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Nell’ottava giornata di Copa de la Liga arriva la seconda vittoria consecutiva del River che conquista la vetta del Gruppo A. Delle cinque grandi pareggia l’Independiente che resiste alla Paternal, mentre sono sconfitte per San Lorenzo, Boca e Racing. Nella lotta salvezza balzo importante del Velez e dell’Unión del Kily Gonzalez. Rimangono impatanati nei bassifondi Huracán, Colón e Gimnasia, oltre che al quasi ‘spacciato’ Arsenal.

8^ giornata

Oltre all’ultima della Classifica Promedio retrocederà un altro equipo, l’ultimo della Classifica General (somma punti Primera Division+Copa de la Liga). Attualmente sarebbe spareggio tra Huracán, Colón e Gimnasia.

La ‘famigerata’ classifica Promedio, ovvero, la media punti/partite giocate degli ultimi tre anni. L’ultima saluta la categoria.

Argentinos-Independiente 0-0

L’Independiente continua la sua marcia da imbattuta in Copa de la Liga, uscendo indenne dalla sempre difficile cancha del Diego Armando Maradona de la Paternal, giocando ancora una volta da squadra compatta e difficile da superare. Simbolo del momento attuale è senza dubbio Carlitos Tevez, che con il suo carisma e guida tecnica ha rivoluzionato un club al limite della retrocessione e del fallimento. Non soltanto professionalità ma anche tanta umanità e cultura educativa hanno fatto breccia nei suoi ragazzi, tanto che ora l’aspetto del pallone diventa quasi secondario.

“In allenamento faccio un esercizio di velocità legato alle neuroscienze”, ammette Tevez in una recente intervista televisiva. “Quando il giocatore è fisicamente provato, gli faccio risolvere un problema semplice, un 2+2 per esempio. Ma ho scoperto che tre dei ragazzini che abbiamo in rosa non sanno fare addizioni né sottrazioni. E giocano in Prima Divisione. Il discorso è che c’è la povertà. A un bambino possiamo portare da mangiare, possiamo aiutarlo in tante cose, ma studiare? Bisogna sapersi difendere, devi saper leggere quello che firmi”, ha continuato Carlitos.”Stiamo mettendo a punto un progetto con il club per far venire un insegnante dopo l’allenamento, da così poter farli studiare almeno due ore”.

Racing Club-Platense 1-2

Di nuovo cori di contestazione verso dirigenza e giocatori. Sembra passata un’eternità l’ultima volta che il nome di ‘Milito-presidente’ si era udito con tale intensità al Cilindro de Avellaneda. Continua il momento no del Racing, che dopo la sconfitta nel Clásico e l’uscita di scena da parte di Fernando Gago non riesce a voltare pagina contro un Platense ai bordi della zona salvezza, subendo l’ennesima sconfitta e figuraccia. A farne le spese, neanche a dirlo, il presidente Blanco e il Ds Capria, ‘bersagliato’ particolarmente per la campagna acquisti finora insoddisfacente e per la scelta tecnica di Gago, mai del tutto avallata dal popolo dell’Acadé. Nello spogliatoio è rottura totale, con Almendra addirittura non convocato dopo l’ennesima scenata nel campo di allenamento (era rimasto fuori rosa anche al Boca per gli stessi atteggiamenti) e le voci di un presunto confronto concitato tra il portiere Arias e il fantasista Vecchio nel vestuario al termine della gara. “Sono tutte bugie”, assicura il portiere Arias, ‘il fatto è che in questo momento ci dobbiamo mettere tutti la faccia e i primi a farlo sono i ‘senatori’, coloro che hanno maggior esperienza”. Dal lato allenatore si corteggia l’ex Boca e Seleccion de Ecuador, ‘lechugaAlfaro, deputato a riportare la pace e a spegnere ogni tipo di incendio ad Avellaneda. In tutto il marasma esulta Martín Palermo, che ottiene la seconda vittoria consecutiva e una spinta decisiva per uscire dalla zona ‘caliente del descenso’.

