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Nel secondo turno di Copa de la Liga la squadra sotto i riflettori è stata senza dubbio l’Independiente, con il nuovo tecnico Tévez che è riuscito nell’impresa di vincere lo scontro diretto contro il più rodato Vélez. In ordine di interesse, l’attenzione si è poi spostata su Racing e Boca, prossimo avversari in Libertadores, con l’Academia che ha sbancato Victoria e il Xeneize è affondato Junín. Si riprende con goleada il River mentre è solo pari per il San Lorenzo in casa. Questo e molto altro nei ‘Racconti di Copa 2023’, episodio 2.

Sarmiento-Boca 1-0

Arriva quasi a sorpresa la prima sconfitta del Boca in Copa de la Liga. Con una formazione profondamente diversa da quella titolare la squadra di Almiron subisce troppo spesso le iniziative dei locales nel primo tempo mentre spreca l’impossibile nella ripresa, riuscendo anchea sbagliare un calcio di rigore al 87′ con el Pipa Benedetto. Che al fischio finale sarà oggetto di attenzioni del figlio maggiore del Dt Gallardo, Nahuel, terzino del Verde ma profondamente anti-boca come il padre. Si scatena una mini rissa dopo che il rampollo si burla degli avversari dando un pugno a Blondel e ricevendo le attenzioni del Pipa. In sala stampa poi dichiarerà che ‘erano gli stessi compagni di Benedetto che ne chiedevano l’espulsione dell’attaccante’. Storie argentine, di futbol e di chicañas, non però per l’allenatore Lavellan, che da buon educatore riprende Gallardo davanti allo spogliatoio condannando l’episodio. Storie di futbol, chicanas, ma anche di un certo senso sportivo, ancora presente nei valori di questo sport nel 2023.

River Plate-Barracas 5-1

Il Monumental ammutolisce. Dopo appena ventiquattro minuti il River subisce il sesto gol consecutivo su calcio piazzato. Questa volta è da un tire libre di Rodrigo Insua (figlio del ‘Gallego’, allenatore del San Lorenzo) l’assist per il gol in spaccata dell’uruguayo Sepulveda che gela gli 86.000 presenti. “Ci risiamo, solo l’allenatore non riesce a capire’, sbuffano dalle platee, in riferimento all’ennesima rete subìta da calcio da fermo. Ci penserà poi lo stesso Sepulveda con un autogol a ‘raddrizzare’ la partita verso la goleada millonaria. Un altro episodio, degno di esser messo in luce, avviene immediatamente dopo il triplice fischio finale. Un ragazzino riesce ad eludere la sicurezza dello stadio e invade il campo avvicinandosi al capitano Enzo Perez con l’intenzione di chiedergli la maglia. Cosa che puntualmente avviene, con il ragazzino che piangendo, farà vedere a tutti i tifosi l’ambito trofeo tenuto stretto in mano. Con le lacrime successive del padre, pensiamo, dopo la multa e il ‘daspo’ della società per esser stato complice dell’invasione di campo. Gli verrà ritirata la tessera di socio ma la maglia di Perez, però, sarà cimelio invidiabile nella cameretta del bimbo.

San Lorenzo-Belgrano 2-2

Primo round. Un San Lorenzo stranamente in debito d’ossigeno ottiene solo al 94′ il pareggio contro un Belgrano nella ripresa arrembante e letale sottoporta. Merito anche del terzo gol in due partite di Lucas Passerini, diventato ufficialmente degno erede del Bomber Vegetti. Per il Ciclón sarà doppietta di Bareiro che anch’egli salirà a quota tre dopo sole due giornate di Copa de la Liga. “È stata una partita difficile come ci aspettavamo, il Belgrano ha giocato molto bene ed è un avversario difficile. Ci hanno messo pressione e hanno neutralizzato la nostra partita, ma alla fine siamo riusciti a pareggiare”, commenta Ruben Insua nel dopo gara. Stessa squadra che ritroverà in settimana per gli ottavi di Copa Argentina nel neutro di Santa Fé. “Da domani lavoreremo sulla partita di mercoledì che sarà uguale o più complicata di quella di oggi. Entrambe le squadre sono nella stessa condizione, ci conosciamo bene. Oggi il pareggio è stato giusto, penso che abbiamo avuto più situazioni ma loro hanno approfittato dei calci piazzati e questo significa che sono bravi sotto questo aspetto”.

Tigre-Racing Club 1-2

Juanfer onfire. Nel sempre complicato campo del Dellagiovanna di Victoria arriva la prima vittoria del Racing in questa Copa de la Liga. E arriva dai piedi del protagonista più atteso, Juanfer Quintero, protagonista prima di un golazo e poi dell’assist per il 2-1 definitivo. Una prestazione, che oltre che a dare i primi tre punti all’Academia, fa crescere le speranze di un suo utilizzo nel prossimo futuro, a cominciare dal caliente clasico di Copa Libertadores contro la sua vittima preferita, il Boca. Non giocava da cinque mesi el Diez colombiano, ma in dodici minuti prende per mano la squadra assieme ad Almendra, anche lui forse stimolato dalle vibrazioni sempre crescenti riguardanti la prossima sfida contro la sua ex squadra. La brutta notizia arriva dall’infermeria, dove il terzino Eugenio Mena si frattura tibia e perone in uno scontro di gioco. Per lui stagione già finita. Sarà invece la gara numero 102 per Fernando Gago in sella alla squadra. “È una gioia arrivare a quota 102 partite con il Racing. Da quando abbiamo iniziato, abbiamo cercato di lavorare con i giovani dalle serie inferiori, per giocare in prima classe e ad aiutarli nella loro formazione. È la cosa che più mi inorgoglisce, indipendentemente dai risultati”, le parole del Pintita a fine gara.

Independiente-Vélez 2-1

La prima volta di Tévez al l’Independiente non poteva essere non sofferta. Nello scontro diretto della zona salvezza contro il Vélez esce tutto l’orgoglio rojo, che vince nel finale all’ultimo respiro grazie a un rigore, dubbio solo per il Fortín. Carlitos agita in aria el puño apretado e si avvia nella manga verso gli spogliatoi nella bolgia del Libertadores de America, tornato ad essere il giocatore numero 12. Per lo meno, torna ad essere chiaro l’obiettivo che aspirerà la squadra di Avellaneda in questo secondo semestre, dopo le esaltazioni e i voli pindarici di dirigenza, mai del tutto realistici sul piano pratico. “La cosa più importante è che abbiamo vinto, ma dobbiamo continuare a lavorare”, ammette l’Apache nella sala conferenze. “Mi sento identificato con quello che abbiamo fatto vedere in questa prima partita e con l’intensità con cui abbiamo giocato. Andare a pressare, non lasciarli giocare. Ovviamente ci sono cose da migliorare, ma mi sembra che il messaggio fosse chiaro nel modo in cui deve giocare l’Independiente. Dobbiamo continuare a migliorare, la cosa più importante è stata che abbiamo vinto e che i ragazzi abbiano saputo dimostrare che possono farcela. Sono con loro fino alla morte. Con il lavoro, l’umiltà andremo avanti, ma con i piedi per terra. C’è ancora molta strada da fare, mancano ancora dodici finali”.

Le altre.

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