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Nella 24^giornata il River vede sempre più vicino il titulo della Primera. Nonostante il pari col San Lorenzo la squadra di Demichelis trae giovamento dallo 0-0 di Talleres-Unión e ora spera. Basta solo un punto per la conquista della Primera al Monumental.

San Lorenzo-River 0-0

La visita di Dio. Associare San Lorenzo e chiesa cattolica è abbastanza comune dalle parti di Boedo. A partire dalla fondazione del club, dove padre Lorenzo Massa impone il nome di un santo per la prima squadra di calcio del barrio. Similitudini con la fede che continuano con la persecuzione da parte della Junta militar negli anni più bui della storia argentina che culminano con l’esilio forzato dalla terra natìa di Boedo. Se poi vogliamo aggiungerci che il primo Papa argentino della storia della chiesa argentino è un tifoso dei colori azulgrana allora il gioco è fatto. Anche in questo periodo contemporaneo la provvidenza è venuta a bussare da queste parti, con venuta del ‘figliol prodigo’, ‘Gallego Ruben Insua. È un dato oggettivo che è riconosciuto, non solo dai tifosi cuervos ma da tutto il futbol argentino. L’allenatore, arrivato nel momento di maggior necessità del club, lo salva dalla acque minacciose del descenso e lo porta alla sua identità sportiva. Una squadra, tecnicamente non eccelsa, che convinta delle sue doti traumaturgiche lo segue con fede nel suo cammino di redenzione del primo semestre, completando la purificazione in una Primera senza dubbio da ricordare. Lo strumento Insua è profeta in patria.

Somos River. Termina a reti bianche il clásico al Nuevo Gasometro e i giocatori del River stanno per ritirarsi negli spogliatoi. Dalla Gloriosa Butteler, la curva più caliente del San Lorenzo, si alza perentorio un coro: “Avete pagato, avete pagato per diventare campioni”. Lo sfottò è naturalmente rivolto ai millonarios ad un passo dal vincere la Primera División. Coro di provocazione che si fa più romoroso di secondo in secondo e che potrebbe innescare qualche reazione dall’equipo visitante in procinto di lasciare il terreno di gioco. Li tiene a bada il capitano Enzo Perez che istruisce il plotone: “Non rispondiamo alle provocazioni, dale, somos River”. Figura carismatica esemplare, certo. Ma qualche secondo prima del triplice fischio il portiere cuervo Batalla, vero protagonista in campo, aveva raggiunto l’arbitro lamentandosi di un qualcosa non ravvisato qualche minuto prima. Si avvicinerà allora lo stesso Enzo Perez ai due e rivolgendosi all’ex compagno dirà: “Non sapevo che eri diventato così furbo. Vi è andata bene, vi conviene festeggiare il pareggio va”. Sipario. Della serie: somos River.

Boca Juniors-Huracán 1-0

Sul campo il Boca torna alla vittoria approfittando del primo gol in Primera di Luis Vásquez, sugli aspalti la Bombonera si prepara all’ennesima rivoluzione. Da semplice voce di qualche settimana prima diventa ufficiale la discesa in campo del pluripregiudicato Rafa De Zeo come candidato alle presidenziali del club. Capo barra storico della Doce, spietato come non pochi a mantenere nelle sue mani il potere del tifo, ma soprattutto, le attività illecite negli ambienti della Republica de la Boca, De Zeo contenderà la presidenza nientemeno che a Juan Roman Riquelme con lo slogan abbastanza minaccioso: ‘Tutti contro il Boca, Di Zeo contro tutti’. Uno scandalo nazionale in cui il lider maximo della Doce cerca di attirare ulteriore attenzione su di sè. Soprattutto tenendo buoni gli oppositori della criminalità organizzata delle altre barre emergenti.

Estudiantes-Racing 0-0

Il Racing non ne approfitta della formazione rimaneggiata dell’Estudiantes e a stento riesce a conquistare un punto a La Plata. Il giudizio finale sarà ancora insufficiente per questa Acadé, copia sbiadita della squadra che lo scorso semestre lottava fino all’ultimo minuto al titulo di Primera. “Nel primo tempo siamo stati in partita” commenta Gago a fine gara, “abbiamo avuto delle situazioni positive, ci siamo mossi bene in campo e siamo riusciti ad arrivare in fascia. Nel secondo l’Estudiantes ha cambiato e ne hanno aggiunto uno al centro, rendendoci difficile proporre del gioco. È difficile fare un bilancio ora senza aver concluso il torneo, ma penso che non riusciremo a farlo neanche al termine, per via del mercato giocatori che inizia dopo gli ottavi di Libertadores. Una situazione davvero paradossale”. Aggiungiamo che il Racing ha visto salutare in settimana due giocatori importanti come Guerrero e Galván e la ‘classica’ frittata sembra davvero fatta per i prossimi 15 giorni.

Independiente-Newells 0-2

C’era speranza qualche giorno fa quando l’Independiente era a un minuto dallo ‘sfatare’ la maledizione del mal di trasferta. Nell’appuntamento successivo si presumeva una sorta di rivincita con la ‘solita’ vittoria nel fortino del Libertadores de America de Avellaneda. Niente di più sbagliato. Il Rojo delude di nuovo le attese contro un Newells di un’altra galassia e ‘pinchador‘ al punto giusto per meritare il 2-0 finale. La squadra del Gringo Heinze sembra finalmente anche in Primera la squadra ammirata nel Continente in Copa Sudamericana: concentrata, organizzata, pungente e soprattutto concreta in fase di finalizzazione. Un duro colpo per i tifosi e per il Dt Zielinski, che in sala conferenze analizza non tanto la prestazione, quanto l’aspetto mentale del plantel: “Dopo il gol subito abbiamo iniziato ad innervosirci. Sapevamo che questa avventura non sarebbe stata una passeggiata, molto spesso i nostri nervi hanno hanno la meglio. Sembriamo giocare con revolver puntato alla tempia”. El ‘ruso‘ è diventato anche psicologo.

Le altre

L’Union ferma il Talleres in casa e accende nuovo entusiasmo per la conquista della liga da parte del River. Settimana prossima potrebbe essere già decisiva.

Mateo Retegui torna a segnare col Tigre dopo circa due mesi di astinenza. E lo fa con uno ‘scavetto’ davvero da applausi, che cosegna i tre punti al Tigre. El golador italiano è tornato.

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