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Sale la tachicardia per la giornata di Copa de la Liga più importante dell’intero semestre, quella cioè della ‘Fecha de los Clásicos’, in scena in questo fine settimana. Giorno dopo giorno faremo il cammino verso Superclásico, Clásico de Avellaneda, Clásico del barrio e di Rosario; le partite più vibranti dell’intera Argentina.

Superclásico

Si registra di nuovo il tutto esaurito per la partitissima del semestre. Un Más Monumental vibrante e colorato da una coreografia studiata per l’occasione dai militanti della Subcomision del Hincha del River sarà da cornice al Supeclásico numero 261. Numeri record anche per quanto riguarda la sicurezza, dopo che il Ministero della Sicurezza della Città di Buenos Aires e il Governo della Città hanno disposto l’impiego di 1500 agenti delle forze dell’ordine dislocati tra Monumental e zone attigue allo stadio, che controlleranno tifosi millonarios e assicureranno l’arrivo in condizioni di sicurezza del pullman del Boca Juniors. Ieri sera da segnalare la cena istituzionale della Liga Profesional tra dirigenti delle ventotto squadre di Primera e il presidente della AFA, Claudio ‘Chiqui’ Tapia. Presenti, tra gli altri, Román Riquelme, presidente Boca e Ignacio Villarroel, vicepresidente del River Plate.

Qui RIVER. Il River è in fibrillazione. Sono difatti febbrili le aspettative nei confronti di Miguel Borja, il bomber uscito malconcio nella sfida di due settimane fa contro l’Atlético Tucumán e in costante ripresa grazie alla doppia sessione giornaliera di fiosioterapia. La diagnosi di un lieve stiramento ha fatto sospirare i tifosi millonarios, che però ora sono ottimisti per il completo recupero in occasione della prima grande sfida dell’anno. El colibrì infatti ha già fatto innamorare la gente della Banda e dimenticare l’ombroso secondo semestre 2023 realizzando sei gol nelle effettive prime cinque partite e conquistando la vetta solitaria della classifica cannonieri. Senza di lui infatti il River ha ottenuto un solo punto in casa contro il Banfield, per di più pareggiando col fiatone al 90′ Non solo prezioso apporto di gol quindi, la sua presenza diviene necessaria anche per la cabala. Per il resto, chiarita la diatriba interna tra Colidio/Borja e Barco (in occasione del doppio rigore contro l’Atlético Tucumán), il Millonario arriva a questa sfida con i favori del pronostico, avendo un ruolino di marcia molto più convincente con i tre pareggi e tre vittorie in sei gare, e il doppio di gol realizzati rispetto al Boca (12 vs 6). Un primo esame per Demichelis, sempre vincitore l’anno scorso sugli acerrimi rivali, che potrebbe regalare l’entusiasmo necessario per continuare da leader in Copa de la Liga e iniziare al meglio l’imminente Copa Libertadores.

Qui BOCA. Il Boca arriva al Superclásico già in debito di ossigeno. Non sono bastate le prime sei partite dirette dal neo allenatore David Martinez a lasciare un’impronta perlomeno abbozzata rispetto alle prestazioni del secondo semestre scorso. La squadra fatica e anche molto a ottenere risultati e a concretizzare sul terreno di gioco un’idea di gioco. Due vittorie, tre pareggi e una sconfitta non possono essere un positivo bilancio per un club come il Boca e lasciano intendere che la squadra necessiti di più lavoro collettivo rispetto alla tabella di marcia preventivata alla vigilia. Tanto più se la sconfitta, arrivata nell’ultima giornata, ha in qualche modo intaccato il morale prima dell’importantissima ‘finale’ al Monumental. Ancor più preoccupante la situazione xeneize se si considera che a più largo raggio il Boca è riuscito a vincere solo 7 partite delle ultime 30. Un male, che arriva da quindi molto lontano e che necessiterà da parte di Martinez, di maggior dedizione tecnico/tattica. Superlativo invece fino ad ora è stato l’apporto del bomber Miguel Merentiel. È lui che ha tenuto in piedi la squadra assieme al neo acquisto, Kevin Zenon, grazie ai gol della ‘Bestia‘ e alla creatività del giovane engange.

