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Terminata la prima fase regolare è iniziata, non senza sorprese, la fase ad eliminazione diretta di Copa de la Liga. Nei quarti passano Platense e Godoy Cruz dal lato sinistro del tabellone, mentre River Plate e Rosario Central hanno la meglio su Belgrano e Racing. Ecco cosa abbiamo vissuto nell’ultimo settimana.

Huracán-Platense 1-1 (2-4 rig.)

Sembrava fatta per l’Huracán. Dopo un primo tempo dominato e contraddistinto dal vantaggio di Mazzanti su azione insistita dell’ex udinese Pussetto, la squadra del tecnico Diego Martínez – ora accostato alla panchina del Boca – dava l’impressione di aggiudicarsi la qualificazione, senza però chiudere il match. Bastavano infatti gli ultimi tre minuti per il gol del Platense che riapriva scenari clamorosi fino ai tiri dal dischetto. Martin Palermo – tecnico del Calamar e altro candidato alla panchina del boca – poi dava il meglio di sè, arringando i suoi ragazzi verso la conquista finale: “Non possiamo arrenderci adesso, abbiamo fatto ogni tipo di sforzo per arrivare fin qui”, diceva ‘el loco alla squadra. “Non ci accontentiamo, vogliamo molto di più. Questa non possiamo perderla, è la nostra opportunità per andare avanti. Fiducia, andiamo con fiducia”. Scattava allora qualcosa nella testa e nei guanti del portiere Macagno, che improvvisamente si trasformava in una sorta di Dibu Martinez, riuscendone a parare ben due su quattro. Il Platense entrava così nell’elite delle migliori quattro di Argentina; l’Huracán terminava la stagione, non senza la soddisfazione della salvezza tanto agognata.

Godoy Cruz-Banfield 0-0 (5-3 rig.)

Per il Godoy Cruz continua la ilusión di continuare la Copa de la Liga, ma soprattutto di conquistare un posto in Copa Libertadores, lungamente acarazzata per tutta la stagione 2023. Contro il Banfield è difatti una partita a scacchi contro le tattiche ‘oliate’ del ‘volpone’ Julio Falcioni, nella quale Daniel Oldra, allenatore del Godoy, riesce ad aver la meglio solamente ai penales. Le pericolose incursioni sulla destra di Allende e apparizioni del centravanti Conechny mettono in più di una occasione i brividi alla retroguardia del Banfield. La tanda dei penales, poi, dice bene al Bordeguero che conquista un’altra impresa in vista delle prossime gare. Ora al Godoy basterà scavalcare l’ultimo ostacolo per arrivare in finale e giocare il prossimo anno la Gloria Eterna: sia Rosario Central che River sono infatti già qualificate alla Libertadores e il Godoy ha terminato l’anno in quinta posizione.

Racing Club-Rosario Central 2-2 (6-7 rig.)

Canalla contro Academia e accade il finimondo. Nel senso sportivo, ovviamente. La squadra guidata da Miguel Russo compie l’ennesima impresa dopo un anno iniziato ad un passo del descenso, passando il turno, ma soprattutto, confermando la buena onda del secondo semestre. Contro il Racing, il Central si porta sul doppio vantaggio, umiliando temporaneamente la squadra allenata del Dt interino Grazzini. Ma poi, quando meno te la aspetti, riecco la Acadé, che rispunta dall’oblío, con l’ennesima magia di Roger Martinez che riapre la partita e il controverso calcio di rigore che arriva al 95′, un minuto dopo la CLAMOROSA occasione di Campaz, che poteva mettere in ghiaccio dfinitivamente la partita. Ci scappa anche la rissa quando il difensore Facu Blanco inizia a scavare il dischetto con lo scarpino e Martinez lo spinge malamente facendolo cadere. Il rigore sarà trasformato impeccabilmente da Quintero, ma sarà l’ultima gioia stagionale per i tifosi del Racing, dopo -l’ennesimo- rigore sbagliato da Sigali. In semifinale stacca il biglietto il Rosario Central di Russo, ‘stravolto’ a fine gara: “Siamo tra le quattro migliori di Argentina dopo una partita soffertissima, assurda. Però adesso dobbiamo calmarci”, conclude il Dt, felice per il risultato ma provato fisicamente per le innumerevoli emozioni del partido.

River Plate-Belgrano 2-1

River contro Belgrano non è mai una partita banale. Nonostante le numerose sfide di questi anni il ricordo non può inevitabilmente che andare allo scontro salvezza datato 2011, quando el Pirata assunse il ruolo del carnefice per il primo, sanguinoso, descenso del Millonario. A mettere nuovamente i brividi ai tifosi ci si mettono anche le statistiche che rivelano come questo quarto di finale sia effettivamente la prima volta, dal quel giorno, in ottica ‘todo o nada’, ossia ad eliminazione diretta. Partita combattutissima fino all’ultimo respiro, come da previsione. Il River riesce al 93′ ad evitare il rischio dei rigori con un una prova non troppo autorevole, ma solida e pratica, sfruttando al meglio il primo gol di Colidio con la maglia del River. Da parte sua il Belgrano non fa brutta figura, anzi. Lotta, combatte, pareggia, svilendo la supremazia tecnica riverplatense con una prestazione e un atteggiamento da grande squadra. “Era un ‘mata-mata”, dirà Demichelis a fine gara, “Dovevamo vincere a tutti i costi. Sono felice dell’atteggiamento dei ragazzi che non si sono arresi in nessun momento, nonostante la ‘botta’ del pareggio e l’avversario che ha disputato una partita combattuta. Sono contento per Facundo (Colidio), penso che sia il primo di tanti gol che segnerà con la nostra maglia”. Il River riesce ad approdare in semifinale. Ora, l’ostacolo forse più alto delle prossime due sfide: il Rosario Central.

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