
Serata amara nel Estadio Bicentenario di San Juan. L’avventura giovanile della Albiceleste si ferma prima del previsto agli ottavi di finale per demeriti propri e per una Nigeria estremamente pragmatica e chirurgica. Non basta una supremazia territoriale quasi totale e i ventisette tiri totali; la squadra africana colpisce nei momenti giusti della gara e passa il turno.
Doveva essere il trampolino di lancio verso un nuovo sogno chiamato mondiale, organizzato, per giunta, tra le mura di casa. Si è dimostrato invece un papelón di dimensioni incalcolabili. L’Argentina delude le aspettative e saluta la Copa del Mundo tra la delusione generale.
Si parte dalle scelte di Mascherano che premia le ultime prestazioni di Luka Romero, Federico Redondo e Tomas Aviles, che vincono i ballottaggi rispettivamente con Soulé, Perrone e Di Lollo. La Selección interpreta bene la prima parte di gara con le conclusioni di Romero, Carboni e Véliz, imprecise però dal punto di vista realizzativo.

Se c’erano buone sensazioni dopo i primi quarantacinque minuti, la ripresa si apre traumaticamente con la traversa di Nasi, prima della doccia gelata del minuto 61: Ibrahim Muhammad in area elude l’intervento difensivo di Aviles e del portiere Gomez Gerth, depositando la palla in rete tra l’incredulità generale. Mascherano, per ovviare all’improvviso blackout, butta nella mischia Gauto (Aguirre), Maestro Puch (Aviles) e Infantino (Carboni) cercando la ‘remuntada’ con un più audace 3-3-4, ma l’imprecisione di dimostra una volta in più il nemico peggiore di questa squadra.
Si spiega così l’improduttivo assalto finale e il clamoroso palo colto da Romero che fa strozzare l’urlo in gola ai 30.000. E nel momento di maggior sforzo arriva il raddoppio nigeriano che ‘spezza’ definitivamente le gambe alle speranze albicelestes. Non bastano otto minuti di recupero, la Sub-20 esce dalla competizione anzitempo dopo aver ‘ilusionato’ nella prima fase a gironi.
Sconfitta che brucia anche per la consapevolezza di aver mandato in fumo un’occasione più unica che rara. La Nigeria passa dunque il turno e nei quarti di finale se la vedrà con la vincente di Ecuador-Corea del Sud. Per l’Argentina invece è già tempo di bilanci e processi nazionali, con Mascherano, di nuovo sulla graticola, che probabilmente si appellerà (di nuovo) alla clemenza federale.
Argentina U20 – Nigeria U20 0-2
MARCATORI: 61′ Ibrahim Muhammad (N), 90+1 Rilwanu Sarki (N)
ARGENTINA U20 (4-3-1-2): Federico Gomes, Agustín Giay (C), Valentín Barco, Tomás Avilés (75), Diego Gomez, Federico Redondo (45+1), Brain Aguirre (65), Mateo Tanlongo, Valentin Carboni (75), Luka Romero, Alejo Veliz.
A disposizione: Nicolás Cláa, Lucas Lavagnino, Lautaro Di Lollo, Román Vega, Gino Infantino (75), Ignacio Miramon, Maximo Perrone, Juan Gauto (65), Ignacio Maestro Puch (75), Matìas Soulè.
All. Javier Mascherano
NIGERIA U20 4-3-3: Chijioke Aniagboso, Daniel Bameyi (C), Solomon Agbalaka, Benjamin Fredrick, Abel Ogwuche, Daniel Dag, Samson Lawal (90+4’), Tochukwu Nadi (90+4’), Salim Lawal (57), Ibrahim Muhammad (79) Jude Sunday (57).
A disposizione: Nathaniel Nwosu, John Utoblo, Israel Domingo, Augustine Njoku, Ibrahim Abdullahi, Victor Ehuwa Eletu (79), Joshua John (90+4), Umeh Emmanuel (57), Kahinde Ibrahim (90+4), Rilwanu Sarki (57).
All. Ladan Bosso
AMMONITI: Federico Redondo 45+1’ (A), Gino Infantino 90+3’ (A), Diego Gomez 90+8’ (A).