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Antivigilia della finale mondiale. Quello che all’inizio della competizione era solamente un mero desiderio argentino da qualche giorno si è tramutato in realtà. L’Argentina giocherà la sua quinta finale mondiale dopo quelle del 1930, 1986, 1990 e 2014, dopo aver dato un’ottima impressione di spirito, di volontà ma anche di gambe nella semifinale contro la Croazia. La giocherà con la camiseta clasica, quella albiceleste, protagonista dei trionfi contro Olanda e Germania. Un bella coincidenza, che sta iniziando a scaldare i cuori degli olre 45 milioni di argentini.

RITORNO AGLI ALLENAMENTI. Dopo la giornata libera di mercoledì tra familiari, asado e visione di Marocco-Francia nel ritiro di Doha, è il campo di allenamento dell’università del Qatar lo scenario principale dei media di tutto il mondo. L’Argentina è tornata al lavoro e si prepara all’ultima battaglia contro la poderosa Francia, con la consapevolezza delle sue qualità come gruppo e trascinata da un Leo Messi a dir poco ispirato. Anche la mentalità sembra quella giusta, dopo aver dimostrato sul terreno di gioco, con le buone e con le cattive, di voler arrivare all’utimo giorno dei mondiali, versando ogni goccia di sudore a disposizione. L’attaccamento alla maglia poi, fa ben sperare i tifosi ancor prima dei gol di Leo Messi o Julian Alvarez, desiderosi di vedere finalmente una squadra col coltello tra i denti lottare su ogni pallone per l’ambita meta finale.

TATTICA E INCOGNITE. Se l’incognita della fase a eliminazione diretta si chiamava Angel Di Maria, ora Scaloni può tirare un sospiro di sollievo. El Fideo è completamente recuparato dal fastidio muscolare ed è arruolabile per la finalissima di domenica prossima. Altro dubbio riguarda la fascia sinistra, con Acuña, di ritorno dalla squalifica, che si contenderà il posto con Nico Tagliafico. E poi, l’impianto tattico: 4-3-3, linea a 5 come contro l’Olanda, oppure 4-4-2, che tanto bene ha fatto contro la Croazia?

Queste sono le incognite maggiori che lo staff tecnico dovrà dipanare nei prossimi giorni, a cominciare da oggi, con l’allenamento a porte chiuse, che darà le prime risposte ai molti quesiti tattici del Director técnico.

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