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La lunga estate del Canalla, alle urne il giorno della finale mondiale. Nuovo presidente Gonzalo Belloso, figura importante nella Conmebol. Carlitos Tevez lascia, torna ad Arroyito Miguel Angel Russo alla quinta esperienza sulla panca del Rosario Central.

24 ottobre 2022, Rosario Central-Colon 1-1: Carlos Tevez allenatore, Ricardo Carloni presidente, Facundo Buonanotte in campo al Gigante de Arroyito.

27 gennaio 2023, Rosario Central-Argentinos Juniors 1-0: Miguel Angel Russo in panca, Gonzalo Belloso presidente, Facundo Buonanotte al Brighton. Due fotografie, a distanza di tre mesi, per spiegare la lunga estate del Rosario Central.

Proprio il 18 dicembre scorso, mentre l’idolo di casa Angel Di Maria (con il concittadino leproso e tutta la Scaloneta) davano la gioia sportiva più grande da 36 anni a questa parte al popolo argentino, nella città culla della bandiera si andava alle urne per rinnovare la presidenza e la comision directiva dell’istituzione auriazul. In realtà le elezioni al Rosario Central erano in programma lo scorso 30 di ottobre ma per varie vicissitudini, rinvii, permessi di enti provinciali e cittadini, la presidenza uscente che cercava di prendere tempo e sparare le ultime cartucce, il fronte dell’opposizione unito (ma non troppo) nel chiedere le elezioni, tiratine di giacca a Tevez e vendite poco redditizie e poco chiare dei gioielli di casa, si arriva a decidere le sorti amministrative e sportive del Canalla nello stesso giorno, la stessa domenica indimenticabile della consacrazione mondiale.

Anche su questa data ci sono state delle speculazioni: qualcuno pensava che le elezioni sarebbero state rinviate ancora, proprio perché in concomitanza con una finale mondiale che poteva vedere l’Argentina protagonista. Così non è stato: urne aperte dall’alba (la finale mondiale è iniziata alle 12 orario argentino) e Gonzalo Belloso, ex calciatore canalla ed ex dirigente di una passata commissione direttiva, stravince con quasi l’80% delle preferenze su più di 9000 votanti, lasciando le briciole agli altri tre candidati (Carloni, uscente, Juan Cruz Rodriguez e Mario Moretti).

Gonzalo Luis Belloso non poteva che stravincere e i 7131 voti raccolti dalla sua agrupacion, Raza Canalla, un’enormità rispetto alla miseria di 585 preferenze del presidente uscente Carloni e della sua lista “6 de Diciembre”, lo dimostrano. Ricardo Carloni era il vice presidente primero di Rodolfo Di Pollina, presidente eletto nel settembre 2018 e desaparecido dal club da molto tempo, stile Tinelli al San Lorenzo per gli amici appassionati che seguono anche le vicende politiche delle realtà sportive argentine.

Carloni si è fatto carico del ruolo abbandonato da Di Pollina e ha provato in tutte le maniere a coprire la non professionalità e i buchi economici della sua gestione, a volte cospargendosi il capo di cenere, altre sottolineando le migliorie effettuate su alcune strutture del club e le (poche) gioie sportive degli ultimi anni, come la vittoria della Coppa Argentina appena insediatisi (da lì il nome della lista, che richiama al 6/12/2018, giorno della conquista della coppa nazionale contro il Gimnasia La Plata) o i tanti clasicos vinti o comunque non persi.

Ricardo Carloni

Belloso dal canto suo arrivava alle elezioni da strafavorito: ex giocatore del club, rosarino e canalla doc, già in società con la gestione Speciale (nei tre anni duri nel Nacional B), si dimette nel 2012 e un paio di anni dopo inizia la sua scalata diventando Segretario Tecnico della nazionale paraguaiana, avendo giocato gli ultimi anni di carriera nel paese guaranì dove ha sede la Conmebol e si intessono tante relazioni calcistico-politiche importanti a livello continentale. Del resto, il presidente del massimo organo calcistico sudamericano è il paraguaiano Alejandro Dominguez dal 2016.

