I nuovi capitoli del futbol argentino entusiasmano e non poco i tifosi. Tra le magie in campo di Messi e quelle instituzionali del presidente federale Tapia, è assoluta locura in Argentina.
Settimana indimenticabile quella appena passata per la Asociación Futbol de Argentina, e non solo sul piano sportivo. Tra campo e tavoli istituzionali l’Argentina ottiene un successo dietro l’altro, merito di un Messi stratosferico nella cancha e di un Claudio ‘Chiqui’ Tapia, che sta compiendo vere e proprie meraviglie attraverso i suoi (super)poteri politici.
MESSI E PRIMATO MONDIALE. Ma andiamo con ordine. Si partiva sabato 25 marzo con l’omaggio speciale di Tapia e dirigenti nei confronti del capitán albiceleste, ridenominando nientemeno che il nome del centro federale in ‘Predio Lionel Andres Messi‘, A conferma, se ancora ce n’era bisogno, del legame indissolubile tra AFA e la Pulga. Successivamente le amichevoli-materasso contro Panama e Curacao riaccendevano l’entusiasmo dei tifosi, dopo aver ‘assaltato’ pacificamente il Monumental e l’ Estadio Único Madre de Ciudades de Santiago del Estero per i festeggiamenti della tercera Copa del Mundo. Sul campo poi, la scorpacciata di gol fatti (nove) e la porta imbattuta donavano la prima posizione ‘virtuale’ nel ranking mondiale Fifa, sorpassando in classifica il rivale Brasile. E come non dimenticare l’ennesimo record di Leo Messi, che festeggiava la centesima rete in camiseta albiceleste tra stampa e social di nuovo in delirio?
ASSE AFA-CONMEBOL. Entusiasmo alle stelle, ma il meglio doveva ancora arrivare. O meglio, il colpo di prestigio del presidente federale Chiqui Tapia, che dopo gli inequivocabili segnali in Indonesia, escogitava il ‘Piano Mundial sub-20’ per riprendendersi il mondiale giovanile dopo l’esclusione nel deludente Torneo Sudamericano. Per prima cosa el Chiqui trovava l’alleato strategico in Alejandro Dominguez, presidente Conmebol, concedendo, tra un’amichevole e l’altra, la presenza dell’intero plantel della Selección campeón del Mundo (prima volta in assoluto) nelle sale del quartier generale della confederazione sudamericana. A sua volta la Conmebol premiava Tapia con il titolo più illustre per un dirigente, conferendogli il titolo dell’Ordine d’Onore del Calcio Sudamericano nel grado di Gran Collare Straordinario e definendolo come miglior dirigente dal Mondo. In faccia alla Federazione brasiliana presente.
FIFA. Miglior dirigente del mundo non a caso. A questo punto accadeva ciò che Tapia aveva intuito qualche settimana prima. La Fifa revocava l’organizzazione dei mondiali sub-20 all’Indonesia per le crescenti pressioni interne dopo l’instabilità politica nazionale. Cosa c’è di meglio che rientrare dalla porta di servizio della prestigiosa competizione dopo la fallimentare non qualificazione del gennaio scorso? Per questo motivo la Afa, con documenti già pronti alla mano, si proponeva come sede organizzatrice nonostante il pochissimo tempo di preavviso (inizio maggio 2023), nel tentativo di rientrare e ospitare in casa quello stesso torneo da cui era stata esclusa.
Naturalmente, tutto ciò a ridosso del congresso Conmebol programmato qualche giorno dopo, con la presenza illustre, guarda caso, del presidente Fifa, Gianni Infantino. Dopo le spinte dello stesso Dominguez nel suo intervento finale: “Crediamo che l’Argentina abbia le possibilità di organizzare un mondiale di categoria nonostante il poco preavviso”, Infantino stringeva la mano a Tapia concedendo le chiavi della competizione.
Missione compiuta. Tapia si ritrovava testa di serie in qualità di Paese organizzatore dopo l’esclusione sul campo. Visione, lungimiranza, alleaze strategiche e potere politico dopo il Mondiale conquistato consegnavano a Mascherano (tornerà alla guida della sub-20?) la possibilità di giocarsi un Mondiale negli stadi di casa. Tutto questo, grazie ad un uomo chiamato Claudio Fabián Tapia, detto ‘el Chiqui‘, il ‘Goat‘ dei dirigenti sportivi.
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