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Altro capitolo di una storia che negli ultimi giorni sembra accanirsi contro la squadra Azul y oro. E la situazione si ingarbuglia di ora in ora.

Drammatico epilogo per una drammatica settimana. Dopo le clamorose vicende in Libertadores con la controversa eliminazione contro l’Atletico Mineiro, per la squadra di Riquelme si prospetta un fine settimana ad alta tensione. E’ notizia di oggi la reale possibilità che la squadra non si presenti per la sfida di Primera (Torneo Socios.com) contro il Banfield al Florencio Sola, rischiando fortemente penalizzazione e forte multa. Ma per capire meglio i fatti attuali occorre fare un passo indietro di qualche giorno.

Mercoledì notte il Boca esce ai rigori nell’ottavo di finale allo stadio Minerao di Belo Horizonte. La gara è caratterizzata da ambigue decisioni arbitrali (tralasciando i torti dell’andata), che indirizzano la gara ai calci di rigori. Mentre i brasiliani festeggiano, i giocatori e dirigenti bosteros cercano giustizia personale, rispondendo alle provocazioni delle forze dell’ordine e scatenando di fatto scene di autentica guerriglia negli spogliatoi dell’impianto,

La nottata maledetta si concluderà nel commissariato di Belo Horizonte, dove la squadra rimarrà per 13 ore di fila riposando (eufemismo) dentro agli autobus parcheggiati al di fuori della caserma. E’ questo il passaggio contestato. Lo vedremo poi in seguito.

Terminate le varie procedure burocratiche e dopo aver provveduto al pagamento della cauzione, la delegazione può finalmente tornare a casa. Fine di incubo? Forse, ma subito ne inizia un’altro. Filtrano in quelle ore notizie le quali vorrebbero tutto il gruppo arrivante dal Brasile isolato sette giorni per quarantena preventiva, a causa della ‘rottura’ della bolla sanitaria dopo la ‘visita’ al commissariato di polizia.

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Per la Conmebol la bolla sanitaria Boca non si è ‘rotta’
Di diverso parere il ministero della Salute argentino: 7 giorni di isolamento.

Nonostante la Conmebol e l’ambasciatore argentino in Brasile certifichino il totale rispetto di tutti i protocolli di prevenzione nella trasferta brasiliana, il ministero della Salute rimane intransigente nella sua posizione. Il Boca dovrà rimanere isolato al rientro in Argentina, con la possibilità di allenarsi attraverso un ‘condotto sanitario’ al centro di allenamento.

La situazione allora precipita. Si cerca la mediazione con la Liga per posticipare la partita di sabato notte contro il Banfield, ma inutilmente. Appresa l’impossibilità del rinvio, il club emette un comunicato stampa dove dà del bugiardo al presidente dei Liga Marcelo Tinelli, dopo che inizialmente aveva avallato verbalmente la richiesta. Tinelli da parte sua risponde negando ogni qualsiasi tipo di accordo. La frattura ormai è insanabile e le ore passano inesorabili.

Ma forse ancora c’è una speranza. Esiste una voce, secondo la quale il ministero della Salute avrebbe instituito un ‘corridoio sanitario’ ad hoc per consentire di far giocare i titolari isolati. Il giorno dopo però la ministro Vizzotti (si vocifera hicha de River) in un comunicato stampa smentisce categoricamente: “Non si può autorizzare la richiesta del club alla creazione di un permesso speciale. Troppo alto il rischio per entrambe le squadre”. E fa niente se il plantel e staff siano stati sottoposti a 4 tamponi (sempre negativi) in sette giorni tra Primera e Libertadores, compreso quello di oggi (23 luglio). La decisione governativa rimane irrevocabile.

Se il Boca dovrà presentarsi lo stesso al Sola nella notte italiana di sabato, di sicuro non lo potrà fare con i titolari e la Reserva (primavera), o meglio, con i giocatori avente regolare contratto professionistico (3/4 della Reserva). I giovani hanno già giocato infatti nel loro campionato venerdì e il regolamento del sindacato dei giocatori parla chiaro: un tesserato non può giocare due partite in 48 ore. Dunque, una bella gatta da pelare per Riquelme e consejo de fútbol. Cosa dovremo attenderci? Il club prenderà la decisione di far giocare le categorie inferiori o la squadra non si presenterà ai cancelli? Ennesima situazione intricata, dove solo in Argentina può accadere una tale situazione ai limiti del paradosso. Prepariamoci dunque ad altri colpi di scena, perché di certo, ce ne saranno.

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