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“Non ha avuto il coraggio di sistemare i suoi problemi con me e si è vendicato con mio figlio”. Ruben Dario Insua.

Si inasprisce il clima all’interno del San Lorenzo de Almagro. Una nuova ‘bomba’ è esplosa pochi giorni fa al termine della partita col River. Ma il risultato finale non centra.

Dalla “Bomba” Vombergar – protagonista del nostro ultimo articolo- all’esplosione di una guerra aperta tra Ruben Dario Insua (allenatore) e Marcelo Hugo Tinelli (ex presidente) il passo è stato breve.

In realtà è il caso – e il caos – è scoppiato in una modalità totalmente casuale, a causa di un video registrato dopo il fischio finale della partita del Nuevo Gasometro tra San Lorenzo e River (vinta immeritatamente dagli ospiti per 1-0). Insua ritorna verso la panchina per recuperare la giacca quando un tifoso inizia ad urlare insulti contro i giocatori. La reazione del “Gallego” è veemente e a farne le spese è proprio l’ex presidente: “Razza di figli di p… perché non insultate Tinelli che si è rubato tutto?”. Pochi minuti dopo, durante la conferenza, a domanda diretta il DT risponde evasivo “Non ho nulla da chiarire”.

Dopo meno di 24 ore all’allenatore del San Lorenzo è arrivata addirittura una denuncia dalla Procura per incitazione alla violenza seguita dalla denuncia dallo stesso Tinelli. I legali del conduttore tv avrebbero chiesto ad Insua di ritrattare tutto scusandosi e dicendo che in realtà Tinelli non ha rubato niente. Si vociferava anche di una possibile richiesta di risarcimento economico per diffamazione.

La risposta ufficiale del Gallego non si è fatta attendere ed è arrivata poche ore fa al termine dell’allenamento del Ciclón: Il tecnico è uscito allo scoperto, andando di nuovo all’attacco di Tinelli (mai nominato direttamente) senza troppi peli sulla lingua. Dichiarazioni secche che sicuramente troveranno il consenso della stragrande maggioranza dei tifosi che si sono ovviamente schierati dalla parte del Gallego. Ecco un estratto delle sue parole:

● “Sono stato denunciato per incitazione alla violenza ma il mio obiettivo era esattamente l’opposto. Volevo evitare l’ipotesi di un conflitto tra tifosi e giocatori”.

● “Quando voglio che le mie opinioni siano di dominio pubblico mi rivolgo a voi (i media). Le mie opinioni personali invece sono strettamente private, anche se so benissimo che al giorno d’oggi, con tutte le telecamere ed i cellulari può capitare di essere filmati e diventare virali…”

● “Questa situazione è esterna al Club Atlético San Lorenzo de Almagro. Si tratta di un problema tra due privati. Il Club non c’entra nulla con tutto questo”.

● “Come sapete, non ho e non voglio avere nessuna relazione con lui. Non ho una buona opinione su di lui come persona. Credo che se tra due persone c’è un conflitto, una lite o un diverbio, si debba risolvere tra queste due persone e non facendone pagare le conseguenze ad altri come per esempio ai miei figli. Vendicarsi sui figli è da codardi e io non lo farei mai”. 

● “Dato che lui non ha avuto coraggio di risolvere con me il problema se l’è presa con i miei figli” (in particolare Robertino, che è arrivato fino alle soglie della prima squadra del Ciclon ma poi è stato svincolato).

 “Per questi motivi da molti anni non ho nessun tipo di contatto con questa persona e sono disposto a risolvere la questione nella sede che vuole: davanti alla giustizia o privatamente, per me è lo stesso. Mi basta sapere il posto, il giorno e l’ora”. 

● “A dicembre in un’intervista dissi che non sarei mai tornato a lavorare qui con lui come presidente (ora è sì il presidente, ma in licenza) e durante il suo mandato è rimasto in “licencia” quasi permanentemente… L’ho detto e l’ho fatto anche se poi mi mandò un messaggio audio in cui si sorprendeva per le mie dichiarazioni e si scusava per il malinteso. Gli risposi educatamente dicendogli che la soluzione non era tramite un messaggio audio ma faccia a faccia, dicendo la verità”. 

I tifosi, naturalmente, si sono già schierati.

● “Non ho mai espresso pubblicamente nessuna opinione su questa persona e del suo lavoro come presidente del Club, né come presidente della Liga né altro”

 “L’origine del conflitto tra me e lui risale a molto tempo fa (si parla di un’amichevole del 2002, in cui Tinelli voleva giocare ma venne schierato solo pochi minuti, vedi foto sotto). So perché è arrabbiato ma non mi importa, mi ha iniziato a dare fastidio quando si è vendicato con persone a cui voglio bene. Da lì in avanti, siamo e saremo sempre agli antipodi dal punto di vista umano e personale”.

Insomma, el Gallego la tocca piano. Come hanno reagito i tifosi cuervos? Semplicemente hanno apprezzato la divulgazione della verità sacrosanta, conosciuta a chi vuol bene al San Lorenzo. Cioè, che il presidente Tinelli non è stato mai presente in società durante il suo mandato ed è il responsabile della catastrofica situazione economica del club. Se prima Insua era un tecnico ben voluto dall’ambiente azulgrana, ora è diventato un verdadero idolo.

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