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Si avvicinano le importanti elezioni presidenziali del Club Atlético River Plate, el ‘más grande’ per i tifosi. Chi governerà la Banda per i prossimi quattro anni?

Inizia il conto alla rovescia a Nuñez per un nuovo capitolo che cambierà inevitabilmente la storia attuale del River Plate. Sono difatti in programma il 4 dicembre prossimo le elezioni per rinnovare la presidenza del club, che di fatto, rimarrà in carica fino al 2025. Ecco le quattro liste che si daranno battaglia per conquistare la poltrona più ambìta della società.

Fardello importante per chi prenderà il testimone dell’attuale numero uno Rodolfo D’Onofrio, che non si ricandiderà per la terza volta per limiti statutari, dopo aver governato per lunghi otto anni. Pronto a prenderne l’eredità è Jorge Brito, primo vicepresidente e candidato per l’oficialismo nella lista Filosofia River, assieme al potente socio e vicepresidente degli aeroporti argentini Matias Patanian e all’attuale segretario del club Ignacio Villarroel.

Filosofia River

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E’ il fronte oficialismo, come già detto, ovvero la linea conservativa del club, che propone la continuità di gestione dirigenziale, proseguendo sulla strada sportiva costellata di trionfi in questi ultimi anni. Strafavorita alla vittoria finale, la lista di Brito cerca nuovi consensi attraverso la modernità e tecnologia, continuando il gran momento attuale del club. “L’eredità di D’Onofrio è importante” dice Brito in uno dei tanti comizi di questi giorni, “sarà responsabilità nostra continuare a conquistare nuova gloria e alzare l’asticella. Molte cose sono state fatte, ma tante altre attendono di essere realizzate. E poi la filosofia River, ovvero la sfida che Brito si accinge a intraprendere. “Abbiamo recuperato il senso di appartenenza di essere tifosi River, l’identità e i valori del club. Ora ci attendono nuove prove.”

E proprio sulla base delle sfide attuali Brito dovrà destreggiarsi al meglio. Dal rinnovo di Gallardo, all’aumento della clausula del gioiellino Julián Alvarez, corteggiato da mezza Europa, sono tante le battaglie da affrontare. Continuità anche sul fronte tecnico-dirigenziale, con Enzo Francescoli, idolo del club, che ha già fatto sapere che nel caso di rielezione rinnoverebbe il suo impegno come direttore generale. E poi il Monumental. Sa molto di propaganda elettorale il progetto del nuovo Monumental presentato qualche giorno fa presso la sede, che ha ilusionato i tifosi e l’intera opinione pubblica. Un nuovo inizio politico, ma dalle basi molto convincenti.

Primero River

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La prima lista di spessore della oposicion è guidata dal candidato Antonio Caselli, alla sua quarta discesa in campo dopo le elezioni perdute (due volte per mano di D’Onofrio) del 2009, 2013 e 2017. Ex consigliere River nel 2005, Caselli cerca di conquistare il potere anche grazie all’apporto dell’ex David Trezeguet, candidato come primo vice presidente. Il giocatore da queste parti gode ancora di buoni consensi per essersi reso disponibile nella risalita dalla retrocessione in B, nel momento più buio del club.

“Vogliamo un River più federale, più popolare, più empatico nei confronti dei soci più bisognosi, mantenendo assoluti i valori del club” dice Caselli nelle varie interviste. Una istitución più vicina a chi è in difficoltà, questo è il messaggio che vuole dare la lista, anche in occasione della presentazione di una nobile richiesta alla dirigenza: ‘Chiediamo al direttivo, soprattutto in questo difficile momento storico, di non escludere dalle votazioni i soci che non hanno pagato la quota di ottobre’ si legge nella lettera aperta inviata alla società. E’ questa purtroppo la limitazione dello statuto per gli aventi diritto di voto, ma per Antonio Caselli “bisognerebbe includere anche chi ha dovuto fare una scelta tra pagare la quota e mangiare un piatto di minestra”.

