Scaloni vs Tabarez. Cosa abbiamo visto e come l’hanno giocata i due Dt.
La 2^ giornata della Copa America 2021 ha visto andare in scena il derby del Rio de la Plata tra Argentina e Uruguay, vinto 1-0 dalla seleccion di Scaloni grazie al gol di Guido Rodriguez, centrocampista classe 94 in forza al Betis Sevilla Balompié.
La partita si è sviluppata su un sostanziale equilibrio tecnico, con una leggera superiorità della Celeste del Profe Tabarez per quanto riguarda la gestione della palla (55% e 481 passaggi riusciti vs i 385 dell’Argentina) e il dominio territoriale, risultato essere di 1.35.
Le statistiche dei passaggi e le heatmaps che aiutano a comprendere come la gara sia stata tecnicamente equilibrata, con l’Uruguay a giocare con un baricentro leggermente più alto rispetto all’Argentina
L’Argentina, che ha cambiato alcuni elementi rispetto alla gara di esordio vs il Cile (l’autore del gol Guido Rodriguez per Paredes, i due esterni Acuna e Molina per Tagliafico e Montiel, Romero per Martinez Quarta), ha affrontato la gara con un importante livello di attenzione difensiva (solo 0.20 xGA concessi all’Uruguay), mantenendo spesso le linee compatte e mostrando reattività nelle letture e chiusure, cosa che era mancata vs i cileni.
Già nella fase iniziale del match si poteva notare come l’albiceleste mantenesse le linee di difesa e centrocampo ben compatte, limitando al massimo le linee di passaggio per gli uruguaiani
Per quanto concerne lo sviluppo delle giocate la predilezione della seleccion di Scaloni è stata per la banda sinistra, con la combo Acuna – Lo Celso – Nico Gonzalez abbastanza sollecitata, zona dalla quale si sono poi sviluppate le migliori occasioni, spesso con cross a cercare l’attacco del secondo palo.
Importante poi per l’Albiceleste la buona precisione in attacco (6 tiri in porta su 9) e la qualità delle scelte offensive visto il gol segnato a fronte degli 0.70 xG prodotti, un passo in avanti importante rispetto alla prima gara che li aveva visti segnare 1 gol vs il Cile nonostante i 2.92 xG prodotti.
Protagonista assoluto della gara è stato Messi, autore di una gara da leader, a tutto campo, comprendo in ampiezza tutta la ¾ offensiva, pronto a combinare o ad ad andare in solitaria (9 dribbling riusciti su 14).
E’ mancato il goal ma l’assist e la mole di gioco e di occasioni prodotte sono sufficienti per renderlo determinante nelle dinamiche offensive dell’Argentina.
Una prestazione solida da parte della squadra di Scaloni che questa volta non si fa recuperare e mostra di poter contare non solo sul talento offensivo ma anche su una buona proposta tattica anche nella fase di non possesso.
Se l’Argentina continua a migliorare nell’ottimizzazione delle giocate offensive, mantenendo equilibrio e attenzione nella fase di non possesso, potrà dire la sua per la vittoria finale della Copa America, che manca dal lontano 1993.
di RobNiz83
calcioargentino.it