Clásico de Avellaneda

Il primo assaggio di Clásico de Avellaneda si è avuto nella notte, quando i capitani delle due rispettive squadre sono intervenuti nella conferenza stampa organizzata dalla Liga. Ivan Marcone (Independiente) e Gabriel Arias (Racing Club) hanno risposto alle domande dei giornalisti presenti.

Marcone: “Dopo gli impegni infrasettimanali delle ultime settimane era importante avere una settimana intera di lavoro prima del Clásico. Non si lavora solo sull’aspetto fisico: anche quello mentale è importante e sicuramente incide quando si tratta di giocare a questi livelli. Per questo è importante curare entrambi gli aspetti. Contro il Racing è una partita che ha un significato diverso da tutte le altre. Non vediamo l’ora di scendere in campo”.

Arias: “Vivere un Clásico è sempre un qualcosa di speciale. Siamo migliorati molto ultimamente ma va sottolineato che siamo una squadra da poco costruita e abbiamo ancora molta strada da fare. È positivo il percorso che stiamo facendo. Il modo migliore per vivere questa partita è provare a goderselo e lasciare da parte tutto ciò che è di ‘contorno’. Ne ho giocati diversi e mi sono divertito in tutti. Siamo sempre grati per il sostegno che ci danno i nostri tifosi e speriamo che sabato possiamo godere con loro nel migliore dei modi”.

Da segnalare questa notte alle 23 italiane il Banderazo dei tifosi Racing Club alla squadra, che non avverrà come di consueto sotto il ritiro dell’Hotel Savoy, ma per l’occasione verrà aperto nientemeno che il Cilindro de Avellaneda.

Qui INDEPENDIENTE: Si alza l’asticella al Libertadores de America. Dopo le due vittorie consecutive l’Independiente di Carlitos Tévez è chiamato a sfatare il tabù che persiste dall’agosto 2021, quando l’equipo dell’allora Dt Falcioni battè il Racing 1-0 grazie al gol di Silvio Romero. Arrivarono le dimissioni del tecnico Pizzi, come arrivarono quelle di Gago l’anno scorso, quando, a pochi giorni dall’arrivo dell’Apache, il Rojo espugnò nientemeno che il Cilindro de Avellaneda per 2-0, grazie ai gol di Canelo e rigore di Brian Martinez. Ora il Rojo, nonostante la prima posizione nella classifica del gruppo A, sembra ancora un cantiere di lavoro. Troppi ancora gli alti e bassi di cui Tévez sta lavorando; prestazione ancora troppo intermittenti per dare già un giudizio. Quello che è certo è che alla squadra roja non mancherà la garra e il 12° uomo negli spalti.

Qui RACING. Molto scetticismo alla vigilia, ma poi il Racing Club ha iniziato a spiegare le sue ali e volare in alto, battendo sonoramente San Lorenzo e purgando l’imbattuto Newells a domicilio, prima, dell’inattesa ma sfortunata debacle interna contro il Godoy Cruz. Sconfitta alla vigilia che di certo non ci voleva, anche se possono ‘rassicurare’ le innumerevoli, clamorose palle gol sprecate, segno di una proposta offensiva sempre viva e continua. Per dirla tutta, l’Acadé, a differenza dell’intero ciclo Gago, mostra già un impianto di gioco interessante e un’abbozzo di identità che tende a svilupparsi partita dopo partita. Soprattutto impressionano i numeri dell’attaccante Maravilla Martinez: una tripletta, una doppietta e un assist negli ultimi 180 minuti. Per sperare bene contro l’Independiente.