Per quanto riguarda l’aspetto sportivo per Caselli non ci sarebbero problemi, dato il grande legame di amicizia con Marcelo Gallardo. “Sono stato io lo scopritore di Gallardo allenatore” rivendica l’imprenditore in un’intervista radiofonica, rivelando anche il gustoso aneddoto. “Quando rinunciò Ramón Diaz, Gallardo era la quarta scelta per D’Onofrio. Chiesero prima a Gareca (Palmeiras ndr) ma rifiutò. Andarono per il Tata Martino, ma lui voleva solo la Selección. Proposero l’incarico a Bielsa, ma el loco disse che in Argentina avrebbe allenato solo il Newells. Fui io a proporre il Muñeco, allora al Nacional de Montevideo. E paradosso dei paradossi, quel consiglio vincente mi fece perdere le successive elezioni.” Se poi Gallardo se ne andasse, sarebbe tutto incamminato per il ritorno di Crespo sulla panchina riverplatense. Anche Hernan infatti è grande amico del Caselli.

Non solo gestione sportiva, ma anche congelamenti dei prezzi per un anno e la creazione di un River federale. Una maggior partecipazione alla vita del club per i tifosi sparsi per il mondo, con la creazione di ‘ambasciate‘ e River shop, oltre che a un abbonamento che consenta sconti-socio sul merchandising al fuori dall’Argentina. E poi l’aspetto economico, con la gestione attuale, responsabile del tracollo finanziario del club. “Se divento presidente caccio Francescoli” dice senza termini. “Le sembra normale cedere a parametro zero 45 giocatori giovani promesse del club? Potevamo esssere millonari… per davvero.” Frase che, data la popolarità del Enzo, rischia di essere l’unico vero autogol.

Honor Riverplatense

La lista Honor Riverplatense fa capo a Carlos Trillo, medico e socio River, alla sua prima campagna elettorale. “Da parte nostra sappiamo che sarà molto difficile riuscire a conquistare la presidenza” confessa Carlos, “ma attualmente siamo primi nelle minoranze.” confida il dottore, recentemente alleato con Barreiro, per la nascita della coalizione Frente Unidos X River Plate. Matias Barreiro è un uomo d’affari locale, a capo di altre aggruppazioni di tifosi minori e finanziatore effettivo della campagna di Trillo.

Maggiore trasparenza istituzionale, partecipazione attiva anche di minoranze alle decisioni del club e maggior chiarezza di informazioni. Un club moderno all’avanguarda, con la tecnologia che si prenda cura dei tesserati e volorizzi il modello calcistico. Ecco i punti fondamentali del programma presentato da Trillo, il quale, tra l’altro, è promotore della statua di bronzo più grande del mondo. Il colosso ha le effige dell’allenatore più vincente della storia del River, Marcelo Gallardo con la coppa Libertadores vinta nel 2018 contro il Boca. L’inaugurazione avverrà il prossimo 9 dicembre in ricordo del terzo anniversario dalla storica vittoria di Madrid.

Per il resto, le accuse di Trillo verso l’attuale direttivo riguardano soprattutto la strumentalizzazione delle migliorìe del Monumental. “Puo essere casuale l’aver reso pubblico il progetto futuro nell’ultimo anno di presidenza D’Onofrio? E’ senza dubbio un gesto opportunistico, dedito al solo allo scopo di rastrellare voti” sbotta il candidato.

Creemos

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Infine c’è la terza lista di opposizione, che prende il nome dalla famosa frase di Gallardo pronunciata nella drammatica trasferta a Porto Alegre nel 2018. Il capolista è Luis Belli, un economista giovane, ma con idee innovative e ben chiare, che vuole svecchiare l’intera dirigenza pensando in grande e al futuro. ‘Un River moderno, agile ed efficente’ recita lo slogan del movimento. Miglioramenti sostanziali alle strutture di allenamento e revisione profonda dello statuto del club e dei metodi di lavoro adottati, per una interazione più attiva dei soci nella vita sociale, culturale e sportiva del club.

Essendo economista con vari master alle spalle, l’impegno di Belli è soprattutto quello di crescere a livello economico, rispetto a quello drammatico attuale. “L’obiettivo è quello di monetizzare l’orgoglio di tifare River attraverso una nuova concezione di partnership e sponsoring.” dice il candidato. “Cercare di una relazione sinergica con chi vuole supportarci attraverso la nostra immagine, vuol dire portare il River in ogni angolo del pianeta, aumentando le entrate per le casse della società e la visibilità per gli sponsor attraverso la squadra más grande de Argentina. Il marchio River è la nostra identità, la cosa più grande che abbiamo tra le mani, un’immagine, che supportata adeguatamente, trasmette la cultura dei nostri valori alla comunità.”

Queste le quattro liste che si daranno battaglia il prossimo 4 dicembre. Brito, Caselli, Trillo e Belli: chi sarà il 31° presidente del River Plate?


calcioargentino.it

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