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Mancano due giorni all’appuntamento cruciale e la pressione inizia il suo inesorabile lavoro negli appuntamenti dell’antivigilia del Superclásico. Arriva il tempo delle dichiarazioni dei due allenatori interessati, Ibarra e Gallardo, ora avversari in panchina come lo erano sul terreno di gioco.

Tutte e due le conferenze vengono annunciate alla spicciolata e allo stesso orario: 12:30, per non dare il vantaggio all’avversario di parlare prima. Il Superclásico, in realtà, è iniziato almeno una settimana prima.

E la differenza tra River e Boca la si percepisce anche dai piccoli dettagli. Ibarra parla in piedi al termine dell’allenamento, Gallardo è seduto dietro la scrivania della sala conferenze.

PRETATTICA. El negro Ibarra appare sereno in volto e più volte sorridente di fronte alle domande dei periodistas. È alla sua prima stracittadina da Dt ma è bravo a non trasparire tensione. “La formazione? Non so ancora chi giocherà, stiamo decidendo. Ho dei giocatori in dubbio e aspetterò fino all’ultimo minuto. Marcos Rojo sta molto meglio. Ha ancora un giorno per recuperare, quindi domani faremo la prova definitiva”.

Gli chiedono se userà la linea a cinque, notata nell’ultimo impegno a Santa Fé: “Vedremo più avanti. Contro il Colón l’abbiamo usata, ma abbiamo sempre lavorato con una linea a quattro, vedremo”.

SUPERCLÁSICO. “E’ un clásico. Quelli di noi che ci hanno giocato sanno che questa partita non ha niente a che fare con le parole dei giorni precedenti; quello che succede sul campo è un’altra cosa, è un mondo a parte. Speriamo che sia un bella gara e che i tifosi del Boca possano divertirsi. Dobbiamo essere all’altezza del compito. Per i giocatori è la partita della loro vita. È la cosa più bella che possa capitare a un calciatore; devono godersela con la serietà che merita. È il sogno di quando si è piccoli, quel bambino che hanno dentro deve uscire e giocare”.

TÍTULO?Noi favoriti al titolo? Prima giochiamo il Superclásico e poi si vedrà. Vogliamo vincere e non lo nascondiamo, ma non dite che siamo i candidati per vincere il torneo”.

Per Marcelo Gallardo invece è il clásico numero 34 su 26 ufficiali. E i numeri parlano chiaro: 13 vittorie 11 pareggi e nove sconfitte per il Dt più veterano della storia del Millonario.

RIVER MISTERIOSO. “Non chiedetemi la formazione” rivela Gallardo a inizio conferenza.“Vi ho anticipato poche volte gli XI titolari perché non voglio agevolare i rivali, in modo che possano prendere contromisure a nostro danno. Non voglio mettere troppa pressione. Cerchiamo di rispettare una postura ogni anno, poi capisco che può essere una partita più sentita mediaticamente di altre”.

SOLARI. “Pablo è un ragazzino appena arrivato, al suo primo Superclásico e non dobbiamo perdere di vista i processi normali di adattamento. È uscito anzitempo per infortunio, ieri ha fatto un buon allenamento e vedremo come evolverà. Lui è uno dei giocatori a mia disposizione. Se sta bene può giocare”.

MEDIOCAMPO. “Immagino una partita agguerrita soprattutto a centrocampo. Entrambe le squadre vorranno essere al centro della scena, cercheremo di prendere le nostre responsabilità imponendoci in campo. In una partita chiusa bisogna affidarsi ai giocatori riescano a risolverla con la qualità.

E a proposito di qualità: ”Mati Suárez nelle ultime settimane ha avuto una buona continuità negli allenamenti. Può essere una buona risorsa durante la partita, perchè ci garantisce qualità”.

Siamo in condizioni di parità col Boca in classifica, a quattro dalla vetta e vista l’irregolarità delle altre squadre in campionato penso che una vittoria può far decollare moralmente la squadra. Sarà una tappa importante per la lotta al titolo”.

BOMBONERA. “Sfavoriti in trasferta? Ci sentiamo a nostro agio sul campo del Boca, ci stimola a dare il meglio davanti al loro pubblico. L’ultima volta che abbiamo giocato qui con i tifosi presenti è stato molto tempo fa, siamo ansiosi di giocare e vincere. Non è facile giocare una partita così, sono speciali. Ecco perché quando fai qualcosa di buono vieni ricordato. Tutto ciò su cui hai lavorato nei giorni precedenti ti permette di liberarti dalla pressione in fase di gioco”.

Un commento su “La previa del Superclásico: le voci di Ibarra e Gallardo

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