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In Argentina c’è una famosa storia dello scrittore Osvaldo Soriano. Si chiama “El penal más largo del mundo”, il calcio di rigore più lungo del mondo. È una storia di un piccolo paesino dove si gioca la finale dal campionato e dove l’arbitro fischia un calcio di rigore. Allora tutto il pubblico si arrabbia e scatena un putiferio obbligando la sospensione della partita. Tipico dell’Argentina. Ma il regolamento è chiarissimo: nessuna partita può finire se in sospeso c’è un calcio di rigore da battere. La partita riprende la settimana dopo giocando i pochi minuti mancanti.

Tutto questo è un racconto, finzione, ma incredibilmente è accaduto nella realtà ben due volte. E tutte e due nell’ascenso argentino e nella stessa divisione: la B Metropolitana, la terza serie del calcio argentino. Se la prima volta nel 2003 fu una situazione surreale, la seconda quattro anni più tardi stabilì un nuovo record per quanto fu paradossale. I calci di rigore più lunghi del mondo.

Il 5 Aprile 2003 si giocava Cambaceres contro Atlanta. Era una partita importante per il ‘Bohemio’, perché stava lottando per la salvezza nella divisione. I tre punti erano fondamentali ma la partita non si schiodava dallo 0-0. Mancavano meno di cinque minuti alla fine, quando l’arbitro decise di assegnare un calcio di rigore all’Atlanta. La vittoria azul amarilla era a un passo, ma i tifosi del Rojo (Cambaceres) non avevano preso troppo bene la decisione. Di punto in bianco iniziarono a creare incidenti e l’arbitro non potè far altro che sospendere la partita.

Tutti pensarono che dell’AFA arrivasse la vittoria a tavolino al ‘Bohemio’ (Atlanta) ma invece no: la partita doveva proseguire e ricominciare da quel calcio di rigore rimasto sospeso, con la partita riprogrammata ben 24 giorni dopo. Il giovane Lucas Ferreiro ebbe più di tre settimane per pensare dove piazzare il il tiro, e quando tutto fu pronto, il ragazzino mise la palla sul dischetto e dopo un sospiro e un segno di croce, segnò il gol che diede la vittoria all’Atlanta

Questa storia, talmente irreale, si impresse nella mente degli argentini tanto era una situazione mai vista prima. Ma quattro anni dopo, accadde un evento ancor più inverosimile. Era la finale della stagione 2006/07 e chi vinceva saliva in B Nacional. Il campione del torneo apertura contro il campione del torneo clausura. Estudiantes contro Almirante Brown. La AFA, prevedendo incidenti tra le due tifoserie, decise di giocare le due finali in un uno stadio neutrale. L’andata e il ritorno al Cilindro, nella cancha del Racing Club.

L’andata fu davvero noiosa, un 0-0 da sbadigli; ma nel ritorno successe qualcosa di insolito, di quasi paradossale. Si erano giocati appena 13 minuti dal fischio d’inizio quando l’arbitro improvvisamente indicava il dischetto. Calcio di rigore per Almirante Brown ed espulsione del giocatore dell’Estudiantes per eccesso verbale nei confronti dell’arbitro (sicuramente un insulto). Tutto sembrava andar benissimo per ‘La Fragata’, ma ecco accadeva l’imponderabile.

I tifosi dell’Almirante Brown sono conosciuti per non essere precisamente troppo civilizzati. E senza che qualcuno ne capisse il motivo, iniziarono ad agitarsi nonostante il rigore a favore e l’uomo in più (!). Nell’assurdo parapiglia che si venne a creare, qualcuno lanciò dal secondo anello addirittura un intero banco per hot dog rubato al bar dello stadio, che per poco non ferì la tifoseria dagli stessi colori (!!) della gradinata di sotto. Ovviamente la partita fu sospesa ma siccome doveva esserci un vincitore, venne recuperata 25 giorni dopo. Naturalmente neanche il grande Soriano poteva prevedere che il tiro del rigore tanto agognato e motivo della sospensione, terminò dritto dritto sul palo.

Nonostante ciò, l’Almirante Brown vinse 1-0 e venne promosso. Ma per gli incidenti della seconda partita il club venne penalizzato di 18 punti nella stagione successiva. E puntualmente l’anno dopo ‘La Fragata’ retrocesse in B Metropolitana. (!)

Nel calcio argentino, esistono tre calci di rigore più lunghi sul mondo. Ma il meno strano è forse l’unico che non è mai stato calciato veramente.

di Mariano Perusso


calcioargentino.it

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