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Terminata la prima fase a gironi, ecco come abbiamo vissuto i quarti di finale della Copa de Liga argentina.

Grande equilibrio nei quarti della Copa nacional argentina. Tutte e quattro le partite terminano in parità dopo i novanta minuti e si va alla roulette dei rigori. Con i portieri che diventeranno assoluti protagonisti.

Estudiantes Independiente0-0r
Colón Talleresr1-1
Vélez Racing0-0r
Boca Riverr1-1

Estudiantes-Independiente 0-0 (1-4)

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L’Estudiantes termina la corsa di un semestre molto positivo, piegandosi solamente ai tiri dal dischetto. Per il resto il pincha è tornato alla ribalta con una nuova identità tattica/filosofica inculcata dal ruso Zielinsky, Dt all’esordio nella panchina albiroja. Appare infatti trasformata la squadra dopo gli ultimi anni deludenti e tristi, e i tifosi applaudono, riconoscendo e gradendo l’attesa mutazione. Nel quarto di finale giocato all’Hirshi, l’Estu conferma la sua nuova natura offensiva creando più volte ansia nell’area rojo, alzando bandiera bianca solamente dopo la sfortunata traversa e gli interventi prodigiosi del para-rigori Sebastian Sosa.

Da parte Independiente c’è la felicità di chi è consapevole di aver fatto un piccolo capolavoro. Passa col brivido il Rey de Copas alle semifinali, ma il risultato sportivo passa in secondo piano quando, a fine partita, il Dt Falcioni a bordo campo esplode in un pianto liberatorio. Le sue mille battaglie e la morte prematura dell’amata moglie appena tre giorni prima, elevano l’Emperador ancora una volta a esempio umano per eccelenza, da custodire come patrimonio e da imitare nelle sue più nobili virtù. Le sue lacrime commuovono tutta l’Argentina dopo che al fischio finale indica il cielo con le due mani, come se dicesse alla sua cara compagna: “Para vos Adita, es para vos!”. Brividi a La Plata.

Colón-Talleres 1-1 (5-3)

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Partitazo! Lo si attendeva con ansia a Santa Fé tra due della squadre più in forma del torneo e puntualmente è arrivato. Colón e Talleres non si risparmiano e giocano un quarto di finale dove accade davvero di tutto (ma sempre in perfetto equilibrio). 2 espulsioni, 2 gol e tanti, tanti capovolgimenti di fronte. Determinante sarà il portiere sabalero Burián, capace di tenere a galla la barca rojinegra dagli attacchi in ripetizione del Talleres, che forse, meriterebbe la vittoria ai punti. Ma questo è il giorno dei portieri e l’arquero Colón non si esimerà dal suo destino già scritto, diventando protagonista assoluto ai penales.

A dirla tutta era stato il Colón a passare in vantaggio con il cabezazo di Castro che spediva in rete la palla dell’1-0. La T non si scomponeva, pareggiando dieci minuti più tardi con Franco Fragapane, fantasista già acquistato dal Minnesota (MLS), ma militante a Santa Fé fino a giugno. La gara ‘girava’ nuovamente nella ripresa, quando dopo cinque minuti veniva espulso il giovane (e ingenuo) Eric Meza: da lì iniziavano i miracoli di Leo Burián, fino alla qualificazione dagli undici metri che regalavano l’insperata (a inizio stagione) semifinale nazionale. Per dovere di cronaca da segnalare l’espulsione di Jose Mauri (Talleres) al 68’, appena sei minuti dopo il suo ingresso in campo. Giusto per le emozioni e per l’equilibrio.