Clásico del Barrio

A movimentare l’ambiente ci ha pensato bene l’allenatore del San Lorenzo, ‘GallegoInsúa, che intervistato dai media locali non ha perso l’occasione di sfottere i ‘cugini’: “Il Clásico? Il nostro presidente (Moretti) dice che è contro il Boca, ma per questioni territoriali dobbiamo giocare con l’Huracán. È normale considerare più importante quello col Boca, perchè si affronta un club con una storia vincente, simile alla nostra”. Battute a parte, mentre il San Lorenzo continua con le certezze e la crescita delle ultime giornate, a Parque Patricios si cerca di fare di ‘necessità, virtù’, con la situazione di emergenza di risultati e tecnica nel periodo meno indicato dell’anno. Per quanto riguarda i numeri assisteremo al Clásico del Barrio numero 166 nell’era del Profesionalismo. San Lorenzo avanti con 77 vittorie contro le 44 del Globo. 44 i pareggi.

Qui HURACAN. Il Globo affronta la clasicisima col morale a pezzi e senza un allenatore. È durato infatti solo sei giornate il tecnico Sava, chiamato per sostituire il soddisfacente lavoro di Martinez (ora al Boca), ma rinunciante all’incarico dopo la sconfitta col Vélez, dopo le insostenibili pressioni della Comisión directiva in prossimità del Clásico. Ora l’Huracán, sotto la guida del traghettatore Gastón Coyette (coordinatore delle squadre giovanili) che deve recuperare in pochi giorni spirito di gruppo e coraggio in vista dell’importante partita.

Qui SAN LORENZO. Il Ciclón arriva al Clásico del Barrio col vento in poppa dopo la prima vittoria del 2024. Contro il Tigre si sono riviste le doti realizzative di Bareiro e le prima rete al debutto con la camiseta azulgrana, di ‘LukakuHerazo, l’attaccante ex Deportivo Tolima, che fanno ben sperare i tifosi guardando il futuro. El Gallego Insúa dovrebbe riconfermare l’undici visto domenica scorsa per ‘sfatare il tabù’ del Palacio Ducó che perdura dai sedicesimi di finale di Copa de la Superliga 2019. Allora il Ciclón battè l’Huracán solamente ai rigori.

Clásico di Rosario

“CUESTE LO QUE CUESTE...EL DOMINGO TENEMOS QUE GANAR“. È questo l’urlo che sale dalle tribune del Coloso Bielsa nel Banderazo di appoggio dei tifosi Newells alla squadra. Solito stadio stracolmo di tifosi, fumogeni e tanta voglia di tornare protagonisti nel Clásico che per l’occasione la Lepra giocherà in casa.

Dall’altra sponda rispondono con un video la barra del Central, prendendo in giro goffamente i rivali raffigurati da un pinguino (pecho frio), sconsolato in mezzo alle prime pagine dei successi canallas e raccolto da un energumeno della curva con la maschera di Miguel Angel Russo, l’allenatore del Rosario Central e ultimo ‘purgatore’ dei ‘cugini’. Inizia così l’atteso countdown a Rosario

Qui NEWELLS. C’è attesa questa notte quando al Coloso Bielsa si riuniranno una moltitudine di tifosi leprosos per il consueto Banderazo in occasione dell’ultima pratica di allenamento della prima squadra a porte aperte. A caricare giocatori e staff per il prossimo Clásico contro il Central ci penseranno i ‘consueti’ 45.000 fortunati che daranno spettacolo tra fuochi d’artificio e consueti cori di appoggio alla squadra. Contro il Canalla il tecnico Mauricio Larriera dovrà fare di necessità, virtù, rinunciando al fin qui ottimo Ever Banega, espulso nell’ultimo impegno contro l‘Estudiantes. Vincere il Clásico in casa senza il suo miglior giocatore: al Newells stanno cercando le contromisure.

Qui ROSARIO CENTRAL. Delle sei fino ad ora disputate non poteva arrivare momento migliore per la squadra di Miguel Russo per affrontare i rivali di sempre. Contro il Gimnasia, il Canalla ha mostrato finalmente la ritrovata capacità di gestire al meglio la partita, caratteristica non sempre presente in questo avvio di semestre, e una fluidità di gioco, vista più volte nalla vittoria della prestigiosa Copa de Liga dell’anno scorso. L’obiettivo è – naturalmente – far bene contro il Newells, cercando magari quella vittoria al Coloso che non arriva da ben sei anni, cioè dall’amato goleador Zampedri, che tanto faceva gioire le tribune del Gigante de Arroyito.

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