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Si diceva Superclásico tutto l’anno. Dario Benedetto e Juanfer Quintero fanno ritorno nello stesso giorno nelle loro amate squadre. Si preannuncia una stagione molto intensa per bosteros e millonarios.

Felici, sorridenti, come due bimbi che indossano per la prima volta la camiseta della squadra del cuore. Così sono arrivati el Pipa Benedetto e Juanfer Quintero nella gran capital de Buenos Aires. Stesso giorno, neanche volerlo fare apposta. O forse sì, per non dare troppa soddisfazione all’avversario, sono tornati ai rispettivi club El Nueve y El Diez per un’altro mistico capitolo argentino della loro carriera.

BENEDETTO. È stata una parentesi di quasi tre anni quella di Dario Benedetto lontano dal Boca. L’esperienza europea con Marsiglia e Elche non ha dato i frutti sperati per le ambizioni del giocatore, che così ha deciso di rinunciare a un contratto più vantaggioso pur di tornare a vestire l’azul y oro del Boca. Attaccamento alla maglia certo, ma anche ultimo disperato tentativo di convincere Scaloni per l’arruolamento dei mondiali.

È stata una lontananza mai del tutto dimenticata dalle parti della Bombonera, dove nessuno è riuscito a raccogliere appieno il suo testimone da centravanti, iniziando da Wanchope Abila, continuando con Soldano e terminando con l’eterno infortunato Orsini. Il suo ritorno sa di provvidenza per il Director tecnico Battaglia che ora può contare finalmente su un goleador de Jerarquia, forgiato anche dall’esperienza europea che non guasta mai. Rimarrà da definire il futuro degli altri interpreti d’attacco della squadra, ma questo è un discorso che cercherà di dipanare il consejo de Futbol del Boca nei prossimi giorni. Il grande impatto del regreso del Pipa non fa che aumentare il sogno della conquista della Libertadores, a quindici anni dall’ultima targata Russo. Se fino ad un mese fa l’arrivo del giocatore era considerata mera utopia, ora è incredibile realtà. Un successo clamoroso per Riquelme, che riporta a casa il figlio prodigo e mette a tacere quasi definitivamente le bocche dell’oposición di Angelici e Gribaudo.

QUINTERO. Pochi istanti prima dell’atteraggio del charter di Quintero si abbatte un diluvio clamoroso su Buenos Aires che allaga parte dell’aeroporto di Ezeiza. Non bastano tuoni e fulmini per fermare l’entusiasmo di qualche centinaio di tifosi, che accorrono per vedere con i propri occhi il regreso effettivo dell’eroe di Madrid. Quintero sotto i fari delle telecamere appare come un pulcino bagnato, ma l’orgoglio è sempre quello di un leone. Andatosene solo l’anno scorso verso i milioni orientali della Cina, Juan Fernando torna nel club che ama con la volontà di alzare di nuovo la Copa más gloriosa e di vivere un’altra avventura da protagonista assoluto nel periodo più vincente del River.

Quintero è il colpo che mette d’accordo tutti i tifosi per il profondo legame instaurato con il giocatore. Aumenta notevolmente il livello tecnico nella squadra già di per sè molto elevato. Ogni conquista ora sembra possibile, a patto che i muscoli di cristallo del colombiano reggano di nuovo un campionato intenso come quello argentino. E’ anche un grande successo da parte della nuova dirigenza River che regala un sogno ai tifosi e al tecnico Gallardo. El Muñeco si sfrega le mani dopo aver deciso di rimanere un altro anno al timone River, ammirando come la Banda diventi sempre più competitiva ogni giorno che passa. E se dovesse rimanere Alvarez, allora davvero sarebbe locura total.

Giorno indimenticabile questo 20 gennaio per il calcio argentino, da segnarlo con la matita rossa sul calendario dei grandi eventi. In sole 24 ore River e Boca riducono di parecchio il gap con le squadre brasiliane in ottica Libertadores, volando ora con le ali dell’entusiasmo. In attesa di altri colpi scoppiettanti, la sceneggiatura del futbol argentino per la prossima stagione promette davvero sfide da brivido. Con River e Boca, Boca e River desiderose di diventare ancor più determinanti nel panorama nazionale e subcontinentale.


calcioargentino.it

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