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Stanotte appuntamento con la storia in Copa Argentina. Il blasonato River affronta nei trentaduesimi di finale il ‘Defensores de Pronunciamento’, piccola realtà del Federal A.

La Copa Argentina è così. Piena di insidie, di sorprese per i grandi equipos ma altrettanto piene di illusion e speranza per le piccole squadre dei barrios più sperduti. E’ la bellezza del futbol in formato essenziale: 11 giocatori per parte, due porte e un pallone dove tutto può accadere.

Stanotte per i trentaduesimi di Copa Argentina si affronteranno Davide contro Golia, Il River Plate di Marcelo Gallardo e i Defensores de Pronunciamento, una squadra semisconosciuta che prende il nome dalla città di Pronunciamento, 2500 anime nel profondo interior della regione di Entre Rios, nel nord del Paese, a pochi chilometri del confine uruguayo. E qui si intrecciano piccole storie di paese dove il futbol viene considerato un dopo lavoro, una passione che però non può mantenere una famiglia.

Sergio Chitero è il giovane allenatore del Depro, ossia l’acronimo del lungo nome della squadra. Ex giocatore dell’Istituccion, ha dovuto mollare il calcio nel nefasto periodo della pandemia, perche, come ha detto lui stesso intervistato da Diario Olé, “Non potevo non lavorare sei-sette mesi avendo due bambini da sfamare”.

A 37 anni Sergio ha appeso gli scarpini al chiodo ma la sua trayectoria è stata comunque benedetta per la sua buona volontà di non fermarsi mai, nemmeno davanti a porte chiuse in faccia. E’ riuscito comunque a ‘dar vuelta’ alla sua vita reinventandosi come supplente in un collegio privato e come custode in un’altra struttura. Quando poi è ripreso il futbol, la sua ex squadra si è ricordata di lui: “La chiamata del Depro stata per me una piacevole sorpresa, soprattutto per la rapidità di come si è presentata, non me l’aspettavo.” racconta col sorriso Sergio.

La mia famiglia abita a Paraná e l’idea è quella di poterci vedere qui nei fine settimana. Ho una bellissima famiglia che mi appoggia in tutto quello che faccio. E io faccio tutto per loro. Sono tifoso del Boca ma ammiro molto Gallardo e per me il suo gioco è il migliore di tutti, un esempio per molti. Come si affronta il River? Con l’ilusión..giocando questa partita con il sogno di vincerla.”

Sergio Chitero, DT del Depro, junto a su familia.
Sergio e la sua famiglia (DiarioOlé)

Stanotte il piccolo Depro affronterà il River con la certezza di aver già vinto sia dal punto di vista mediatico che (forse) in quello economico. Eh già, perche fin dal sorteggio la vita è cambiata molto in città. Media, cronisti e inviati per capire di più dell’equipo locale, da un giorno all’altro alla ribalta nelle trasmissioni televisive e nei giornali nazionali. E per la causa del Depro si è scomodato nientemeno che il padre del governatore della regione di Entre Rios, Elvio Bordet, ora in pensione, ma con ancora un certo peso politico. Attraverso una lettera recapitata al presidente River, l’ex politico ha chiesto a Rodolfo D’Onofrio la bontà di devolvere il premio del passaggio turno alla piccola squadra, già virtualmente eliminata.


“Come vecchio tifoso del River, di quel campionato vinto del 1945 potrei nominare tutti i giocatori della squadra, ma mi dilungherei troppo” esordisce così nella lettera Elvio. “Il giorno che affronteremo il River, perdonatemi presidente, ma sarà l’unica volta che non tiferò River, che sicuramente vincerà. Per questo vorrei chiederle se il premio vinto della sfida lo potesse devolvere al Defensores de Pronunciamento. Così come, se i calciatori si scambiassero le maglie a fine partita. sarebbe per ogni nostro giocatore un ricordo indimenticabile nella loro vita, di chi lavora per mantenersi.

Risultato immagini per defensores de pronunciamiento
Il campo sportivo del Depro

Questa la richiesta del tutto insolita che però ha avuto un seguito. Lo stesso Elvio ammette che D’Onofrio come risposta si è lasciato scappare un ‘Non prometto niente, ma vedremo’. Poi, quasi per scusarsi Bordet riprende: “Io l’ho fatto perché i giocatori del Depro sono brave persone, lavoratori che devono guadagnarsi da vivere facendo un’altra attività.” Claro.

Sarà questa la partita più importante per il club in 49 anni di esistenza per un paese abitato da gente semplice, abituata a non troppe novità. Ieri alla partenza della squadra alla volta dello stadio del Banfield (si gioca in campo neutro la Copa Argentina), il pullman è stato scortato a sirene spiegate dalle autobotti dei vigili del fuoco locali della piccola cittadina. Un evento da ricordare per tutti, tanto più per la parte più pura del futbol, quella gratuita e quella alimentata dalla passione senza troppi interessi. E magari, da domani, ricompensata dei circa 6.500 euro del premio in palio.


calcioargentino.it

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