Velez-Racing 0-0 (2-4)

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Seguendo la logica e gli algoritmi dei bookmakers la semifinale era affare esclusivo del Fortín, miglior equipo della fase a gironi, ammirato e celebrato per l’elevato tasso tecnico dimostratoin campo. Favorito, si diceva, certamente se avesse giocato contro una squadra normo-convenzionale. Ma contro c’era il Racing Cub de Avellaneda, la squadra più anarchica e indecifrabile del momento. L’ex equipo di Lautaro Martinez e del Licha Lopez non è una squadra comune. Sebbene non esprima un gioco compatibile ai gusti futbolistici degli stessi tifosi è dannatamente cinica e colpisce nel momento più vulnerabile della partita. Vedasi la partita-spareggio col San Lorenzo, il cammino incredibile in Copa Libertadores e ora contro Velez: l’Acade è squadra capace di soffrire le pene dell’inferno e ed è micidiale nel raggiungere il suo primario obiettivo. Semplicemente indecifrabile

Merito del Dt Pizzi? Se i risultati sono la carta d’identita di un allenatore nel bene e nel male, allora sì, in parte è merito suo. Ma solo perché In squadra gioca il portierone. Le ultime prestazioni dell’Academia sono state pesantemente condizionate dall’ottimo stato di forma del sempre eterno Gabriel Arias, l’angelo custode della porta Racing. E’ grazie a lui se la squadra si può permettere di segnare col contagocce o addirittura arrivare ai rigori con tranquillità. In porta c’è lui, l’arquero con poteri speciali, certezza assoluta e dispensatore continuo di emozioni gratuite per tifosi Acadé. Con un portiere così, chi si è permesso di dare il Velez favorito?

Profezie.

Boca-River 1-1 (4-2)

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Assurdo a quanto assistito. E non parliamo di una partita sempre unica come Superclasico. No, parliamo di quella imprevedibilità che ogni volta ci sconvolge ma che è assoluta constante nella vita futbolera argentina. In casa River, 48 ore prima deflagrava un ordigno COVID la cui onda d’urto investiva e scuoteva la più granitica fede millonaria.

10 (dieci) giocatori risultavano positivi al Coronavirus. Ventiquattro ore più tardi, l’ufficio stampa River batteva una nuova e drammatica notizia, che metteva alla prova le già provate coronarie degli hicha della Banda: altri 5 casi si aggiungevano ai già suddetti positivi per un totale di 15 (quindici) calciatori indisponibili. E tutto questo il giorno prima del Superclasico.

Colpo di scena assoluto in 114 anni di Superclasico. Neanche la mente illuminata di Galeano poteva forse concepire una struttura scenografica di tale portata per una partita del genere.

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Quattro portieri out, un ragazzino all’esordio in porta in Superclasico, 15 contagiati e metà dei titolari River out: situazione clamorosamente favorevole al Boca, quasi da millenaria congiunzione astrale. E chi poteva pensare il contrario?? Il tifoso Boca. E’lui che conoscendo profondamente le caratteristiche psicosomatiche della sua squadra ha iniziato subito a sudare freddo, appena appresa la notizia del favorevole cambio repentino delle carte in tavola. È la pressione mediatica il limite del Xeneize attuale, oltre a quella di aver ancora l’imbarazzo di giocare conto le gallinas dopo la final del Siglo. Non è mai arrivata la vittoria in campo da quel maledetto giorno nei canonici 90 minuti e non arriverà neanche questa volta, nonostante tutto.

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Il finale lo sappiamo tutti. Nonostante le molte defezioni il River giocherà la sua onesta partita andando vicino pure alla vittoria. Saranno i rigori a dare un pizzico di dignità ad una squadra, a tanto così dal venire eliminata anche contro le riserve millonarios. È Rossi, sostituto di Andrada che disinnesca per il momento (ma non troppo) le molteplici polemiche, regalando ancora il sogno intatto della Copa nacional a club e tifosi. A centimetri dall’ennesimo psicodramma bostero.

Prossimo turno: Semifinali

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Definite le semifinali della Copa de la Liga. Colon-Independiente e Racing-Boca si sfideranno per l’accesso alla finalissima. Le regole saranno quelle dei quarti, con calci di rigore in caso di parità. Cambierà la cancha perchè entrambe le semifinali si giocheranno in quella neutrale di San Juan il 31 maggio. La finalissima poi sarà di scena sempre a San Juan il 2 giugno. Informazione importante che decreterà la fine del lockdown generale attualmente vigente.


calcioargentino.it

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