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Serata dalle forti emozioni a Mendoza in occasione degli ultimi novanta minuti di Marcelo Gallardo sulla panchina del River. Marcelo se ne va dopo più di otto anni di trionfi. Ieri l’ultimo ballo.

Trentadue giorni per elaborare il lutto. È questo il tempo che i tifosi hanno avuto per metabolizzare quel ‘drammatico’ annuncio nella sala stampa del Monumental. Se ieri lo si sapeva solo a parole, da oggi, definitivamente, bisogna farsene una ragione. Marcelo Gallardo non è più l’allenatore del River.

Tutto esaurito da almeno una settimana a Mendoza per l’appuntamento imperdibile dell’anno, in occasione dell’ultimo saluto di Marcelo. Troppo ghiotta l’opportunità di vedere per l’ultimissima volta nel banco del Millonario Marcelo Gallardo, Mati Biscay e corpo tecnico. Contro il Betis (amichevole) è terminata in goleada (4-0) per celebrare al meglio una giornata che resterà scolpita negli annali del club e del futbol argentino. Ma la parte migliore è avvenuta dopo, al fischio finale, quando sono scese lacrime di commozione tra il DT e i 45.000 tifosi presenti. Un lungo connubio d’amore, espresso dalle parole dello stesso tecnico.

“Queste sono state delle settimane emozionanti vissute con tutta la squadra”, ha ammesso el Muñeco a fine gara. È arrivata la fine del viaggio, il più bello che si possa immaginare. Sono passati più di otto anni. Ho solo parole di gratitudine per tutta la mia squadra, per tutti i giocatori, i dirigenti che hanno sostenuto questo lungo percorso”. E qui parte il ‘classico’ coro: “Muñeeeco, Muñeeeco” che sovrasta il tecnico.

“Abbiamo pianto un bel po’ per tutta la settimana e sembra che le lacrime non siano del tutto terminate. Oggi è stata una giornata molto difficile. Salutarci così in una città che ci ha trattato così bene in tutti questi anni, dove abbiamo vissuto momenti molto belli, partite davvero significative, di grande valore per questo processo, per questa fase”…

“Grazie di cuore, a voi tifosi del River che ci avete accompagnato da nord a sud, per tutto il viaggio, accompagnandoci ovunque. Siete stati molto generosi, davvero un supporto molto importante. Ci siete stati molto fedeli. Sono davvero molto felice di salutarti così. Vi voglio bene, mi mancherete molto”. Boato.

E poi, dulcis in fundo, le ultime dichiarazioni d’amore: “Vorrei abbracciare tutti per far capire cosa sto provando. Non lascerò mai il River, perché River fa parte della mia vita. Grazie a tutti i tifosi di tutto il mondo per esservi uniti a noi in questo viaggio. Grazie, vi amo, dal profondo del mio cuore. Grazie.”

Queste le ultime parole dell’allenatore più vincente nella storia della Banda. Gallardo lascia la panchina dopo aver vinto: una Primera División; un Trofeo de Campeones; tre Copa Argentina; due Supercopa Argentina; una Copa Sudamericana; tre Recopa Sudamericana e due Copa Libertadores. Un’eredità impegnativa per il futuro tecnico che si appresta a prenderne il testimone, ma questa è un’altra storia. Ora per Gallardo si prospetta un breve periodo di vacanza, prima di una probabile chiamata da parte di un club europeo. Intraprendere un nuovo progetto con uno degli allenatori sudamericani più vincenti nella storia del futbol, non è così impronosticabile.

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