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Nel bel mezzo della crisi calcistica che dura da circa due anni e mezzo il River Plate è di fronte al bivio a livello societario. Domani infatti sabato 1° novembre 2025, i soci del Club Atlético River Plate saranno chiamati alle urne per una giornata elettorale che segnerà la fine di un ciclo e l’inizio di una nuova era. Dopo infatti quattro anni di mandato, l’attuale presidente Jorge Brito lascia la poltrona più importante del club a causa del raggiungimento del tetto massimo di elezioni secondo le regole statutarie dopo anche i mandati esercitati sotto la carica di vicepresidente ricoperti nel periodo 2013-2017 e 2017-2021 sotto la presidenza D’Onofrio.

La votazione si svolgerà nello scenario del palazzetto dello sport adiacente all’iconico stadio Mâs Monumental dalle 10:00 alle 20:00. I soci abilitati al voto sceglieranno non solo il nuovo presidente, ma anche tre vicepresidenti, 21 membri titolari della commissione direttiva (vocales), 16 supplenti, la commissione di revisione dei conti e i rappresentanti dei soci: la posta in gioco è altissima. Chi vincerà erediterà un club che, sotto le gestioni di Rodolfo D’Onofrio (2013-2021) e Jorge Brito (2021-2025), ha vissuto uno dei periodi di maggior successo sportivo e di trasformazione infrastrutturale della sua storia, culminato con il completamento del nuovo Más Monumental.

I Candidati

Sono cinque le liste che sono state approvate dalla Comisión Electoral Directiva per contendersi l’ambitissima carica di presidente del Millonario.

1. Stefano Di Carlo (Lista 2 – “Frente Filosofía River”)

È il candidato dell’oficialismo, ovvero quello della continuità con l’attuale gestione dirigenziale. Di Carlo è una figura chiave nell’amministrazione uscente, essendo vicepresidente di 2ª del club, la sua lista è vista come la naturale prosecuzione del progetto di Brito e, indirettamente, di Rodolfo D’Onofrio. Trentaseienne, è stato il più giovane vicepresidente nella storia del club quando è entrato a far parte dell’amministrazione di D’Onofrio tra il 2018 e il 2021 che ora punta a tagliare il traguardo del quarto mandato consecutivo della lista oficialista. Ha anche un legame con la storia del club, essendo nipote di Osvaldo Di Carlo (presidente del River Plate nel 1989) e pronipote di Angel Di Carlo (ex vicesegretario durante la presidenza di Antonio Liberti).

È a capo della lista “Frente Filosofía” e tra le sue proposte figurano la costruzione del tetto dello Stadio Monumental e la garanzia della continuità della leadership del club da parte di Marcelo Gallardo. Tra i suoi candidati figura Clara D’Onofrio, figlia dello storico ex presidente. I sondaggi recenti lo indicano come il principale favorito.

2. Carlos Trillo (Lista 4 – “Frente River Somos Todos”)

Trillo si posiziona come il principale sfidante dell’Oposición. È volto noto nella politica del club, avendo già partecipato a elezioni precedenti ed essendosi classificato secondo alle elezioni del 2021. Nonostante la professione di chirurgo plastico, è anche architetto e ha progettato le statue di Angel Labruna e Marcelo Gallardo che si trovano all’esterno del Monumental e si impegna a promuovere uno stile di gestione circondato da leggende del calcio. Se verrà eletto, la sua proposta sarà quella di creare una Segreteria Tecnica per quanto riguarda la gestione tecnica della prima squadra. Punta a catalizzare il voto dei soci scontenti o desiderosi di un cambiamento rispetto alla linea attuale. I sondaggi lo piazzano al secondo posto nelle preferenze di voto (attorno al 14%).

3. Luis Belli (Lista 1 – “Frente River Primero”)

Un altro forte candidato dell’opposizione, che tallona Trillo nei sondaggi (attorno al 12%) è Luis Belli. La sua lista include un nome di peso nella politica del River: Antonio Caselli, storico oppositore, che si candida questa volta come primo “vocal” (membro della commissione direttiva). Secondo vicepresidente del River Plate nel 2017 e nel 2021, Belli vanta esperienza nel calcio spagnolo e negli sport canadesi e americani. Se eletto, promette trasparenza finanziaria, aumenti trimestrali delle quote associative basati sullo stipendio e la ridistribuzione degli abbonamenti VIP.

Belli propone inoltre di rimuovere i posti dalle tribune Sivori e Centenario Alta per aggiungere 10.000 spettatori, di coprire lo stadio senza utilizzare i fondi del club e di costruire il Polideportivo (complesso sportivo) e l’Arena Gabriel Sabatini.

4. Pablo Lunati (Lista 3 – “Frente Ficha Limpia en River”)

Il nome più controverso al di fuori della politica del club è Pablo Lunati, ex arbitro di calcio, che ha diretto per diversi anni il fútbol argentino, tra cui Copa Argentina, Copa Libertadores, i Giochi Panamericani del 2007 e le qualificazioni ai Mondiali sudamericani del 2010. Lunati porta avanti una campagna basata sulla trasparenza. La sua candidatura, sebbene sia sfavorito dai sondaggi (circa 10%), rappresenta un elemento di rottura e alternativa rispetto alla politica tradizionale del club.

Dopo essersi ritirato dall’attività arbitrale, ha dichiarato apertamente il suo amore per il River Plate, raccontando di averlo favorito anche in una occasione. Ha annunciato la sua candidatura a metà anno e ha assicurato che avrebbe sostenuto Marcelo Gallardo come guida della prima squadra, a patto che si raggiunga il minimo obiettivo stagionale (vittoria nel Torneo Clausura).

5. Daniel Kiper (Lista 5 – “Frente River Campeón Deportivo y Social”)

Completa il quadro dei candidati Daniel Kiper, un altro nome ricorrente nelle elezioni del River, che guida una quinta lista di opposizione (data attorno all’8% nei sondaggi). Il candidato del Frente River Campeón Deportivo y Social del River Plate è un avvocato di professione e tra i suoi progetti figura la creazione di un club che dia priorità alla gloria sportiva rispetto a un modello aziendale, oltre a trattenere i giovani promettenti del settore giovanile, tutelando al contempo gli interessi del club. Propone inoltre di ristrutturare il tetto dello Stadio Monumental e di acquistare terreni limitrofi per l’espansione del centro sportivo.

La chiave del voto

La campagna elettorale si è concentrata su tre aspetti principali:

Gestione Sportiva: mantenere il livello di competitività internazionale e ricominciare ad alzare trofei dopo quasi due anni e mezzo di digiuno.

Economia e Sostenibilità: gestire le finanze di un club con costi operativi enormi e un passivo da monitorare, bilanciando gli investimenti per la squadra.

Il “Nuovo” Monumental: l’eredità infrastrutturale di Brito è il fiore all’occhiello della gestione, ma il nuovo presidente dovrà gestire la manutenzione e l’ulteriore sviluppo delle strutture.

Domani, i socios del River Plate avranno l’arduo dovere di decidere con il voto quale di queste cinque liste guiderà il club nei prossimi quattro anni.

Redazione

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