El Pejerrey, l’apodo di Belloso, è attualmente Direttore dello Sviluppo e Segretario Generale aggiunto della Conmebol e Assessore Strategico per il Calcio Sudamericano in Fifa. Non basta? La vicepresidente primera è sua moglie, Carolina Cristinziano, avvocata di Diritto Sportivo e ex membro della “Comision Normalizadora” della Afa. Ciliegina sulla torta: Belloso promette ai tifosi in caso di vittoria di riportare a “casa” l’amatissimo tecnico Miguel Angel Russo, dal quale è stato anche allenato nel 2003/2004, per la sua quinta esperienza al Rosario Central. Il peso politico della coppia è molto importante e valica i confini nazionali.

Certo, Carloni ha un ottimo rapporto con il Chiqui Tapia ma Belloso-Cristinziano hanno vinto agevolmente per la loro importanza nelle stanze dei bottoni nazionali e continentali, il passato nel club e i tanti errori economici, finanziari e di conseguenza sportivi fatti dallo sfortunato e forse incapace vice del “fantasma” Di Pollina.

Belloso e il primo colpo: Miguel Angel Russo torna sulla panchina canalla.

Tevez in tutto ciò come si è comportato? Carlitos era stato fortemente voluto da Carloni, con spinte politiche più o meno forti da Buenos Aires. Non voleva però essere associato in automatico al presidente che si sapeva sarebbe stato sonoramente sconfitto alle urne. Avvicinato da Belloso, aveva fatto capire al Pejerrey che per rispetto alla dirigenza uscente non poteva schierarsi apertamente nemmeno con lui.

Morale della favola: el Apache dopo 24 partite con 6 vittorie, 10 pareggi e 8 sconfitte, lascia Rosario qualche giorno dopo la fine del campionato per non entrare nella battaglia elettorale e non essere usato da nessun candidato, né come figurina, né tantomeno come unico capro espiatorio di risultati non soddisfacenti. “La priorità deve essere sempre il club” il suo mantra ripetuto più volte nei suoi quattro intensi mesi tra il Gigante de Arroyito e Arroyo Seco, il “predio” del Rosario Central. Tevez conserva il ricordo del clasico vinto con gol di Veliz, delle ottime prestazioni in casa delle cinque grandi di Buenos Aires e dei tanti giovani lanciati come lo stesso Veliz, Infantino, Buonanotte, Blanco, Tanlongo. Gli ultimi tre sono partiti, rispettivamente per Brighton, Elche e Lisbona sponda Sporting. E l’accusa più grave di Belloso a Carloni è stata proprio questa, di aver ricavato pochissimo da questi tre talenti (circa 6 mln di euro per Buonanotte, 2 per Blanco e Tanlongo addirittura è andato via svincolato).

Facu Buonanotte

“Ladro, dove sono finiti i soldi derivati dalle cessioni delle nostre giovani promesse? Non li abbiamo trovati nelle casse del club né risultano in Afa”, sono solo alcune delle invettive di Belloso contro Carloni in campagna elettorale. I toni erano questi, in una città che vive il futbol a flor de piel. Carloni dopo le dimissioni di Tevez non si è fatto pregare dichiarando: “Belloso rovinerà il club se dovesse diventare presidente, hanno tenuto il club in ostaggio nel Nacional B per tre anni e ora hanno fatto scappare Tevez, vogliono che a Central vada male per riprenderne il possesso”. Dopo un’estate così intensa, condita dalla gioia mondiale, i tifosi del Rosario Central vogliono tranquillità, conti in ordine e preparazione a tutti i livelli del club. Per il resto, nel metterci la passione viscerale, nel sospingere i calciatori nelle partite casalinghe sulle rive del fiume Paranà, ci penseranno loro, come sempre.

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