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Il River si lascia scappare un’occasione più unica che rara per volare in testa alla Primera.

Eppure il sabato aveva portato ottime notizie alla squadra del presidentissimo D’Onofrio, nessuno si sarebbe immaginato una doppia sconfitta delle due capoliste della Superliga Argentina: il Lanus nel «clasico del Sur» contro il Banfield per mano del Facha Falcioni, e soprattutto l’Argentinos Juniors, seppellito dalla goleada del San Lorenzo.

Nonostante l’orario inconsueto (11:00) nella mattina soleggiata, quasi 60.000 tifosi riverplatensi abbracciavano la propria squadra nell’ultima partita al Monumental, prima della finale Libertadores a Lima del 23 novembre.

La giornata si preannunciava con le migliori aspettative e nulla lasciava presagire a una partita proibitiva contro il Central, visti anche i precedenti della squadra rosarina al Vespucio Liberti, mai vincente qui addirittura dal lontano 1997 (era l’epoca del grandissimo River del Pelado Diaz).

Gallardo schierava gli ultimi 11 titolari scesi in campo alla Bombonera con Palacios centrale e Nacho Fernandez e De La Cruz sulle fasce nel consueto 4-1-3-2, con Suarez e Santos Borre’ davanti. Dall’altra parte, Cocca si presentava col 4-3-3 che in realtà diventava un 7-2-1, con il solo Riaño di punta sopportato da Rinaudo e Gamba.

Iniziava così il primo tempo con un grande forcing del River intento a prendere in mano fin da subito il comando del gioco, ma a parte un occasione sprecata da Suarez e un tiro dai venti metri di Pinola, la manovra risultava abbastanza prevedibile.

É il 19’ e arriva il primo momento clou: il Monumental (e il sottoscritto) iniziano a trattenere il respiro per 10 lunghissimi minuti, dopo che un duro fallo ‘abbatte’ Enzo Perez. Il rischio dell’infortunio nel momento più delicato della stagione comincia ora a invadere i pensieri dei Millonarios: Gallardo lo capisce e fa iniziare il riscaldamento a Ponzio, ma fortunatamente è solo falso allarme. L’esperto centrocampista finirà regolarmente la gara risultando con Palacios tra i migliori del River.

In molti si sono chiesti del perché Gallardo non abbia sostituito il Mendocino.

Enzo Perez fa stretching dopo la botta subita.

Enzo Perez attualmente é un cardine insostituibile nella scacchiera del Muñeco, da sempre baluardo del centrocampo della Banda. Gli anni però cominciano a bussare anche alla sua porta e le quasi 34 primavere sulle spalle si fanno ormai inevitabilmente sentire. Impensabile che Enzo possa giocare ancora in futuro a certi ritmi, ed è normale che a Nuñez si stia già cercando un degno sostituto che lo possa far rifiatare ogni tanto.

Il primo tempo dunque, si conclude con un’occasione per Riaño, che fortunatamente conclude centrale. Tutto fa intravedere a un secondo tempo a senso unico per i padroni di casa. Purtroppo non sarà così. Si potrebbe anche recriminare per un intervento da rosso di Britez su Santos Borré e che Echenique punisce solo con un’ammonizione, ma tant’è.

A inizio ripresa ecco ciò che non t’aspetti. La frittata di Martinez Quarta, permette a Gamba di portare in vantaggio la squadra Canalla, con il Chino che già la settimana scorsa nella sua città natale, aveva riaperto la partita con una leggerezza difensiva, permettendo a Acevedo di segnare l’1-2 del Tiburón.

Lucas Gamba segna al 1′ del secondo tempo.

Parentesi Martinez Quarta: Il semestre di Lucas é stato pessimo e non vorrei pensare che le voci di mercato (dato già sicuro partente al Milan a fine agosto) lo abbiano deconcentrato. In fase di marcatura le sue prestazioni hanno lasciato un pò a desiderare e in alcun modo finora ha potuto supplire alla partenza di Maidana. In tal senso, il poco utilizzo del nuovo acquisto Paulo Diaz (fortemente voluto da Gallardo) lascia un po’ perplessi.

Si pensava che nei 44 minuti che mancavano del secondo tempo il River potesse ribaltare la gara, ma a parte un dominio territoriale schiacciante e nonostante gli ingressi di Quintero, Scocco e Pratto, il portiere Ledesma rimaneva abbastanza inoperoso anche grazie alla grande prestazione del centrale difensivo Barbieri, sempre presente e reattivo ad ogni occasione.

Terminava cosí la partita col Central che si portava a casa 3 punti insperati grazie al regalo della difesa milionaria, con la testa dei giocatori River (e forse anche quella del Monumental incitante e applaudente anche dopo il fischio finale), probabilmente, già rivolta in direzione delle prossime conquiste.

Giovedì’ si volerà a Cordoba dove il prossimo 15 novembre il Millo giocherà l’accesso alla finale della Coppa Argentina contro il sorprendente Estudiantes di Caseros. Tre i fronti ancora intatti per River che sogna a dirittura il triplete. Una partita in fondo si può anche sacrificare, anche in vista del pareggio del Boca a Liniers, che lascia la Banda a un solo punto dal plotone di testa, formato da 3 squadre (Boca, Argentinos et Lanus).

Personalmente non vorrei che le voci di mercato riguardanti Gallardo avessero destabilizzato troppo l’ambiente. Nei prossimi 15 giorni il River si giocherà la stagione e servirà l’ambiente perfetto. Le polemiche, gli interessamenti di mercato e i fini personali dovranno essere messi in secondo piano data l’importanza delle prossime tappe.

E intanto, le notizie da Rio che danno un Flamengo inarrestabile, non sono per niente rassicuranti.

Ma nel dentro o fuori, il River di Gallardo ha sempre dato il meglio di se..

Aguante River!

Di Magdi Sadalla


calcioargentino.it

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