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Scaloni vs. Deschamps, nella finale di Copa del Mondo di Qatar 2022.

In una delle più belle finali di un Mondiale, l’Argentina realizza il sogno e conquista la sua terza stella superando ai rigori i campioni in carica della Francia, mai domi.

Una gara durata 123 minuti che provo a sintetizzare con una breve analisi statistica e tattica.

L’approccio alla gara è stato di marca Argentina, perfetta nell’ annullare i francesi con ottimi tempi di pressione e chiudendo le linee di passaggio e i rifornimenti.

Queste le mappe dei tocchi di Argentina e Francia nel primo tempo, grafici che aiutano ad intuire la superiorità della squadra di Scaloni, in controllo territoriale.

Una superiorità dovuta anche ad un atteggiamento aggressivo in fase di non possesso che portava ad un pronto recupero della palla, limitando al massimo i rifornimenti ai due uomini chiave, Griezmann e Mbappe, quest’ultimo isolato sull’out di dx.

Questo il grafico degli interventi difensivi dell’Argentina a conferma dell’atteggiamento aggressivo sulla prima costruzione francese

Questa la mappa dei tocchi di Griezmann [7] e Mbappe [10] a conferma dell’isolamento dei due a seguito dell’ottimo approccio tattico e attenzionale della Scaloneta.

Altro fattore determinante per l’ottimo primo tempo dell’Argentina è stato Angel Di Maria, che agendo sulla sx dell’attacco, nella zona di Koundé e Dembelé, ha potuto creare costante pericolo, portando poi Deschamps a sostituire l’esterno del Barcelona, in grande crisi.

Queste le mappe dei tocchi e pass del Fideo fino al momento della sua sostituzione [fonte The Analysty]

Andando poi nello specifico delle giocate che hanno portato ai due gol dell’Argentina si può notare come la squadra di Scaloni occupi ottimamente il campo in ampiezza, sfruttando con velocità di lettura e tecnica la confusione francese nel posizionamento difensivo che lascia completamente libero sulla sinistra Di Maria, libero poi di puntare uno spaesato Dembelé e conquistare il rigore.

La giocata del secondo gol mostra invece quanto detto prima, e cioè la capacità dei sudamericani di pressare con ottimi tempi che, uniti ad un ottimo posizionamento, permette poi loro, una volta recuperata palla, di attaccare in transizione positiva.

Nella ripresa l’Argentina è andata in gestione della gara, con la Francia che ha avuto un controllo di palla maggiore messo a frutto però solo negli ultimi 10 minuti e sfruttando soprattutto l’out di sinistra, zona nella quale Mbappe non era più isolato ma aveva il supporto di Marcus Thuram, giocatore che, con Kolo Muani, ha cambiato l’atteggiamento della squadra di Deschamps, più tecnica e aggressiva.

Questa la mappa dei tocchi di Thuram e Kolo Muani che mostrano l’importante impatto avuto dai due attaccanti sul gioco francese, non solo a livello offensivo.

I gol di Mbappe che hanno portato al 2-2 nel giro di due minuti sono nati proprio da quella zona del campo e con coinvolti proprio i due attaccanti che militano nella Bundesliga.

Nel primo caso Thuram attacca la palla lanciata da Mbappe e, con aggressività, anticipa il difensore argentino ottenendo poi il rigore che riapre il match.

Il raddoppio nasce da un recupero palla di Coman, subentrato a Griezmann, con un Argentina passiva sia nella pressione [nessuna pressione su Rabiot e Kolo Muani] che nella lettura delle situazioni, con una linea difensiva rotta che permette a Mbappe di non trovarsi in fuorigioco.

I supplementari sono stati affrontati meglio dalla squadra di Scaloni, soprattutto il secondo, con un maggior controllo della palla e della gara, come si evince dalle seguenti mappe, riuscendo ad attaccare con qualità come in occasione del gol del 3 gol.

Il gol di Messi che è valso il 3-2 momentaneo nasce da una transizione positiva che ha visto un ottimo movimento degli attaccanti, con il solito Enzo Fernández ad accompagnare la giocata leggendo gli spazi concessi dalla Francia, sbilanciata nel tentativo di portare a casa la gara.

Un’Argentina in controllo ma che poi ha concesso opportunità alla Francia, abile nel trovare, e trasformare, il rigore del 3-3 e sprecona nell’occasione che poteva mettere la parola fine a pochi secondi dal termine dei 3 minuti di recupero.

Nell’occasione la squadra di Scaloni non pressa con i tempi giusti concedendo il lancio lungo, ed è disattenta nella linea difensiva leggendo male la traiettoria, permettendo così a Kolo Muani, che poteva servire Mbappe, di involarsi a tu per tu con Emiliano Martínez, decisivo con una parata di piede.

Il portiere dell’Aston Villa sarà poi decisivo, ancora una volta, ai rigori permettendo così al popolo argentino di vivere un sogno e festeggiare la vittoria di un Mondiale dopo 36 anni.

Un mondiale iniziato male per la Scaloneta che poi, però, è cresciuta, gara dopo gara, riuscendo nell’impresa di consacrarsi Campione del Mondo dopo anni di tentativi e docenti delusioni.

Enhorabuena Argentina.

Un commento su “Argentina-Francia, la tattica

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