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La seconda parte del discusso caso di Agustin Rossi, portiere virtuoso nel parare i rigori ma altrettanto discutibile nei fondamentali richiesti per ogni portiere che si rispetti.

A leggere la stampa sportiva, come dicevo, il 2021 fu dunque un anno di consacrazione per Rossi, in una stagione fatta però di magre, magrissime consolazioni per la hinchada azul y oro. Il percorso in Copa de la Liga Profesional si era infatti concluso in semifinale, ai rigori contro il Racing, e la competizione sarebbe poi stata vinta clamorosamente dal Colón de Santa Fé, trascinato dal Pulga Rodriguez. Il Boca, è vero, aveva battuto il River Plate ai quarti, sempre alla tanda de penales, proprio grazie alle parate dal dischetto di Agustin Rossi, ma se guardiamo bene le formazioni in campo, troviamo un rivale pesantemente rimaneggiato, a causa di ben 15 casi di positività al Covid-19. Festeggiare la vittoria di un clasico è d’obbligo, soprattutto se è il Superclasico, ma quel passaggio del turno a spese del River lasciava l’amaro in bocca di una vittoria dimezzata. Rossi, ad ogni modo, aveva parato i rigori di Angileri e Ponzio ed era il protagonista indiscusso di quella “impresa”.

Nella successiva Liga Profesional, stravinta dal River Plate di Gallardo, il Boca arrivò però addirittura quarto, dietro a squadre come il Defensa y Justicia e il Talleres, a ben 14 lunghezze dai Millonarios, senza mai nemmeno poter sfiorare l’idea di lottare per il campionato. Rimaneva dunque solamente la Copa Argentina, che il Boca riuscì ad aggiudicarsi, per non rischiare di rimanere a “zeru tituli” e, soprattutto, per raggiungere la qualificazione alla Copa Libertadores 2022, il cui accesso tramite la Liga era in forte dubbio. Il percorso rumbo a la gloria eterna del 2021 si era invece infranto già agli ottavi, dopo due pareggi a reti inviolate con l’Atletico Mineiro, e una partita di ritorno conclusasi nuovamente ai rigori.

Leggi anche: Mira Rossi dónde está! – 1ª parte

Lungo la strada che lo portò a vincere la Copa Argentina, il Boca si lasciò alle spalle il River Plate, il Patronato de Paranà, l’Argentinos Juniors e il Talleres. A parte la vittoria per 1-0 in semifinale contro i Bichitos, tutte le altre avvennero, come avrete già capito, ai rigori. Il Boca Juniors aveva dunque battuto nuovamente il River ma, ancora una volta, senza riuscire a sconfiggerlo davvero. Sin dall’inizio dell’anno gli Xeneizes avevano dimostrato una grandissima difficioltà nel segnare e/o nel difendere il vantaggio ma, per loro fortuna, potevano contare sull’innata abilità del loro portiere nel parare i rigori. Fu dunque questo che portò Agustin Rossi alla ribalta: l’aver permesso al Boca Juniors di vincere almeno una coppa, anche se la meno prestigiosa di tutte, e di battere per due volte i rivali di sempre, parando un rigore anche a Julian Alvarez, il nuovo idolo dei Millonarios. Le sue parate dagli 11 metri avevano insomma aiutato a buttare la polvere sotto il tappeto di Casa Amarilla.

The penalty shootout in which Agustín Rossi once again became Boca's hero:  “It's for those who listen to the shit that is said when one is wrong” –  Refresh.news
Il Boca vince ai rigori la Copa Argentina. E’ il 9 dicembre 2021

Ad oggi, il 41,1 % dei rigori affrontati da Rossi con la maglia del Boca Juniors non è finito nella rete alle sue spalle; addirittura il 29,4 % per merito dei suoi interventi. Si tratta di una statistica sensazionale ma, come dicevo all’inizio, per me questo fattore non è sufficiente né per definirlo un grande portiere, né per considerarlo un arquero all’altezza di una maglia pesante come quella degli Xeneizes. Il vero valore di Agustin Rossi, almeno per come la vedo io, si sta infatti nuovamente rivelando durante quest’ultima temporada.

