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Una Selección decisa, concentrata e a tratti travolgente espugna il sempre complicato campo Siles di La Paz con la jerarchia ancora presente nei muscoli e nella testa dei Campeones del Mundo. Nell’altura degli oltre 3.600 metri la Scaloneta vince meritatamente la seconda giornata di Eliminatorie mondiali grazie ai gol di Enzo Fernandez, Tagliafico e Nico Gonzalez, che regalano il secondo storico successo consecutivo nell’altura boliviana, record assoluto nelle Qualificazioni ai mondiali.

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La serata si apre con la sorpresa della mancanza del nome di Leo Messi nella distinta ufficiale. El Pulga rimane in panchina ma non a disposizione, per decisione di Scaloni di far riposare il capitán dopo le fatiche contro l’Ecuador. E sebbene manchi il suo giocatore migliore la Scaloneta mostra la sua maturità, dominando i padroni di casa con il miglior primo tempo della sua storia in Bolivia. Prima il vantaggio opportunista sottoporta di Enzo Fernandez dona il meritato vantaggio e poi il perfetto cabezazo di Tagliafico -nel suo primo gol in Albiceleste- regalano il rassicurante 2-0 alla fine del primo tempo. In mezzo, l’espulsione del boliviano Roberto Fernandez facilita agli ospiti la seconda parte di partita. Senza Messi è Angel Di Maria, capitano per l’occasione, a diventare protagonista assoluto, autore di due assist decisivi nei gol e ‘vittima sacrificale’ nell’episodio dell’espulsione di Fernandez. Angel non perde un contrasto ed è sempre oggetto delle ‘attenzioni’ fallose degli avversari. Ma si rialza sempre, senza protestare, dando l’esempio ai compagni quando torna in difesa, o quando tiene palla in avanti, coadiuvato da una tecnica ineffabile che non lo abbandona mai.

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Nella ripresa una difesa arcigna, un controllo sistematico della gestione del pallone e la matura prestazione collettiva dei giocatori argentini permettono alla Selección di vincere la seconda gara consecutiva delle qualificazione dei mondiali di Canada/Messico/Usa, ma soprattutto, donano la sensazione che la squadra senza Messi sia un gruppo ben coeso, che faccia la differenza a prescindere dalla mancanza del ‘Leo nacional’ e dalle difficoltà dell’altura. Il gol di Nico Gonzalez allo scadere certifica la jerarchia absoluta della Selección Argentina, che domina la sfida dal primo all’ultimo minuto con una forma fisica e una tecnica di squadra che lascia impressionati gli addetti ai lavori: mai infatti l’Argentina prima d’ora aveva giocato con tale caparbietà in altura.

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