Ad un mese dalla conquista della Copa del Mundo, Leandro Paredes ha deciso di raccontare la sua finalissima di Doha. Protagonista dei rigori finali (ha segnato il terzo), Leandro stato il primo ad abbracciare il capitano Lio Messi al fischio finale, nel momento più importante della sua carriera.
“Appena Montiel ha segnato il rigore decisivo, mi sono girato e ho trovato Lionel”, racconta il volante della Selección nei microfoni di TyC Sports. D’istinto, l’ho abbracciato e l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata: ‘Lio, siamo campioni del mondo’. Lui piangeva e diceva: ‘grazie per questa gioia’, intesa come impresa di squadra. Ogni volta che vedo quelle immagini o ne parlo, mi viene la pelle d’oca e la voglia di piangere per tutto ciò che abbiamo vissuto. Raggiungere ciò che abbiamo raggiunto è stato incredibile. È stata la più grande felicità che ho avuto come professionista e sicuramente nulla la supererà“, ha aggiunto Paredes.
Ma alla vigilia, un aneddoto scaramantico ha rafforzato la convinzione e donato fiducia al giocatore. “La sera prima della finale abbiamo ci siamo comportanti come tutte le volte. Solitamente dopo cena giocavamo a carte e verso l’una del mattino andavamo a dormire. Ma quella volta con Gio Lo Celso e Rodri De Paul siamo andati nelle sale del magazzino per vedere se fosse rimasto qualcuno. Accertati che non c’era nessuno, ci siamo seduti su una poltrona e abbiamo messo la musica. Gio ha acceso una candela e ha detto ‘esprimiamo un desiderio’. Il desiderio era sicuramente lo stesso, ci siamo guardati negli occhi e fu allora che capimmo che era impossibile perdere quella finale”.