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Termina con la terza giornata anche il turno infrasettimanale di Primera. Ecco come se la sono cavata le 5 grandi di Argentina.

Il San Lorenzo batte i ragazzini del Boca e si rilancia in classifica; un River rigenerato dà spettacolo alla Fortaleza; un Racing miracolato vince a Mar del Plata, mentre l’Independiente passeggia contro il Patronato.

Terza giornata

Huracan Colon 1-1
Aldosivi Racing 0-2
Boca SLorenzo 0-2
Union Banfield 0-1
GodoyC ATucuman 1-2
Velez Defensa YJ 0-0
Sarmiento Platense 1-0
Independiente Patronato 2-0
Lanus River 0-3
CentralC Talleres 2-1
Arsenal ArgentinosJ 1-0
Gimnasia RCentral 1-0
Newells Estudiantes 4-2

In testa comandano il duo Independiente/San Lorenzo, seguiti da River e Racing. Il Boca è 23° a 2 soli punti, ma solo a causa dell’isolamento forzato della prima squadra.

Aldosivi 0-1 Racing

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E’ la forza di sopravvivenza del Racing o chiamatela botta di fortuna, la compagna inseparabile dell’Acadé dell’ultimo periodo. Potrebbe essere questo il karma ufficiale dell’equipo, reagire positivamente nel momento più avverso in assoluto. Alla fine, il Racing casca sempre in piedi, ma questa volta il contesto ha dell’incredibile. Da qualche settimana l’allenatore Juan Antonio Pizzi è finito sulla graticola a causa dell’eliminazione in Libertadores, inattesa e traumatica. Il suo futuro è appeso ad un filo e basterebbe l’ennesimo risultato deludente per far scorrere i titoli di coda. E il rigore contro fischiato nella ripresa certamente non aiuterebbe. Minuto 51. Dopo un primo tempo col Racing in totale sofferenza, ecco Federico Andrada (ex Bari) che posiziona la palla sul dischetto. Il momento è topico, un gol en contra e Juan Antonio potrebbe salutare definitivamente. Rincorsa dell’attaccante, colpo di reni di Arias e palo interno. Palo interno! Con la palla che danzava pericolosamente sulla linea di porta e terminava fuori dallo specchio. Miracolo, slidings doors. E nel capovolgimento di fronte, fuga solitaria del pibe Caceres che serviva al centro Correa (ex Atlas) per adempiere la legge più antica del giuoco del futbol: gol sbagliato, gol subìto. Il tifoso a questo punto non sapeva se esultare per il gol o essere dispiaciuto per la mancata cacciata di Pizzi. E’ il famoso bipolarismo racinguinguista. La squadra poi risolgeva dal nulla e raddoppiava con un altro letale contropiede finalizzato dal Nacho Piatti.

Arrivava così la prima vittoria che inevitabilmente rafforzava la posizione dell’allenatore, che nell’occasione, faceva anche debuttare dal 1′ el Licha Lopez. Sai mai le critiche…

Boca 0-2 San Lorenzo

Dopo l’impresa della giornata precedente sono ancora i pibes della Reserva i titolari designati a sfidare nel Clasico il San Lorenzo. Inutili i tentativi di Riquelme e dirigenza Boca di ottenere un rinvio, anche solo di un giorno per far riposari i ragazzini dopo le fatiche di 3 partite in 5 giorni. Inflessibile il presidente Tinelli, presidente della Liga, e.. del San Lorenzo, che negava il rinvio. “La decisione è data del consiglio di Liga”, ha detto Tinelli, “non prevaricherei mai i miei interessi alle decisioni del direttivo.” Scende in campo quindi regolarmente la Reserva alla Bombonera ma si vede fin da subito che questa volta sarà diversa dalla precedente. Senza esperienza, la fatica accomulata e il San Lorenzo, che non è propriamene il Banfield, il Boca soccombe all’ostacolo di Boedo, ma lo fa con dignità. Applausi al fischio finale per i ragazzini coraggiosi che in Primera danno encomiabile esempio di attaccamento alla maglia, combattendo come leoni su ogni pallone. Esto es Boca qualcuno direbbe, mai frase più azzeccata per questo incredibile contesto.

Dall’altra parte, arrivano i tre punti d’oro per un San Lorenzo che riabbraccia i gemelli Romero dopo quasi due mesi di Copa America e vacanze. Paolo Montero appare ammaliato dalla maestosità della Bombonera, ma non si lascia distrarre, imponendo alla squadra di non lasciarsi suggestionare il dover affrontare dei pibes. Non lo fa sicuramente l’ex di turno, Gino Peruzzi, oggetto misterioso nelle fila xeneize, ma giustiziere nel suo vecchio stadio. E’ lui ad aprire le marcature, comportandosi da signore, non esultando per il gol dell’ex ma soprattutto dopo aver segnato a dei ragazzini. MVP sono i gemelli paraguayi che fanno la differenza, inventando e proponendo, nella loro più convincente versione azul grana dell’anno. Nella ripresa arrivera anche un rigore per il Ciclon, causato da Lastre sul lanciatissimo Fernandez. Lo specialista dei penales Ortigoza, con calma prende il pallone. Gli dicono “Tanto lo sbagli gordo, lo sbagli”. Orti fa finta di non sentire, prende la rincorsa e segna un gol sotto il ‘sette’, girandosi poi verso l’interessato: “A me no, a me no. Prenditelo nel… e parla di meno”.

