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Partitissima a tinte argentine quella che ci aspetta questa sera nella finalissima tutta inedita di Copa Sudamericana. Chi alzerà la Copa tra il Grana e l’Halcon?

Terminata la Copa Maradona rimane da giocare l’ultimo imperdibile appuntamento per il calcio sudamericano e argentino: la diciannovesima finale di Copa Sudamericana, edizione 2020, che vedrà opporsi Lanus e Defensa y Justicia. Si giocherà in Argentina, al Kempes di Cordoba, per un’inedita finale completamente a tinte albicelestes.

Inedita perchè mai prima d’ora due squadre argentine si erano sono trovate una contro l’altra (ad eccezion fatta di Boca e River in Libertadores 2018) nel contendersi una finale Conmebol e per giunta ospitata nello stesso Paese (primato assoluto).

LANÚS. Il Lanús si appresta a vivere la sua sesta finale continentale e la sua settima finale internazionale se includiamo anche la Suruga Bank Cup 2014. Nella bacheca il Granate può vantare una Copa CONMEBOL 1996 e una Coppa Sudamericana del 2013. È stato altresì finalista nella Copa CONMEBOL 1997, nella Recopa Sudamericana 2014, nella Suruga Bank 2014 e nella Copa Libertadores 2017.

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Nel cammino verso la finale l’equipo di Zubeldia ha affrontato grandissime sfide e la finale di sabato sarà il terzo derby consecutivo che disputerà il granate, dopo aver eliminato Independiente e Velez rispettivamente ai quarti e in semifinale. Si tranquillamente dire che Luis Zubeldia abbia fatto un miracolo dal momento del suo arrivo al Lanus nel 2018, al posto del deludente Ezequiel Carboni. All’epoca infatti il Granate era una squadra a pezzi e stagnava stabilmente nei bassifondi della Superliga. Il suo apporto è risultato fondamentale, riuscendo ad accompagnare l’institución dalla zona retrocessione alla finale Sudamericana in soli due anni. La valorizzazione del vivaio è stata la strategia vincente della società, risultando vincente, oltre ai risultati ottenuti, determinante per il rafforzamento di peso politico del club nelle serie giovanili inferiori.

Il punto di forza dei ragazzi di Zubeldia è il mix letale tra i giovani, su tutti De La Vega, ma anche Orozco e Bernabei, e i “vecchi”, Burdisso e Pepe Sand che metteranno la loro esperienza al servizio della squadra. E’ proprio il veterano Sand l’uomo più pericoloso del Grana, la sua fame di gol non ha eguali.

In questa torneo la compagine del sur ha ottenuto quattro vittorie e un pareggio nelle sue ultime cinque partite con il risultato strabiliante di 13 gol fatti e 3 subiti. È l’attacco la caratteristica fondamentale del Granate con Orsini e Sand i maggiori interpreti delle marcature con 10 gol totali (6+4) e 4 assist (2+2) ma anche la difesa, giovanissima, partendo dal portiere Lautaro Morales, classe ‘99.

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Il cammino alla finale delle due squadre

DEFENSA Y JUSTICIA. il discorso cambia per il Defensa y Justicia, alla ribalta nelle competizioni Conmebol solamente nei recenti tre anni, con sole 28 partite giocate nel subcontinente: 22 in Copa Sudamericana e 6 in Libertadores. Nessun titolo vinto per l’equipo di Florencio Varela (sia nazionale che internazionale); raggiunge oggi con la finale continental il vertice più alto della sua storia calcistica.

Nella corsa alla finale il Defensa ha avuto un cammino altrettanto impegnativo in cui ha dimostrato di meritarsi la finale. È alla sua quarta partecipazione al torneo e ci arriva dopo esser arrivato terzo nel suo gruppo Libertadores. Retrocesso, è stato ripescato in questa Copa Sudamericana e ci arriva da imbattuto, forte delle cinque vittorie e tre pareggi ottenuti fino ad ora. Crespo è il grande artefice dell’impresa riuscendo a compattare un gruppo in confusione dopo l’addio del Dt Mariano Soso. El Valdanito è riuscito ricreare lo spogliatoio, dar fiducia ai numerosi giovani in squadra e in seguito donare un’identità di gioco a dir poco devastante. Anche per lui è il punto più alto della sua giovane carriera da allenatore.

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Nel Defensa Y Justicia troviamo il capocannoniere della competizione, quel Braian Romero in testa alla speciale classifica con nove reti e autentico trascinatore nella semifinale contro il Coquimbo Unido. Poggia su di lui l’attacco degli Halcon dato che i marcatori successivi sono Pizzini/Bou a un solo gol. Romero, oltre che trionfare nella classifica capocannonieri potrebbe entrare nella storia all-time della Sudamericana. Sono solo due i giocatori nella storia che sono riusciti a segnare più di 10 gol nella stessa edizione: i cileni Eduardo Vargas (11, Universidad de Chile, 2011) e Humberto Suazo (10, Colo-Colo, 2006). Ma mentre Vargas e Suazo hanno impiegato 12 partite per arrivare al record, Braian è riuscito a realizzare i suoi nove gol in solamente 8 partite. Crespo in definitiva farà particolare affidamento al proprio gioco sempre verticale e alla coppia d’attacco in forma strepitosa: la panterita Bou ad agire tra le linee e Braian Romero come terminale offensivo, autore di una splendida e decisiva tripletta nella semifinale di ritorno.

Partita speculare o gara aperta? Chi preparerà il piano gara più efficace e riuscirà a leggere meglio le situazioni che mano a mano si presenteranno, la spunterà. Ci attende dunque una bella partita tra due squadre sempre propositive e votate all’attacco, in una storica finale argentina in terra argentina.

¿Que pedir más muchachos?

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I bomber Sand e Romero: chi alzerà la copa?

Probabili formazioni:

Entrambi gli allenatori si presentano all’appuntamento più importante della loro stagione con la rosa al completo, ad eccezion fatta per Lautaro Acosta (Lanús), escluso dalla finale per squalifica, ma comunque al seguito della squadra per supportare il gruppo.

Lanús (4-4-2)Lautaro Morales; Braian Aguirre, Guillermo Burdisso, Alexis Pérez, Alexandro Bernabei; José Gómez/Franco Orozco, Facundo Quignon, Tomás Belmonte, Pedro De la Vega; Nicolás Orsini, José Sand. Dt: Luis Zubeldía.

Defensa y Justicia (4-3-3)Ezequiel Unsain; Emanuel Brítez, Adonis Frías, Héctor Martínez, Rafael Delgado; Enzo Fernández, Valentín Larralde, Eugenio Isnaldo; Francisco Pizzini, Braian Romero, Walter Bou. Dt: Hernán Crespo.


calcioargentino.it

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