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Sul bellissimo prato dell’Atanasio Girdaot va in scena la quarta giornata della Copa Libertadores che vede contrapposti i padroni di casa dell’Independiente Medellin e il Boca.

Gli xeneizes si presentano con la stessa formazione che era scesa in campo in Paraguay, con Fabra e Cardona ancora in panchina, ma sinceramente l’importante è che in campo ci sia Salvio: il Boca in questa fase a gironi di Libertadores.

La partita contrappone subito due stili di gioco molto differenti: il Boca cerca di uscire palla a terra passando dai piedi di Campuzano, che vede e provvede, mentre il DIM vuole scavalcare il pressing xeneize con lanci dalla difesa. Nella prima parte della partita Andrada potrebbe anche andare a prendere un mate perché si gioca a una porta sola, il Boca tiene il pallino del gioco e vuole segnare al più presto possibile avendo la consapevolezza che tornare da Medellin coi tre punti sarebbe un risultato fondamentale per la qualificazione agli ottavi.

Dopo aver concesso due punizioni al limite dell’area a Tevez (entrambe finite sulla barriera, ndr) il DIM prende coraggio e alza il baricentro tanto che costringe il Boca nella sua metà campo. Peccato per i colombiani ma ottimo per noi che sulla fascia destra ci sia una freccia con la maglia numero 11 che risponde al nome di Toto Salvio. Dopo un errore sottoporta, Tevez recupera il pallone e dalla linea di fondo scarica al Toto che arriva a rimorchio e lascia partite un destro che le falangi di Mosquera deviano sulla traversa, il Boca ci crede trascinato dai suoi due fenomeni.

Al 36’ arrivano i primi segnali che avvisano Somoza che la serata non sarà come ci si era aspettati, Maroni è costretto a uscire dopo un infortunio muscolare e il suo posto lo prende Obando. Dopo questo cambio ci si viene da chiedere cosa intenda fare lo staff tecnico con Mauro Zarate, se gli viene preferito un giocatore inesperto e fuori condizione come Obando ci si dovrà interrogare sulla forma dell’ex Lazio e sul ruolo che è stato pensato per lui in squadra.

Nell’intervallo Somoza sostituisce Soldano con Bou, evidentemente l’assistente di Russo preferisce avere un uomo che sappia occupare meglio l’area come Bou (Wanchope ci manchi, torna presto) a un centravanti con le caratteristiche di Soldano più propenso a fare il lavoro sporco.

L’occasione più nitida del secondo tempo scaturisce, ovviamente, dai piedi di Carlitos che con un delizioso colpo di tacco mette Pol Fernandez davanti alla porta, il tiro in diagonale finisce a 10 centimetri dal palo.

Dopo questa occasione però il Boca sembra quasi rassegnarsi e lascia campo al DIM, che prende in mano il centrocampo dopo l’uscita di Campuzano (ammonito) e l’ingresso di Capaldo. I padroni di casa però non vanno oltre un semplice possesso palla sterile incapace di affondare nella difesa del Boca, magistralmente guidata da Zambrano, uno dei migliori in campo.

Al 82’ Somoza effettua il cambio che, più per cabala che per motivi tecnici, ha aiutato il Boca a sbloccarsi contro il LIbertad, perché non riproporlo anche adesso in una situazione così complessa? Esce il capitano Carlitos Tevez, dopo una partita commuovente per sacrificio, falli conquistati e duttilità tattica ed entra Edwin Cardona che inizia così il suo personale clasico, essendo cresciuto nella cantera dell’Atletico Nacional.

A dire la verità la partita non cambia poi molto e anche con il colombiano il Boca non sembra avere l’ultimo passaggio, quello che ti mette in condizione di segnare; fortunatamente a questo penserà Delgado al 86’, il terzino colombiano scarica il pallone a Mosquera ma il passaggio è troppo lento e viene intercettato da Capaldo, trovatosi solo davanti al portiere, bravissimo a neutralizzare la conclusione del numero 14. Il pallone dopo la parata, però, arriva tra i piedi del Super Saiyan Salvio che dopo un rimpallo, vinto probabilmente grazie a un’onda energetica, scarica nell’angolino sinistro l’1-0 per il Boca. Un gol che probabilmente Palermo avrà guardato da casa pensando “Questo lo ho segnato cento volte”, un gol da puntero vecchio stampo ma sopratutto un gol che vale i tre punti per il Boca.

Ormai quando i ragazzi di Russo (in trasferta di Somoza) scendono in campo sembra quasi che il gol del piccolo numero 11 sia una questione di tempo e che senza di lui il Boca perda quasi il potere intimidatore che ha nei confronti dei rivali. Per capire quanto sia importante Salvio per il Boca basta leggere i numeri del suo 2020: 10 gol in 11 presenze, 5 dei 7 gol segnati dal Boca in Libertadores portano la sua firma, 2 assist e 11 partite su 11 giocate da titolare.

Con queste prestazioni del suo numero 11 il Boca vola a 10 punti consapevole che una vittoria in casa contro il Libertad nella notte tra martedì e mercoledì potrebbe regalargli il passaggio del turno, sperando di godere di un’altra onda energetica di Salvio.

di Niccolò Frangipani


calcioargentino.it

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