito in altura) sono andate bene. Al Monumental sarà però molto più difficile. Sarà la prima volta dopo il l’agguato al bus dell’anno scorso, ci sarà voglia di vendetta anche se molti dei protagonisti di quella sera non ci sono più, in primis Pablo Perez, ora all’Independiente. L’arma ‘segreta’ potrebbe essere proprio De Rossi. Il River non lo conosce, non ci ha mai giocato contro e Daniele ha l’esperienza di partite importanti come questa.

New age: Terminata l’era Schelotto è iniziata quella di Alfaro,è al suo primo vero esame SuperClasico. Finora ha dimostrato di essere in buon tattico e di cambiare abbastanza velocemente le pedine in campo (a differenza del Guille). Sarà interessante la partita a scacchi con Gallardo, veterano dei SuperClasici e stratega rinomato.

Statistiche: partite ufficiali 248; Vittorie RiverPlate: 82 – 88 BocaJuniors; Pareggi: 88; Reti fatte RiverPlate 305 – 325 BocaJuniors

In definitiva: Il River appare leggermente favorito per fattore campo, formazione, e integrità fisica. Anche per convinzione. Il River sta a mille dopo il difficoltoso passaggio turno con tutte le difficoltà incontrate: clima ostile e scandalo De la Cruz-Polizia superato indenne. Giocando poi in casa finalmente rincontrerebbe il suo pubblico, negato dopo l’esilio a Madrid. Per il Boca gioca a favore il fattore riposo. Ha giocato la Libertadores un giorno prima del River ed in casa, alla Bombonera. Il secondo tempo potrebbe essere degli xeneixes, con maggior freschezza fisica, a patto che resistano al primo. In più c’è l’incognita De Rossi, che come già detto, se messo in campo potrebbe ‘spaccare, la partita.

calcioargentino.it

3 commenti su “Superclasico. Chi ci arriva meglio?

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