Lanus 0-3 River

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Segnali importanti captati in settimana, confermati dalla partita col Lanús: è tornato il River spettacolo! Giocare a la Fortazeza contro il Granate non era assolutamente impresa di poco conto, affrontando un Lanus sempre finora vittorioso e un Pepe Sand già in testa alla classifica cannonieri. E proprio quando il bomber si mangiava il gol davanti ad Armani, si pensa che forse può essere la serata giusta. Di nuovo Suarez, dopo le numerose magie di domenica, faceva la differenza, servendo Zuculini, che al limite dell’area, faceva partire una rasoiata gonfiando la rete per il vantaggio già alla mezz’ora. Ancora Zuculini. Il mediano chiaramente in stato di grazia serviva De la Cruz per il doppio vantaggio nel primo tempo. Completava l’opera ancora l’uruguayo che nella ripresa sigillava con il tercero la seconda vittoria consecutiva nella competizione. E’ tornato il River? Lasciamo parlare i numeri: nelle ultime due partite 7 gol fatti e 1 subito. Fate voi.

Al fischio finale Gallardo era logicamente soddisfatto, del risultato certamente, ma soprattutto del clima spogliatoio. “Vedo una buona amalgama nello spogliatoio, anche da quelli appena arrivati. Mano a mano i giocatori si sentono sempre più a loro agio e questo ci dà motivo di credere che faremo un buon campionato. Bisogna rimanere sereni, il torneo è appena iniziato. Sarà sempre più difficile mantenere quell’idea di gioco che ci proponiamo. E’ una grande sfida mantenere alto il livello di qualità, ma siamo qui per provarci.” Prossima partita il 1° agosto al Monumental contro Huracan.. aspettando il superclasico di Copa Argentina il 4 agosto.

Independiente 2-0 Patronato

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Che il momento fosse favorevole all’Independiente lo si era capito già dalle ultime uscite. Squadra compatta e diligente, atteggiamento giusto e voglia di vincere. Tre componenti che il Rojo ha potuto riassaporare solo con l’avvento di Falcioni dalla precedente stagione, dopo troppi anni di fallimenti e oblìo. Non ci esalteremo certo alla terza giornata, ci limiteremo solamente a constatare la squadra non partiva così bene dal 2016/17, anno della consacrazione in Copa Sudamericana contro il Flamengo. Contro la capolista Patronato, l’Independiente ha l’atteggiamento giusto, ricercando la manovra e il possesso palla. Ma dopo il primo tempo avaro di emozioni è nella ripresa che i padroni di casa spingono con decisione l’acceleratore, cercando più volte il gol, che arriva dopo solo 8′ del complemento.. Notevole il gran gol ‘a giro ‘ di Roa, che non lascia scampo al portiere Ibanez. Il raddoppio venti minuti più tardi arriverà da un gran contropiede di Palacios che assiste magistralmente el Chino Romero, al suo primo gol nella competizione.

2-0 per continuare il viaggio verso obiettivi non ancora ben definiti, con Falcioni sempre più Emperatour di Avellaneda. “Sono contento dei ragazzi. La squadra sta bene, ha mostrato solidità, fiducia, buona gestione della palla e profondità. Una squadra solida, che riduce gli spazi e non consente opzioni chiare per l’avversario, diventa una squadra sicura che cerca poi di trovare spazi nell’avversario. Zero gol subiti? Speriamo di continuare così perché è importante che la squadra non prenda gol, vuol dire che tutta la squadra lavora bene, non solo il portiere. E’ tutta la squadra che funziona.”

Bonus post: Velez

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Sono giorni difficili all’interno del Velez. La shockante eliminazione dalla Libertadores ha destabilizzato l’ambiente, mettendo a serio rischio l’unità dello spogliatoio. La notizia della vendita della stellina della squadra Thiago Almada non ha fatto altro che render ancor più instabile l’equipo di Pellegrino, con il nervosismo visibile anche dalla reazione di Ricky Centurion al momento del cambio. Di certo non è facile essere competitivi se le basi su cui si fondano la squadra se ne vanno a inizio opera. E non è sempre facile avere un ricambio generazionale dal vivaio, già pronto e all’altezza degli elementi partenti, rivolgersi al Defensa per informazioni. Mauricio Pellegrino dovrà essere bravo a ricompattare lo spogliatoio con nuova euforia, magari pescando qualche promessa con i soldi che arriveranno dalla cessione di Almada prima che il mercato chiuda i battenti. Dovrà farlo in fretta però, prima che la situazione prenda una brutta piega.

Prossimo turno

Nel quarta fecha non sono presenti nè clasicos, nè partite di grande livello. Ma sarà forse turno ancor più insidioso, dove la sottovalutazione degli avversari non di cartello potrebbe creare qualche grattatcapo. Da segnalare che River e Boca giocheranno l’ottavo di Copa Argentina mercoledì 4 agosto, tre giorni dopo l’impegno di Primera.


calcioargentino.it

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Libertadores