Il Boca Juniors non ha iniziato con il piede giusto né in Copa de la Liga Profesional né in Copa Libertadores e, di partita in partita, mi dà la sensazione sempre più nitida di non poter competere per nulla quest’anno, perché la squadra ha carenze di natura tecnica ma anche a livello di organizzazione e di “huevos”, come direbbero in Argentina. Agustin Rossi non è quindi la causa principale di questo pessimo momento, ma sta comunque contribuendo in senso negativo, nonostante per ora gran parte della stampa e dei tifosi rimangano di opinione contraria.

Non possono non saltare alla vista il tuffo al rallentatore sul colpo di testa di Coccaro, che ha determinato la sconfitta interna contro l’Huracan, l’uscita goffa e fuori tempo sul gol di Colman, che ha regalato all’Arsenal de Sarandì un punto alla Bombonera, nella quale lo stesso Mollo ‘sbroccava’ in diretta: “La concha de mi tia, non mi rompete più le palle con questo portiere”. E continuando con il modo in cui ha lisciato il rinvio in Copa Libertadores, consentendo una ghiottissima occasione al modesto Deportivo Cali nella partita persa 2-0, all’esordio nella Copa Libertadores 2022. In generale però, anche quando i suoi pessimi interventi non incidono sul risultato, Agustin Rossi è un portiere che non ti dà mai l’impressione di essere nel posto giusto al momento giusto e, soprattutto, con la giusta decisione. Quando un cross attraversa la sua area, sembra sempre non sapere se rimanere tra i pali o intervenire, terminando con l’uscire fuori tempo o il rimanere a mezza distanza tra la porta e l’attaccante, rischiando così di essere uccellato. Spesso, addirittura, accenna l’uscita e poi torna sui suoi passi, quasi in preda al panico di sbagliare. Molti suoi interventi, che vengono considerati da portiere importante, non sono infatti altro che recuperi in extremis, a causa della posizione incorretta iniziale. La mia è sicuramente una unpopular opinion ma, il suo colpo di reni sull’incornata di Palavecino nell’ultimo Superclasico, è proprio uno di questi casi.

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L’incertezza sulla uscita su Colman (Huracan)

Alla fine, per ironia della sorte, la soffertissima vittoria del Boca Juniors al Monumental è stata invece determinata da un errore di Franco Armani, l’ottimo portiere del River Plate. Tuttavia, credere che Agustin Rossi sia un grande portiere, equivale per me a credere che il Boca, dopo questa vittoria, sia una squadra alla stessa altezza della “maquina” di Gallardo. Ai fini del risultato ogni vittoria è importante, soprattutto in un clasico, ma non ti puoi accontentare di vincere con il River facendo una partita pessima se la squadra continua a non girare da mesi, per non dire anni. Il Boca di Battaglia, infatti, oltre a non avere la stessa qualità e l’organizzazione di gioco del River Plate di Gallardo, continua a non trovare una vera identità. A differenza del club di Nuñez, che domina le partite dall’inizio alla fine, il Boca non sembra mai in controllo, nemmeno quando vince e, a mio avviso, avere Agustin Rossi a difendere i pali, contribuisce tremendamente a questo senso di insicurezza.

Chi si accontenta di questo Boca, coerentemente, può insomma accontentarsi del suo attuale estremo difensore. Io però, da bostero, credo che il Boca Juniors debba essere molto più di questo e, di conseguenza, penso che la camiseta di un club così importante le queda muy grande a Rossi. Per il momento, però, sembra che io e Diego Mollo dovremo continuare a gridare disperati “mira Rossi dónde está!”.

2 – Fine


calcioargentino.it

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