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Competere in un torneo logorante come la B Nacional e allo stesso tempo partecipare all’ambita Copa Libertadores non è mai facile. Specie se sei un piccolo equipo del Interior del Pais e non ti può permettere una rosa adeguata per rimanere a galla in entrambe le competizioni. Potrebbe sembrare un racconto di Galeano, ma è la surreale attualità genuinamente argentina.

TITULO. E il nome ‘Club Atlético Patronato’ non può che non far tornare in mente la conquista clamorosa della conquista della Copa Argentina 2022. Trionfo meritato anche per le eliminazioni in serie sugli squadroni di Boca e River, che generarono un’affetto calcistico popolare mai visto prima verso la piccola realtà che riuscì a sollevare la Copa. Pazienza se poi il controverso coefficiente promedio lo condannava alla B, il Patrón aveva già riscritto la storia calcistica nazionale con la prima stella, la prima partecipazione alla Supercopa argentina e la prima volta nel palcoscenico ‘glitterato’ della Libertadores.

ADDIO. L’attualità dice che il Patronato naviga in acque pericolose. Doveva essere una passeggiata il ritorno alla massima categoria ma una rosa non all’altezza e risultati deludenti stanno pregiudicando l’andamento della stagione. L’umiliazione poi nello ‘spareggio’ continentale (contro il Melgar) è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, inducendo l’allenatore Walter Otta a farsi da parte. Otta, successore del ‘glorioso’ Facundo Sava, ora al Cerro Porteño, ha deciso di scendere dalla giostra dopo sei mesi vorticosi ed estenuanti, per il bene suo (di salute) e del club. ‘Questo mercoledì è stato ufficializzato l’addio di Walter Otta da direttore tecnico della squadra professionistica’, si legge nel comunicato diffuso dal club. ‘La decisione viene presa di comune accordo tra il Consiglio di amministrazione e l’allenatore’.

Tramontato quasi del tutto il discorso Libertadores il Patronato da domani dovrà rimboccarsi le maniche per risalire la classifica della cadetteria: sono infatti solo due i punti che separano la squadra dalla clamorosa retrocessione in Federal A. Per evitare di adempiere un famoso ‘detto’ argentino che recita: ‘desde estrellas a los pocilgas’.

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