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Le finali di Copa Libertadores hanno avuto (come si poteva immaginare) un impatto devastante sul proseguo delle due squadre, vediamolo:

River Plate:: È arrivata la 4^ Libertadores, Gallardo è diventato una divinità vera e propria (se già non lo era prima), anche se non presente in panchina nelle due finali. È questa la sua vittoria personale più grande: anche se squalificato, alla fine ha vinto lo stesso. Ha creato un grande gruppo all’interno dello spogliatoio, convincendo tutti della bontà del suo progetto tattico. Napoleon è abituato alle battaglie e grazie al suo carisma e stile, è divenuto il simbolo stesso dei Millonarios, il suo più grande tifoso.

Ha messo le ali il River, anche per volare ad Abu Dhabi dove giocherà il mondiale per club, provando a dire la sua per la conquista della coppa.

Il River Plate con Gallardo in panchina ha vinto 3 dei 4 ultimi Superclasici, aggiudicandosi quello più importante della storia del Club ..Cosa chiedere di più dalla vita?

Boca Juniors: Per natura delle sacre regole di vita, la situazione del Boca dev’essere agli antipodi rispetto alle vicende del River. La confusione societaria, per iniziare dall’alto, è a massimi livelli. Il presidente Angelici è contestato dai suoi stessi tifosi per la sua gestione fallimentare sportiva (non vince la libertadores dal 2007) e per il suo personaggio troppo politico -e addirittura filo-River-, rispetto al presidente-tifoso che tutti vorrebbero.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha scatenato la rabbia dei tifosi, è stato l’annullamento della sacra (oseremo dire) festa del tifoso del Boca, dove, mancanti i permessi di sicurezza non è stato possibile festeggiare nella Bombonera come da programma. Tutti i tifosi assembrati nelle vicinanze dello stadio sono stati fatti sgombrare dalla polizia con la forza, allontanandoli dal loro tempio. Affronto mortale.

Con le elezioni presidenziali dell’anno prossimo sarà difficile che Angelici possa riconfermarsi; occorrerà da qui in avanti azzeccare tutte le mosse fino alla fine del campionato, iniziando dal nuovo Dt. Ma forse, neanche basterà.

Schelotto, che pure aveva vinto gli ultimi due campionati dominando, è apparso incapace di prendere decisioni chiavi durante le partite. Spesso impietrito di fronte agli eventi, ha mancato di lucidità e sangue freddo nei momenti decisivi.

Essere l’allenatore che ha perso la finale del Superclasico del secolo, ti segna per forza la vita. Lascerà Guillermo dunque a fine anno, alla scadenza del suo contratto, per cercare la pace magari lontano dall’Argentina. Per il Boca si spera possa iniziare un nuovo ciclo che possa far tornare il club ai fasti di qualche anno fa.

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