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L’Argentina ce l’ha fatta. Lionel Messi ce l’ha fatta. Un intero Paese ce l’ha fatta. La Selección Argentina è di nuovo campeon del Mundo ed alza la Copa più importante a livello calcistico a conclusione di una finale bellissima, intensa e ricca di colpi di scena, conquistata dopo gli agonici tiri dal dischetto. La Francia, nonostante un Kylian Mbappe stratosferico, alza bandiera bianca dopo gli errori di Coman e Tchouameni, l’Argentina può così esultare lo storico successo.

PRIMO TEMPO. Prestazione a dir poco sublime della Scaloneta, che nel primo tempo gioca i migliori primi 45 minuti del torneo. La Francia è annichilita dopo la proposta di futbol dell’Albiceleste, che concretizza su rigore di Leo Messi e col raddoppio di Di Maria, quest’ultimo magnifico interprete nel finalizzare un’azione di contropiede. Ma non solo Leo e Fideo. Tutta la squadra è perfetta nei suoi ingranaggi nel difendersi con ordine e nel proporsi velocemente di prima. Non c’è partita contro la Francia, che sostituisce dopo appena 40 minuti addirittura Giroud e Dembele.

Sembra una passeggiata per la squadra di Scaloni l’amministrare il risultato e a inizio ripresa la situazione sembra non cambiare. Almeno fino al 64′, quando un ottimo Di Maria esce e lascia spazio ad Acuña, per per un atteggiamento più conservatore del risultato. La Francia, pungolata dai cambi di Deschamps (Coman e Camavinga) riesce, minuto dopo minuto, a conquistare il centrocampo e a svegliarsi dal lungo torpore.

Minuto 78. Kiliyan Mbappè, fin da allora un pesce fuor d’acqua, entra improvvisamente in partita, trasformando un rigore concesso per trattenuta di Otamendi su Kolo Muani. E due minuti dopo è fenomenale ancora il numero Dieci transalpino che addirittura pareggia il conto con una conclusione magistrale che non lascia scampo ad Emiliano Martinez. Quello che prima era un qualcosa di impensato si materializza improvvisamente tra la disperazione argentina.

Si va ai supplementari con la Francia mentalmente superiore e con l’Argentina stanca e depressa per la doppia botta subìta. Ma il capitano, in serata di grazia, si ridesta in tempo, pareggiando grazie alla ribattuta di Lautaro -nel frattempo entrato per Alvarez, esausto-, riuscendo a portare in vantaggio per l’ennesima volta l’Albiceleste al minuto 108. Sembra davvero l’epilogo perfetto della finale, ma Mbappé non ci sta, e pareggia -per la seconda volta- il conto al 118′, grazie al rigore concesso dall’arbitro polacco Marciniak su mano in area di Paredes.

E non si ci fosse el Dibu Martinez, la storia cambierebbe nuovamente. E’ difatti grazie ad una paratona miracolosa a tu per tu con Kolo Muani che l’Argentina non capitola negli ultimi istanti del secondo tempo supplementare.

Si va ai rigori e fortunatamente continua il momento magico del Dibu. L’arquero dell’Aston Villa si esalta al secondo rigore parando il tiro di Coman e ipnotizzando Tchouameni, che spara a lato. La conclusione risolutiva di Montiel manda in paradiso l’Argentina che vince la battaglia dei penales e si aggiudica l’agognata Copa del Mundo.

Felicità alle stelle per la squadra argentina, che raggiunge l’agognato obiettivo dopo ben 36 anni. Leo Messi alza la sua prima Copa del Mundo rompendo la maledizione dopo Rio de Janeiro. Di Maria si congeda dalla nazionale rendendosi ancora decisivo e contribuendo con le sue qualità alla vittoria finale. Una conclusione di mondiale sperata, ottenuta con una sofferenza inaudita.

Come da miglior DNA argentino. Vamos Campeon. Del Mundo!

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