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Prima conferenza stampa ufficiale per il Dt dell’Argentina Lionel Scaloni, alla vigilia della prima gara di qualificazioni mondiali verso i mondiali 2026. Molti i temi toccati; dal primo impegno contro l’Ecuador alla presenza di Leo nella prossima competizione iridata.

FUTURO – “Quello che è successo in Qatar è stato bellissimo, storico, ma ora dobbiamo guardare avanti”. È il solito Scaloni con i piedi per terra quello che si appresta a guidare la Selección più vincente della storia verso un nuovo obiettivo chiamato ‘qualificazioni mondiali’. “Dobbiamo giocare a fútbol, è il DNA del giocatore argentino. Nessuno di noi riesce a dormire, questa maglia e questo emblema implicano un miglioramento costante e abbiamo una buone opportunità di continuare su questa strada. Abbiamo una base di giocatori che è con noi da tanto tempo e giocatori giovani che secondo noi possano migliorare le potenzialità della squadra.

ECUADOR – “Ho già in mente la squadra, non cambierà molto rispetto a quelle che sono state le ultime partite. Cambiamo poco perché non c’è motivo di farlo. L’Ecuador è una buona squadra con un allenatore che la fa giocare bene, ci saranno alcune accortezze da prendere. In base a questo, domani la squadra potrà cambiare in qualche posizione, ma sarà quasi sempre la stessa”.

LAUTARO E JULIAN INSIEME? – “Non ricordo se Lautaro e Julián abbiano mai giocato insieme dall’inizio, ma non avrei problemi. Potrebbero farlo perché, nonostante siano entrambi attaccanti, hanno caratteristiche diverse. Julian può giocare più indietro, ma domani sarà difficile vederli insieme”.

CLUB – “Ognuno nella propria squadra gioca in modo diverso rispetto alla Selección. Alexis MacAllister gioca in un ruolo diverso ma nel caso di Enzo Fernandez è positivo che possa giocare più avanti, ha altre varianti e giocare più da perno ci può dare un aiuto. Ed è bello avere queste varianti. Non escludo che possa farlo con noi”.

ALTURA, vs. BOLIVIA – “In linea di principio seguiremo le stesse accortezze dell’ultima volta. Viaggiamo domenica, ovvero due giorni prima della partita. Non esiste una ricetta perfetta per andare in Bolivia, ma prima pensiamo alla partita di domani che è la cosa importante”.

JOYA – “Cerchiamo di non farci contagiare dell’euforia della gente, abbiamo una partita importante. Ma è bello vedere persone felici, che hanno voglia di stare vicino alla squadra che ci trasmettono la loro gioia. È una gioia poter ritornare a giocare in Argentina, con la gente che continua a divertirsi. Giocheremo contro un’ottima squadra, con un allenatore con una linea di gioco marcata, che li fa giocare bene. Hanno giocato insieme il Mondiale e hanno messo in difficoltà grandissime squadre”.

MESSI A MIAMI – “Ieri ho parlato un po’ con Messi, si è allenato come sempre, sta bene. Lo vedo felice, felice, ha trovato un posto dove lo amano ed è felice su un campo da calcio. Dà come sempre la massima disponibilità e noi siamo contenti di averlo”.

CARO BIGLIETTI – “Ho dovuto comprare nove biglietti. Certo, li ho pagati, come posso non pagarli? Ho pagato 900 mila pesos e qualcosa, se volete vi faccio vedere la ricevuta. Però, cosa posso fare io per cambiare questo? Se fosse per me farei entrare la gente gratis, chi sono io per cambiare questo?”.

BELTRAN e ROMERO – “Lucas è con noi, lo stavamo già osservando qualche tempo fa. Eravamo in contatto con lo staff tecnico del River. Non mi piacciono i paragoni ma è un giocatore interessante, avrà i suoi minuti e potrà esprimersi al meglio anche lui. La cosa più bella è il suo atteggiamento, la sua voglia di imparare e questo per noi vuol dire tanto. Chiquito (Romero) è già stato con noi, lo adoriamo. Fa parte della storia della Nazionale ed ora è in una grande condizione. Le porte sono aperte a tutti”.

MESSI NEL 2026 – “Messi nel mondiale 2026? Come si può fare questa domanda? Non so neanche se ci qualificheremo. Il futbol è in continua evoluzione, non so nemmeno se ci sarò ancora io. Bisogna essere prudenti, questa qualificazione sarà complicata. Certo, tutti vorremmo che fosse lì, ma bisogna essere prudenti per parlarne adesso. Per il bene del calcio vogliamo che ci sia, ma ci sono tante cose in mezzo. Non voglio pensare alla sfida della Bolivia, figuriamoci se penso qualcosa fra tre anni”.

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