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Primo colpo di scena del Mondiale che vede protagonista l’Argentina di Scaloni, Campione del Sudamerica in carica, cadere per 1-2 vs l’Arabia Saudita di Renard.

L’albiceleste, strafavorita vincente dell’incontro, ha giocato un buon primo tempo, puntando molto sul gioco verticale e diretto, cercando, con lanci lunghi ad attaccare le spalle dei difensori, di sorprendere la linea difensiva avversaria comunque abbastanza attenta nel salire con i tempi giusti lasciando Messi e Co in fuorigioco, come si può evincere da questa mappa fornita da The Analyst, nella quale sono evidenziati i fuorigioco dell’Argentina.

Lo sviluppo della manovra nei primi 45 minuti ha visto l’Argentina puntare soprattutto sull’out di dx, zona nella quale agivano Messi, Di Maria e De Paul e dalla quale sono arrivati i maggiori pericoli come il tiro di Messi dopo pochi minuti, arrivato dopo un attacco di Di Maria sulla dx, imbeccato da Romero.

La disposizione dell’Argentina, con una linea offensiva di 5, allargava le maglie difensive dell’Arabia Saudita, consentendo il formarsi di linee di passaggio e spazi per l’inserimento degli uomini dalle retrovie.

Di seguito la mappa dei passaggi, corretti e non, effettuati dalla squadra di Scaloni nei primi 45 minuti, concentrati nella metà campo difensiva e sulla fascia destra.

Il problema della squadra di Scaloni è stato però il non saper concretizzare quanto creato [4 tiri, escluso il rigore, con solo 1 in porta, quello di Messi dopo 1 minuto e mezzo] lasciando in vita l’Arabia Saudita.

L’approccio alla seconda parte è stato diametralmente opposto, con l’XI di Scaloni disattentoe impreparato alla voglia e aggressività che l’Arabia Saudita metteva in campo e che, a cavallo tra il 48′ e il 53′, ha prodotto i due gol che avrebbero poi scritto la storia.

Questa la mappa [Fonte The Analyst] dei recuperi palla di Argentina [3] e Arabia Saudita [6] nei primi 10 minuti della ripresa, minuti che si riveleranno decisivi per l’esito dell’incontro.

In entrambe le giocate del gol saudita, l’Argentina si è mostrata poco reattiva sia nei contrastiche nella lettura della giocata, sopraffatta dalla maggior determinazione e attenzione dei ragazzi di Renard.

Il gol del pari nasce da una situazione di 4 vs 3 in mediana a favore dell’Arabia Saudita, con l’Argentina che concede uno spazio centrale ed è poco reattiva nel leggerlo, a differenza dei giocatori di Renard che lo vedono e attaccano con rapidità.

Nasce poi la situazione di 1 vs 1 con Romero, con Molina lento ad accorciare, lasciando solo il compagno

Il raddoppio vede sempre disattenzione da parte dell’Argentina che si fa sorprendere da una transizione positiva dell’Arabia Saudita che attacca dalla destra, con Tagliafico a rincorrere.

La transizione negativa della squadra di Scaloni non è omogenea e consente ai giocatori sauditi di arrivare primi sulla respinta del cross, trovando una facile conclusione deviata di testa da Romero.

Sulla respinta di Romero ancora passività e cattiva lettura degli argentini che consentono a Al Dawsari di controllare il pallone a campanile, di girarsi, supere con facilità i blandi tentatividi contrasto di Molina, Di Maria e De Paul e andare alla conclusione che supererà Martinez.

Oltre al pessimo approccio, tutta la seconda parte della squadra di Scaloni è stata negativa, con un piano gara pressoché invariato, ma con una percentuale di errori maggiore.

Per l’Argentina un inizio di Mondiale a dir poco traumatico, che la mette nelle condizioni di ottenere assolutamente la vittoria nella prossima gara vs il Messico, risultato, di norma, assolutamente conseguibile ma che ora è tutt’altro che scontato.

Per Scaloni il lavoro da fare sarà quello di dare tranquillità e forza a livello psicologico ad un gruppo scosso dal terremoto saudita.

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