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Ci sarebbe molto da raccontare e scrivere per (cercare almeno) di capire che razza di mondo sia quello che ruota attualmente attorno al Rojo; soprattutto perché le origini delle problematiche
attuali si sono palesate durante gli ultimi mesi di quel favoloso anno (sportivamente parlando) che è
stato il 2017, ricordate per esempio l’agguato (o sedicente tale, sarebbe meglio dire) di alcuni appartenenti della barrabrava a Holan? Ecco… non andiamo oltre.

Veniamo ai numeri, ovvero allo sprofondo rosso, che fanno ben più male di certi fatti taciuti e/o distorti.
La cifra che l’Independiente dovrà sborsare da oggi a fine 2020 ammonta a oltre 20 milioni di dollari.
Questo immane salasso include debiti salariali verso giocatori, multe per ritardi nei pagamenti dei cartellini a diversi di essi, risoluzioni anticipate di contratti, indennità varie, debiti verso impiegati del club nonché arretrati dovuti a ex dirigenti di precedenti gestioni.


Per questo, ma non solo (leggi ulteriori problematiche che a medio/lungo termine si presenteranno per gli stessi motivi) i Moyano hanno deciso di creare una task force per cercare di limitare il più possibile un depauperamento totale dei valori tecnici del Rojo.


L’unica entrata del club da qui a fine mese sarà l’ ultima quota relativa alla vendita di Victor Cuesta (940 mila dollari) all’Internacional Porto Alegre perché l’importo versato dal’Inter Miami (1,6 milioni) per la metà del cartellino di Nico Figal sono già stati dispersi per pagare gli stipendi e le spese delle strutture fino ad Aprile.
Andiamo al dettaglio? Vamos…

Il Rojo deve pagare due rate di 1,6 milioni di dollari e una sanzione FIFA (per il ritardo nel pagamento delle stesse) di altri 800 mila all’America di Città del Messico per Cecilio Dominguez; lo stesso club è ancora creditore di 1,8 milioni di dollari più altri 650 mila di sanzione, idem come sopra, per Silvio Romero.


Un ulteriore sanzione di 200 mila dollari al club è stata inflitta ancora dalla FIFA per non aver
completato il pagamento del cartellino di Carlos Benavidez (1,5 milioni) al Defensor Sporting nei tempi dovuti.

Capitolo Gastòn Silva: 1,6 milioni di dollari debbono ancora esser versati al Torino per il solo cartellino, 270 mila dollari è l’ammontare della cifra da versare ai PUMAS come indennizzo per il mancato approdo dell’uruguagio agli stessi (il giocatore aveva firmato un pre contratto con i messicani) e per finire 2 milioni di dollari sono il totale che il giocatore richiede come saldo tra pagamenti arretrati e buonuscita.

Altrove il Celta Vigo reclama il mancato pagamento di 900 mila dollari per Pablo Hernandèz, il River Plate ne chiede 750 mila per il cartellino di quell’immane bidone di Barboza e il Boca esige gli ultimi 600mila inerenti il cartellino di Pablo Perez (ai quali vanno aggiunti i 920 mila di indennizzo da pagare al giocatore stesso come buonuscita).

Lista finita? Anche no.


Lo sfacelo prosegue con i 700 mila dollari da versare all’Aldosivi per Cristian Chavez e i 200 mila dollari dovuti al Chongqing per il cartellino del Puma Gigliotti, e per finire con i 500 mila dollari che, entro il 15 dicembre c.a. dovranno essere saldati al Deportivo Cali per evitare la vuelta di Andres Roa agli stessi.


Non mancano all’appello dei creditori del club anche numerosi ex calciatori; Gonzalo Veron (acquistato nel pacchetto Silvio Romero a mo’ di tangente per il procuratore degli stessi, al fine di favorire la buona riuscita dell’affare con il club messicano) deve incassare ancora 1,3 milioni di dollari, Francisco Silva 900 mila dollari tra emolumenti e premi, Emiliano Rigoni 400 mila (idem come Silva), etc…

Persino i premi extra pattuiti con tutti i componenti del plantel del 2017, compresi i bonus per la vittoria in Copa Sudamericana, non sono MAI stati pagati.

Durante la gestione dei MOYANO, cominciata nel 2014, sono stati sanati più di trenta contenziosi con vari interlocutori, per una cifra totale di quasi 40 milioni di dollari; debiti contratti a partire dalla gestione Comparada (correva l’anno 2002).

Per rendere l’idea di questo mezzo milagro, di cui anche Ariel Holan (l’ex entrenador) è stato artefice, basti pensare che la spesa per comporre la rosa di giocatori che ha regalato al Rojo la vittoria strepitosa in Copa Sudamericana 2017 è stata pari a soli 2,8 milioni di dollari.

Ma dopo la vuelta olimpica in quel del Maracanà (campo storicamente amico e foriero di vittorie per l’Independiente) il mondo Rojo ha preso a scorrere in una dimensione parallela. Quella che l’ha portato sino allo sfacelo del giorno d’oggi.

Perchè per soddisfare le richieste (o le pretese napoleoniche a seconda dei punti di vista) del loro allenatore e rinforzare la squadra (che nel frattempo aveva perso elementi come Nico Tagliafico e Barco emigrati all’ Ajax e all’Atlanta United allora allenato dal Tata Martino), i Moyano infatti hanno perso il lume della ragione e nell’arco di un anno hanno disperso oltre 24 milioni di dollari per acquisire giocatori non di livello (che puntualmente non hanno reso in barba all’enorme sicumera del profe) e con salari astronomici, il cui l’elenco è lo stesso (giocatore più, giocatore meno) dei creditori riportati sopra.

Terminato il ciclo di Holan poi la debacle economico-societaria si è propagata in maniera irreversibile con l’arrivo del peggior allenatore passato per l’ Independiente negli ultimi vent’anni, al secolo Sebastian Beccacece.
Per accontentare le sue pretese infatti sono stati scialacquati ulteriori 16 milioni e mezzo di bigliettoni in verde.

Sintesi finale:
Durante l’intero ciclo Moyano (2014-2020) sono stati spesi 74 milioni di dollari (mal contati) per incorporare cinquantasette giocatori.

Di questi, poco più di 30 milioni sono stati investiti nei primi tre anni, mentre ben 40 (quaranta, XL in numeri romani) sono stati dilapidati negli ultimi due anni con risultati sotto gli occhi di tutti.
Ne stiamo pagando (tutti, la hinchada soprattutto) il prezzo. E tenete sottomano le calcolatrici perché è molto facile che vi siano ancora creditori in attesa di riscuotere.

Di Reydecopas_mn


calcioargentino.it

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