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Oficialismo oppure Oposición, chi governerà il Club Atlético Boca Juniors per i prossimi quattro anni?

Eravamo rimasti al 9 dicembre 2019, quando la coalizione formata dal Ameal, Riquelme e Pergolini sbaragliava la l’Oficialismo guidato dall’allora presidente del club, Daniel Angelici, ottenendo un plebiscito di voti mai visto prima e umiliandolo nella più atroce delle vendette personali. Da allora il Club, formalmente guidato da Ameal, ma effettivamente diretto dal vicepresidente Riquelme, ha vissuto gioie e dolori. Gioie, per le due Primera División, due Copa de la Liga Profesional, una Copa Argentina, una Supercopa Argentina e un Trofeo de Campeones conquistate; dolori, per i quattro tecnici avvicendatosi in questi quattro anni, Russo, Battaglia, Ibarra e Almirón, interinato di Mariano Herrón compreso, che si sono succeduti nella panchina xeneize, senza riuscire a donare: sul campo, una vera e propria identità nel gioco che la Mitad más uno pretende; sulla bacheca, l’unica Copa che conta davvero e che dona l’Eternità immortale: la Séptima Libertadores.

Il prossimo appuntamento elettorale dirà chi poggerà la nuova pietra angolare fino al 2028. Da parte del Oficialismo si invertiranno le cariche, con Juan Román Riquelme che si presenterà nella nuova veste di presidente mentre Ameal si accontenterà di essere suo vice. Dalla Oposición il candidato Andrés Ibarra -ex funzionario e politico statale, ma sempre fedele adepto della scuderia di Angelici-, tenterà l’ascesa al vertice assieme al ‘pezzo da novanta‘ Mauricio Macri, ex presidente del club dei primi anni duemila ed ex presidente della Repubblica Argentina. L’obiettivo di Macri, neanche troppo nascosto, è sconfiggere una volta per tutte Riquelme e rientrare dalla porta principale della Bombonera, ‘accontentandosi’ -temporaneamente- della vicepresidenza.

L’8 aprile 2001 Riquelme si rivolgeva così al palco della Bombonera, in conflitto con l’allora presidente Macri.

Il 2 dicembre 2023 sarà una nuova giornata storica nella piccola Repubblica della Boca, non solo per l’evento elettorale in sè stesso, ma perchè sarà la prima volta in assoluto che verrà scelto il nuovo presidente della Istitución sopra il terreno erboso della Bombonera. Probabilmente, l’ultima strategia di Riquelme per far breccia nelle scelte dei circa 98 mila socios autorizzati al voto, in uno stadio completamente ritrutturato e regolarmente curato dall’attuale Comisión Directiva. Assieme alla lista Ibarra-Macri concorrerà anche Mario Pergolini, ex vicepresidente eletto con Riquelme, ma dimessosi pochi mesi dopo per incompatibilità caratteriale proprio con l’Ultimo Diez.

Vada come vada sembra comunque non vi siano i presupposti per i continui colpi di scena e toni che caratterizzò l’ultima votazione datata 2019, in una campagna elettorale dove Batistuta, Maradona, Riquelme e Angelici se le diedero di santa ragione dal primo all’ultimo giorno, in una elezione degna del premio Oscar.

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