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Il turno infrasettimanale si dimostra pieno di insidie e sorprese per i 28 club di Primera División. La capolista Atletico Tucumán riprende la marcia uscendo indenne dal sempre insidioso Estadio Della Giovanna di Victoria. Alle spalle viaggia con il vento in poppa il Gimnasia che supera anche l’ostacolo Unión. Sale anche l’Argentinos che batte l’Estudiantes la Plata, sempre più in crisi. Delle grandi, ottengono i tre punti solo Racing Club e San Lorenzo. Pareggi per River, Boca e Independiente.

14^ giornata

Nella classifica stagionale si compatta la vetta dopo il pari del Decano. Ne aprifittano Gimnasia, Argentinos e Racing Club, che da inseguitori guadagnano due punti. In caduta libera il deludente Lanús, che non si riprende neanche dopo anche il recente cambio allenatore (Kudelka).

Nella classifica ‘annuale’ si rafforzano le candidature per la prossima Libertadores di Racing, Gimnasia e River (Boca già qualificato). Per la Sudamericana, sei squadre in quattro punti.

Independiente-Huracán 1-1

Solo due punti nei nove in palio. Il pareggio contro l’Huracán crea ancora malumore tra i tifosi e il Dt Julio Falcioni riconosce le difficoltà – già previste – nel tornare a dirigere nel Rojo. Dovrebbe esserci tra i tifosi gratitudine infinita a questo uomo che non si sottrae a una sfida tra le più dure della sua lunga carriera da Dt. “Abbiamo iniziato molto bene la partita” cerca di analizzare Julio dopo l’Huracan, “ma poi, per la fretta e l’imprecisione abbiamo peccato di precisione nei passaggi. Nell’intervallo ho chiesto più calma e più concentrazione, ma poi abbiamo iniziato a cedere palla e a non vincere nessuna ‘seconda palla’, il che, ci ha schiacciato. Lo ripeto, non è facile”. Questa la disanima dell’allenatore diablos. Ma in realtà, tutti sanno che all’Independiente è andata di lusso contro il Globo, meritevole della vittoria. “La prima cosa che faccio è capire i tifosi” termina el pelusa,”lo so, giochiamo male. Dobbiamo lavorare duro e cercare la reazione”.

San Lorenzo-Platense 2-0

Mauro Zarate e San Lorenzo: mondi distanti, irraggiungibili, detestati. Maurito, già irascibile di suo, esploso la settimana scorsa contro un tifoso della sua squadra, incontra la rivale più odiata a livello personale tra tutte quelle del panorama calcistico argentino, River compreso. Al momento del cambio, dopo una partita pressochè anonima, arrivano copiosi i fischi all’ex Velez, il quale reagisce insultando e additando contro il pubblico. Giá, come hincha de Velez. Perchè nessuno qui a Boedo ha dimenticato le dichiarazioni di Mauro di qualche tempo or sono, quando divulgava ai quattro venti l’odio più assoluto verso i colori azulgrana, vero rivale in un ipotetico clásico col Fortín. Ma questa volta Mauro deve abbassare lo sguardo di fronte a un San Lorenzo che torna alla vittoria dopo la scoppola rimediata a Paraná. Tutto questo mentre l’allenatore Ruben Insua approfitta del clima sereno per alzare ulteriormente l’asticella. “Dobbiamo ricostruire un San Lorenzo forte e competitivo” rivela el Gallego. “L’anno prossimo dovremo vincere un titolo perché la gente del San Lorenzo lo merita e perchè questa tifoseria è da sei anni che non festeggia”. Con pace della buon’anima di Maurito.