San Lorenzo-Newells 0-3

Il San Lorenzo pone fine alla ‘pareggite’ nella peggior maniera possibile, sprofondando in casa contro il Newells Old Boys. Pomeriggio difficile per i colori azulgrana, già in difficoltà dopo appena 20 minuti con la prima rete (delle due) dell’ex fantasista del River, Cristian Ferreira. El Gallego allora inizia a fumare. Non la sigaretta, ma proprio di rabbia. Lo si vede palesemente quando perde le staffe e inizia a spintonare l’aiutante del Gringo Heinze (Dt Newells), dopo una parola di troppo di quest’ultimo nel contesto di una presunta simulazione da parte di un giocatore ospite. Insua non ci vede più e lo devono trattenere in due/tre per evitare che degeneri il tutto tra le due panchine. In campo c’è solo la Lepra che fa il bello e il cattivo tempo contro una squadra, svuotata fisicamente e mentalmente. Tre reti ’asfaltano’ senza appello il Ciclón che così perde l’imbattibilità dinanzi ai tifosi del Nuevo Gasometro, evidenziando una volta in più una sterilità in avanti, che tranne i rigori di Bareiro, non accenna a diminuire. Dal canto proprio il Newells leva il piede dall’acceleratore nel secondo tempo, per un passivo che poteva essere di proporzioni ben più umilianti. Si ‘salva’ così l’allenatore rojinegro dopo la depacle del Clásico dei Rosario, ottenendo tre punti fondamentali per il proseguo cammino in panchina. “Meno male che abbiamo vinto”, dichiarerà nel dopo gara Heinze tra il serio e il faceto, “sennò probabilmente non mi avreste visto in panchina per la prossima”.

Belgrano-Boca Juniors 4-3

La testa e le gambe dei giocatori del Boca sono ancora in estasi dopo l’impresa nella semifinale Libertadores contro il Palmeiras, oppure, sono già rivolte verso il Maracaná di Rio contro il Fluminense. Sennò non si spiega. Il Boca perde 4-3 a Cordoba contro un Belgrano (in formato Manchester City) in una partita che dovrà far scuola per i prossimi impegni. Perchè, pazienza se il ‘secondo’ portiere Javi Garcia non ne prende una quando viene chiamato in casa, ma se sei il peggior arquero della storia del club con il poco invidiabile score di 88 gol subìti in 72 gare, allora un motivo più che fondato ci dev’essere (oltre al conosciuto e karmico autolesionismo xeneize). Le note positive ce ne sono e si manifestano col momento magico di Merentiel, che con una doppietta e un assist si riprende lo scettro di elemento indispensabile dell’attacco. C’è poi la ritrovata vena di Darío Benedetto che grazie al cross al bacio della stessa ‘bestia uruguaya’ torna al gol e ne sfiora un’altro pochi minuti dopo. L’oscar delle dichiarazioni post-partita però va all’allenatore xeneize Luis Almirón, che imputa addirittura al ‘dio eolo’ la causa della debacle. “Abbiamo incontrato molto vento, siamo stati penalizzati, non si poteva giocare in queste condizioni”. Sì avete sentito bene. Come se il vento avesse soffiatto di proposito e per tutti i novanta minuti solo contro le camisetas del Boca.

River Plate-Talleres 1-0

Un River ancora in stato di grazia dopo l’ultimo Superclásico vinto alla Bombonera continua a vincere contro il Talleres, recente ‘bestia nera’ nel primo semestre tra Primera e Copa Argentina. Sarà ancora il venezuelano Salomon, al suo secondo gol consecutivo, a dare i tre punti che consentirà al Millo di guardare tutti dall’alto dal girone A, oltre che a conseguire alla 19^ vittoria tra le mura del Más Monumental. “Abbiamo giocato un gran primo tempo”, analizza a fine gara il Dt del River, Martín Demichelis. “Abbiamo fatto arretrare molto il baricentro di una delle migliori squadre del calcio argentino. Abbiamo avuto qualche imprecisione, tipica del nostro modo di giocare, ci piace giocare così. Abbiamo vinto quattro delle ultime cinque partite, bisogna sottolinearlo. Il Boca in finale di Libertadores? Con tutto il rispetto, non cambierei per nulla al mondo il fatto di aver vinto i due Superclásicos (quest’anno), soprattutto il modo in cui li abbiamo vinti. Abbiamo dato dimostrazione di carattere; è la grandezza che distingue il River Plate”.

Le altre.

Dopo due giornate di attesa si rialza il Velez in casa contro l’Atletico Tucuman e si allontana dalla zona retrocessione.

Otto partite senza vittorie, Clasico perso, ultimo posto in classifica e contestazioni ai giocatori. Presente difficile per il Granate.

Se la passa abbastanza male anche il Colón che con Wanchope Abila spreca l’impossibile e viene rimontato dal Barracas Central.

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