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Il Racing si appresta ad affrontare uno dei periodi più densi di significato e forieri di conseguenze importanti per il proprio futuro in tre settimane che si preannunciano di fuoco. Il 23 Novembre infatti, dopo 32 lunghissimi anni di digiuno, l’Academia ad Asuncion, torna a giocarsi una finale continentale e come la volta precedente l’avversario sarà il Cruzeiro. In realtà entrambi gli ultimi due precedenti hanno visto il Racing opposto al Cruzeiro in Supercoppa Sudamericana; se nel 1988 fu El Primer Grande guidato da Basile a trionfare con i goal di Fernandez, Colombatti e Catalan, quando nel 1992, i ragazzi di Grondona si arresero ai brasiliani. Da allora il Racing è profondamente cambiato, è quasi fallito ed è risorto grazie al proprio popolo, tornando a vincere in patria e ad essere una delle squadre più importanti del Paese. Ora vuole affermarsi nel subcontinente e qualificarsi per la Libertadores con tutto ciò che questo rappresenta dal punto di vista del prestigio e dei premi in denaro.

Gustavo Costas e i suoi ragazzi hanno centrato la storica finale anche grazie al tremendo recibimiento di un Cilindro ruggente e vestito a festa dove la doppietta di Quintero ha rispedito in Brasile il Timão di Memphis Depay. Anche se lo spettacolo pirotecnico è costato carissimo al Racing. L’Aprevide (ossia l’Agenzia per la Prevenzione della Violenza negli Sport) in seguito allo show pre partita dalla Guardia Imperial ha disposto la chiusura dello Stadio Presidente Perón per un mese e si riserva di individuare i responsabili dell’ammissione dei fuochi d’artificio nello stadio. Il Racing ha preso immediatamente posizione contro questa sanzione, dicendo, che se confermata, si tratterebbe di un pericolosissimo precedente a danno delle tifoserie di tutta l’Argentina. La battaglia è solo all’inizio ma ovviamente per il popolo di Avellaneda un mese di partite a porte chiuse vale bene la finale continentale.

 

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Libertadores