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Il cammino di River e Boca verso l’appuntamento più importante del semestre. Giorno dopo giorno, ecco l’avvicinamento al Superclásico.

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RESERVA. La vigilia dell’atteso SuperClásico si consuma nel predio del Boca Juniors ad Ezeiza. In programma infatti c’è l’attesa Boca-River in formato Reserva, la nostra Primavera per intenderci. Non una partita da ricordare, termina zero a zero senza particolari emozioni. Risulterà quasi impalpabile la stellina Echeverri, ceduto dalla prima squadra per l’occasione. Il fantasista della Selección sub-17 infatti non riuscirà ad esprimersi adeguatamente causa raddoppio e triplicazione di marcature ad opera del Xeneize. Il Boca poi va vicino al gol nel finale ma una palla scodellata in area attraversa tutto lo specchio di porta e muore a fondo campo.

BOCA. Sembra tutto definito dopo l’ultimo allenamento la scelta dei ventidue che scenderanno in campo. Non senza qualche sorpresa. Almirón, dopo le ultime due partite (convincenti) giocate con un 4-3-3 improvvisamente cambia modulo e si affida alla difesa a tre. O a cinque se preferite. Tre difensori centrali e due stantuffi che si alterneranno tra difesa e attacco; una sorta di scelta ‘gallardiana‘ delle grandi occasioni visto l’utilizzo che el Muñeco adoperava per spiazzare l’avversario. In attacco, con Benedetto e Langoni infortunati, saranno Vasquez più avanti e il suo scudiero Villa (vero incubo per i millonarios) a reggere l’apparato offensivo. In mezzo, Pol Fernandez, e i pibes Alan Varela e Cristian Medina dovranno garantire adeguato filtro e ripartenze.

RIVER. Il River invece si affida agli undici classici, con una sorta di 4-1-2-2-1 che ultimamente in Liga Profesional sta dando grandi soddisfazioni. In attacco Beltrán -uno dei pochi positivi nonostante la ‘derrota historica’ a Rio-, coadiuvato dalla fantasia del Nacho Fernandez e di Esequiel Barco, dalla quantità del capitano Enzo Perez, dalla creatività di Aliendro, vero metronomo della manovra, e dalla duttilità di De La Cruz a centrocampo. La difesa, con il ritorno di Enzo Díaz, tornerà a quattro con il solo dubbio Paulo Diaz/Mammana al centro.

NON DETERMINANTE, MA… Per il resto, la 383^ sfida tra Millo e Xeneize, contando amichevoli, tornei Conmebol, Cope nazionali e Primera División si annuncia infuocata, con le coronarie dei rispettivi tifosi a rischio e con la tensione abituale che questo evento mondiale produce. Da parte Boca si respira la novità di una fiducia ritrovata; da parte River si avverte il senso di responsabilità nei confronti degli oltre 78.000 tifosi che sosterranno la squadra per tutti i novanta e oltre minuti di gara. Non determinante ai fini della classifica, vedremo comunque sulla cancha, la ‘solita’ garra e orgoglio nel difendere le rispettive camisetas. Vedremo si ci si accontenterà del punto a testa o se emergerà la voglia di superare il rivale. I tifosi nei social non aspettano altro.

TAROCCHI. In ultima, non poteva mancare la ‘sentenza delle carte’ del famoso tarotista Walter Lavalle: “Leggo di una partita abbastanza equilibrata, ma il Boca otterrà un risultato positivo” rivela il sensitivo, che continua. “La ‘Muerte’, la ‘Torre’ e ‘l’impiccato’ non solo belle carte per il River, ma potrebbero essere gli strascichi dell’ultimo K.O. in Libertadores. Non vedo una vittoria lampante nè dall’una, nè dall’altra squadra. Per me sarà un pareggio”.

3 – Fine

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NUOVO TIFO. Tutto esaurito al Más Monumental. C’è grande attesa per il primo SuperClásico nel rinnovato Estadio Antonio Vespucio Liberti dopo l’agibilità delle nuove tribune a bordo campo che già in questo semestre si sono apprezzate per decibel ed entusiasmo. I tifosi assiepati a pochi metri dal terreno di gioco spingeranno ancor più le azioni dei giocatori millonarios rispetto alle consuetudini del passato. Se una volta c’era la pista di atletica -e 35 metri di distanza- a frenare e disperdere i cori e le urla delle populares, domenica prossima assisteremo alla nuova ‘modalità’ di tifare, per la prima volta a soli 12 metri in casa contro il Boca. Inedito assoluto. Dal fronte della Subcomisión del hincha de River, il gruppo cordinamento dei tifosi, fanno sapere che per l’occasione saranno sventolate circa duemila bandiere nelle tribune ‘bajas‘, per uno spettacolo nello spettacolo.