Boca Juniors-Rosario Central 0-0

Molto più emotivo del previsto. Alla vigilia Carlitos aveva provato a generalizzare mentendo a sè stesso, definendo la Bombonera come uno stadio qualsiasi, alla pari di un’altro. Lo aveva fatto per decomprimere la tensione ai suoi ragazzi. Lo sapeva benissimo che qualora avesse appoggiato il piede sulla cancha da avversario il suo cuore avrebbe iniziato a sanguinare. E così è stato. Il cerchio di centrocampo coperto col telone ‘Bienvenido a tu casa, Carlitos’, il muro della Doce che in piedi inizia ho col mantra ‘Carlos, Carlos’ facendo alzare a livelli di guardia le già frequenti pulsazioni cardiache. Lui ringrazia, si mette la mano sul cuore e con l’altra saluta. Emozioni uniche, indimenticabili quelle che vedono Tevez di ritorno a casa sua, nel Templo mas lindo del mundo, per la prima volta, ora sì, da ex jugador [cit. Bermúdez] …

Banfield-Racing Club 0-2

Torna il sereno in casa Acadé. Dopo la pareggite che affliggeva la squadra nelle ultime tre uscite, l’albiceleste di Avellaneda trova la giusta interpretazione della gara e chiude il discorso dopo appena una mezz’ora. Turnover obbligato per Gago che deve far fronte agli impegni ravvicinati di Primera, ma l’atteggiamento di chi sale titolare e chi entra non viene mai meno. In attesa del recupero del neo acquisto Maxi Romero il centravanti Copetti fa la sua parte, fungendo da punto di riferimento per sponde ai più arretrati Rojas e Chancalay: nasce così il vantaggio del cecchino ex Defensa, che fa esultare dopo appena quattro minuti i non pochi ‘infiltrati’ al Florencio Sola. Arriva anche il raddoppio di Chancalay al 30’ e a tutti i racenguistas sembra il giorno di Pasqua. Nella ripresa l’Acadé inizia a traballare, arretrando il raggio di azione e subendo il ritorno degli avversari. Si vedono i fantasmi, ma alla fine esulteranno loro, gli académicos. “La Primera? È un campionato molto lungo e per questo bisogna essere per prima cosa preparati mentalmente per soddisfare questa aspettativa”, predica el pintita Gago a fine gara. Tre mattoni in più per l’ambito progetto di conquista: la Gagoneta si porta a meno cinque dal Decano capolista, si può continuare ad Avellaneda.

In Promedio vincono sia Aldosivi che Patronato. Ora la rincorsa delle due ultime sarà su Sarmiento (perdente) e Central Cordoba (vincente).

Arsenal Sarandí-River 0-0

Il River si ferma al Grondona di Sarandì pareggiando con un insapore 0-0 e non dando seguito al filotto di vittorie fino a qui conquistato. La notizia che però scuote l’ambiente Millonario è la triste vicenda di uno dei ragazzi passati nelle giovanili del club, ora in totale disgrazia.

Passare dalle stelle stelle alle stalle in Argentina è un attimo. Molto clamore è emerso lunedì scorso quando Ezequiel Cirigliano, ex giocatore River, è stato arrestato per rapina a mano armato e possesso di armi da fuoco. Con un passato anche al Verona e Selección, la storia di Ezequiel appare difficile da comprendere e molto più complessa di quanto si possa pensare. Intervistato in una radio locale, il cugino di Cirigliano ha fornito nuovi elementi per meglio comprendere la vicenda: “Ezequiel sta attraversando momenti difficili da più di quattro anni. Non sapere del propio futuro nel ‘particolare’ mondo il calcio gli ha causato una grande depressione. Economicamente, è in una situazione dignitosa. Eze non ha tratto molto giovamento dal mondo del calcio ma non se la passa male, ha la sua casa e la sua macchina. Siamo sempre stati accanto a lui, non abbiamo idea di cosa gli sia passato per la testa perché prendesse una pistola e andasse a sparare in una casa di un’altra persona”.

Altri campi

Non smette di stupire il Gimnasia che espugna anche il fortino del 15 de Abril e si porta a un solo punto dal Decano. Caterpillar.

Situazione opposta dall’altra sponda di La Plata con l’ Estudiantes che perde a la Paternal. Fuori dalla Libertadores e in crisi el ruso Zielinski presenta le dimissioni, rifiutate però dal presidente Verón! Situazione impensabile a inizio stagione.

Appaiono striscioni minacciosi a Lanús e ad Avellaneda in seguito ai deludenti risultati. Livello di attenzione altissimo nei Granate, con chiare allusioni a macchine bruciate (Aldosivi).

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