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Doveva essere la continuazione della ‘battaglia’ del Trofeo de Campeones, e così è stato. Ad Abu Dhabi danno spettacolo sia Boca e Racing, per un 2023 che si preannuncia interessante.

Per essere stata la prima della stagione Boca Juniors e Racing se la sono cavata abbastanza bene. Dal punto di vista dell’agonismo, del ritmo, nonché dalle emozioni che hanno lasciato con il fiato sospeso le due tifoserie fino al 90’. Anzi, fino al 98’.

D’altronde non poteva essere altrimenti per due squadre che nell’ultimo semestre hanno lottato direttamente e indirettamente per tre competizioni fino all’ultimo secondo. Si preannuncia battaglia tra i due club anche in questa nuova stagione.

VISO APERTO. Non hanno avuto troppi dubbi i due allenatori, Ibarra e Gago sul come approcciare la partita. Nonostante i classici cliché delle finali, le due squadre sono scese in campo per vincere. Ipotesi confermata dalle 101 proposizioni offensive quasi equilmente distribuite tra i due club (56-45). Ne è nato uno spettacolo che ha sedotto lo spettatore, tra squadre lunghe e colpi di scena fino alle ultime battute di gara. In particolar modo si è apprezzato il ritorno ‘alla legalita. In fondo, rispetto alle dieci espulsioni di novembre, era davvero difficile far peggio.

FACCE NUOVE. La Supercopa è stato anche il pretesto di osservare più da vicino i nuovi innesti dell’ultimo mercato. Nell’Academia, rendimento positivo per Julio Nardoni, costretto a ‘far legna’ a centrocampo, come pure per ‘el frasquitoMaxi Moralez, subito decisivo con il geniale assist nell’azione del pareggio di Carbonero. Nel Boca non sono stati convocati i neoacquisti Chiqui Romero e Bruno Valdez (infortunio), ma si è assistito alla prova ‘strappa applausi’ (solo 45 minuti per lui) dell’ultima joya della cantera xeneize, Ignacio ‘Equi’ Fernandez, tornato dal prestito (Tigre) e ora in procinto di esplodere definitivamente in azul y oro.

Maxi Moralez, ritorrno all’Academia subito vincente

RAPALLINI. Ma il tema centrale è stato l’arbitro Rapallini. Il fischietto argentino dell’ultimo mondiale si è preso inevitabilmente la scena con un arbitraggio che oggettivamente ha danneggiato l’equipo bostero. In primis, la mancata seconda ammonizione di Oroz per un intervento pericoloso e volontario, pochi minuti dopo il giallo, e al 93’, quando decretava senza dubbi il fatidico calcio di rigore che decideva la partita. Più o meno la stessa dinamica capitata nel confronto tra le due squadre nello scorso agosto, sempre con lo stesso Rapallini ad arbitrare, con il Boca Juniors ancora volta a ‘bocca asciutta’. Se due indizi sono una coincidenza, tre fanno una prova…

GLI ALLENATORI. Felicità immensa per el pintita’ Fernando Gago che alza il secondo trofeo della sua giovane carriera da Dt. “Festeggiamo questa nuova Copa” dichiara soddisfatto el pintita, “questa è la strada da seguire. In ogni competizione cercheremo di lottare per il titolo. Lavoriamo per continuare a crescere come squadra”.

Secondo posto in Primera ma poi due coppe: il futuro di Gago come Dt si fa interessante.

Di altra postura l’entrenador Ibarra, che ai microfoni si sfoga contro l’arbitaggio. “Me ne vado deluso, volevamo vincere’, ammette ‘el negro‘ in conferenza post partita. “Al rigore l’arbitro avrebbe potuto almeno controllare al Var. Non è stato coerente con sè stesso, non ha usato gli suoi stessi criteri rispetto alla partita della Liga in casa loro” (15/8/2022, Cilindro).

Fútbol, giovani, emozioni, veleni. Ci sei mancato calcio argentino.

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