0 4 minuti 1 anno

Sul ring mondiale del Qatar la Scaloneta si appresta a combattere l’ultima ripresa. Contro il detentore della cintura mondiale.

Vigilia della finale di Coppa del Mondo: come ci arriva la Selección?

Domanda che esigerebbe una risposta articolata, che parte dall’inizio del percorso di Scaloni dai primi passi sui campi di Ezeiza fino a portare una squadra (leggi un Paese) in finale mondiale, dopo aver consegnato al popolo futbolero argentino una Copa America contro il Brasile e la “Finalissima” contro l’Italia, due giganti del calcio mondiale come lo è l’Argentina e come lo è diventata negli ultimi 5 lustri la Francia, avversario di domani nel gran ballo finale del Lusail Iconic Stadium.

La Scaloneta ha interrotto un digiuno di 28 anni senza coppe, affermandosi al Maracanà e a Wembley (entrambi in versione 2.0 ma i siti sono gli stessi di due campi tra i più leggendari al mondo). 36 risultati utili consecutivi, il brusco stop con l’Arabia Saudita e poi giù a testa bassa, fino alla finale di domani.

Messi ma non solo Messi, altrimenti l’Argentina avrebbe fatto meglio in passato con un Leo più giovane del 35enne di oggi. Forse è questo il miglior Messi? La sua maturità lo fa sembrare ancora più decisivo degli anni d’oro al Barcellona. Se ci avessero detto anni fa che il Messi del mondiale 2022 giocato in autunno sarebbe stato più trascinante e decisivo del Messi mostruoso (ma con le pile scariche) di giugno 2010, giugno 2014, giugno 2018 forse non ci avremmo creduto, eppure è così.

Finale prestigiosa, che sa di match di pugilato, dove per conquistare la cintura d’oro devi sfilarla a forza di ganci, diretti e difese al campione mondiale vigente. Lionel Scaloni, il tecnico interino poi confermato dal Chiqui Tapia tra lo scetticismo di parte della stampa e dei media argentini, che sfida Didier Deschamps, capitano dei campioni del mondo nel 1998 e tecnico campione iridato 4 anni or sono.

Come si svilupperà la partita? Domanda difficile; l’evoluzione di un match, del match per eccellenza ossia la finale mondiale, è difficile da prevedere. Possiamo porci delle domande con la speranza, scontata da queste colonne e in questo spazio virtuale, che la risposta sia solo a tinte bianche e celesti.

Varane, Konaté, Koundé e compagni soffriranno il genio di Leo, “la pica de la arañaAlvárez e le sortite di Di Maria, Molina, Acuña, Montiel, gli inserimenti di Enzo Fernandez e MacAllister più o meno di quanto potrebbero andare in difficoltà el Cuti Romero e Otamendi con Mbappé, Giroud, Griezmann e Theo? La partita a scacchi la lasciamo a Scaloni e Deschamps, come tutto il popolo argentino vogliamo vedere Lionel alzare la coppa del mondo “como sea”, “sì o sì”.

Piuttosto, tifiamo e invochiamo una mano dall’alto…la mano de D10S, di chi sennò?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libertadores