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Non solo Copa Libertadores. Il fútbol argentino prosegue con il fitto programma di tornei nazionali. Sono previste nella notte tre gare di Copa Argentina per gli ottavi di finali della competizione. Si parte alle 21 italiane nel neutro del Estadio unico di Villa Mercedes di San Luis per la sfida tra Godoy Cruz (Primera División) e Belgrano (B Nacional) che si preannuncia combattuta. El Tomba è reduce da quattro vittorie nelle ultime cinque partite, mentre il Pirata è capolista e in fuga nella cadetteria argentina.

Qualche ora più tardi, alle 23:30, nel Estadio Domingo Perón di Cordoba (Instituto) scenderanno in campo Banfield (Primera) e Gimnasia de Jujuy (B Nacional). Andamento in chiaroscuro ultimamente per entrambi i club nei rispettivi tornei, ma chiaramente appare più favorito il Taladro, per la grande differenza in termini di valori tecnici.

Ma il momento clou della notte sarà alle 02:30, dove, nel Estadio Centenario de Resistencia di Chaco si affronteranno River Plate e Defensa y Justicia, entrambi equipos di Primera. Sarà il remake della sfida personale tra Marcelo Gallardo contro Beccacece dopo lo scontro in campo e verbale durante la prima giornata di Liga Profesional.

Allora, fu grande battaglia sulla cancha del Tito Tomaghello con scintille anche nel finale, quando i componenti di entrambi gli staff dovettero fisicamente separare gli allenatori dopo le reciproche accuse. “Beccacece? Non mi è piaciuto il suo atteggiamento di entrare in campo e cercare di impedirci di giocare. Gliel’ho solamente fatto sapere”, diceva Gallardo, infastidito dal moto perpetuo di Beccacece. Il quale, distruggeva el Muñeco qualche minuto più tardi, ai microfoni della sala stampa: “Quando uno crede di avere l’autorità morale per dire all’altro una cosa se è giusta o sbagliata, quando c’è qualcun altro che impartisce giustizia, per me non va bene, è arroganza. Non importa chi ho davanti, se ha vinto 14 titoli o 50, se uno genera a suo vantaggio l’autorità sugli altri a me non sembra che sia persona con un’etica e una morale irreprensibile”.

Solite le regole in campo, con i calci di rigore al termine dei regolari novanta minuti. Si preannuncia sfida infuocata. E non solo sul campo.

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