SICUREZZA. Naturalmente, i quasi diciottomila tifosi in più rispetto all’anno scorso saranno controllati da un ‘operativo’ record -e mai visto prima- di quasi 1.400 agenti in tenuta antisommossa per salvaguardare la sicurezza fuori e dentro l’impianto. Nonostante sarano presenti soli i tifosi millonarios, c’è il rischio -come nel recente passato- di sfondamento dei cancelli da parte dei tifosi sprovvisti di biglietto o regolamenti di conti tra barras interne. La polizia, inoltre, dovrà assicurare un arrivo ‘in totale sicurezza’ del pullman xeneize in prossimità della rotonda Quinteros, dove, nel 2018, avvenne il ‘famoso’ attacco con conseguente lapidazione al bus del Boca.

POLEMICHE. Primi screzi e prime polemiche nell’antivigilia della partitissima. Inizialmente organizzata dalla Liga Profesional de Futbol la conferenza stampa nella sede AFA di Ezeiza tra le due squadre, è stata cancellata per mancanza del capitano del River Plate. Il club, nella persona del tecnico Martín Demichelis, ha infatti negato ai propri giocatori di partecipare all’evento in questione per non precisati motivi.

CAMISETAS. E’ invece ufficiale la presenza delle tradizionali camisetas indossate dai due equipos. Maglia con banda diagonale roja per il River e la azul con banda orizzontale oro per il Boca, come da miglior tradizione argentina. Scongiurato il pericolo per i millonarios della maglia gialla xeneize, dopo lo strano utilizzo della stagione scorsa in seguito -almeno così si dice- al consiglio di un sensitivo/sciamano e dimostratasi poi ‘letale’ nel risultato finale.

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Secondo qualcuno doveva essere un evento quasi del tutto scontato guardando le prestazioni dei due club in Primera División. Scontato, almeno fino ad una settimana. Ci pensano poi gli dèi del futból a movimentare la situazione. Domenica scorsa, dopo otto vittorie di fila, il River rischia di cadere a Tucumán, sotto un uomo e sotto nel punteggio. Ci vorrà una buona dose di fortuna nei minuti finali per scongiurare il pericolo e portare a casa un punto prezioso. Nello stesso tempo il Boca, reduce da un solo punto nelle ultime quattro partite, risorge inaspettatamente alla Bombonera vincendo nettamente un clásico contro il Racing. Passa qualche giorno e il Xeneize conferma la sua crescita, espugnando con autorità il Monumental de Santiago, nel campo sempre complicato del Colo Colo. Il River, invece, subisce l’umiliazione più dura della sua storia contro il Fluminense nelle Cope Conmebol. La nostra storia inizia da qui, dai clamorosi cambiamenti d’umore e di morale delle squadre più famose di Argentina, nelle ultime 72 ore.

QUI RIVER. Il River ritorna dalla trasferta di Copa Libertadores con le ossa a pezzi. Era prentivata la difficoltà della sfida contro una delle squadre più in forma del momento del panorama brasiliano, ma nessuno immaginava un’umiliazione di questi livelli. 5 a 1 contro la Fluminense, e di colpo si materializza la peggior sconfitta nello scenario continentale in tutta la storia della Banda. Dopo un primo tempo giocato dignitosamente, nella ripresa appaiono incomprensibili le scelte di Demichelis di giocare con la difesa a tre subito dopo l’espulsione di Gonzalez Pirez. Dopo circa due mesi di gioco e spettacolo il River rimette in discussione le sue certezze a pochi giorni dalla partita più importante dell’anno. Scenario impensabile fino ad una settimana prima.

QUI BOCA. Come agli antipodi, succede l’esatto contrario al Boca. Dopo le delusioni e frustazioni in campionato dopo l’addio anticipato di Ibarra e il traghettamento deludente del Dt interrino Herrón, il Xeneize riesce a risalire la china con due prestazioni eccezionali contro Racing e Colo Colo. Contro l’Academia arriva una prestazione maiuscola dopo l’intuizione del tecnico Almirón di spostare il possente Advincula come esterno di attacco. Alla Bombonera la scelta si dimostra vincente ed è pioggia di gol contro il malcapitato Racing. Qualche giorno dopo e a Santiago del Cile lo stesso esperimento convice totalmente, addirittura con lo stesso Advincula nel tabellino dei marcatori. Morale e convinzioni si alzano di colpo, e nonostante la posizione deficitaria si inizia a respirare un clima speranzoso per la prossima impegnativa trasferta a Más Monumental.

ARBITRO. Toccherà un’altra volta al fischietto Darío Herrera dirigere la clasicisima di domenica. Ufficiale del famoso ritorno degli ottavi di finale di Libertadore nel celeberrimo ‘partido del gas pimienta’, l’arbitro nativo di Neuquén non è certamente la scelta che immaginava e sperava il tifoso River, dopo la statistica che vede il congiunto riverplatense mai vittorioso – e mai in gol – negli unici cinque confronti diretti da Herrera. Tre vittorie Boca e due pareggi sono infatti i precedenti in questione.

E per entrambi i tecnici si tratterà di l’esordio ufficiale in un Superclásico: sono passati infatti 171 giorni dalla presentazione di Demichelis alla guida del River e solo 26 per Almirón al Boca. Un inedito assoluto.

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