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Si fa sempre più critica la situazione attorno al Club Atlético Independiente. La seconda metà dell’anno rischia di essere ancor più drammatica a seguito di sconvolgimenti societari inimmaginabili a inizio stagione. Tutti scappano dalla nave che sta affondando, a cominciare dall’addio del presidente Domán, eletto dopo poche settimane delle presidenziali; proseguendo dalla licenza chiesta dal presidente successivo Nestor Grindetti -a seguito dell’elezione politica nel governo della provincia di Buenos Aires-; continuando con la rinuncia dell’allenatore Ricardo Zielinski dopo la prima sconfitta in Copa de la Liga e terminando con le dimissioni odierne del Ds Pablo Cavallero.

Dopo il rischio fallimento, patito poche settimane, fa i tifosi ricominciano a tremare considerando l’annientamento quasi totale di una Comisión Directiva formata solo pochi mesi fa e il rischio concreto di una retrocessione che ora si fa sempre più reale. Nonostante la crisi in questo inizio di secondo semestre se il club di Avellaneda vorrà avere qualche chances di permanenza in Primera División dovrà ricompattarsi al più presto e prendere le giuste decisioni per non far cadere il glorioso Rey de Copas nell’umiliante descenso della B Nacional, attualmente, lontano solamente tre punti.

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