La consapevolezza di aver coronato un trionfo così grande e fatto felici migliaia di tifosi arrivati con estremi sacrifici a Santiago del Estero manda in crisi la coppia tecnica Orsi-Gomez al triplice fischio finale. I due allenatori, al secondo titulo in carriera (vittoria del Metro B col Flandria, 2016), quando si rendono conto di aver sbancato anche l’estremo Interior del País si lasciano letteralmente sovrastare alle emozioni. Era già successo contro il Racing ad Avellaneda, contro il River al Monumental e contro il San Lorenzo al Nuevo Gasometro, ma qui è tutta un’altra storia. Gomez stramazza a terra come in uno stato di trance, mentre Orsi, inizia a commuoversi come un bimbo abbracciando tutti. E’ finita. il Platense è campione per la prima volta dopo 120 anni.


Il Platense ce l’ha fatta! Ha fatto di nuovo l’impresa battendo il più favorito Huracan e conseguendo la prima stella nella storia centenaria del club. E se da una parte Sergio Gomez e Favio Orsi, gli allenatori del Platense, sono sollevati per il titulo appena conquistato, dall’altra, sembrano quasi fuori luogo davanti ai riflettori per il ruolo da dietro le quinte che abitualmente svolgono. Sacrificio, umiltà, gruppo. Tutti valori fermamente fissati nel pensiero di vita dei DT e trasmesso poi in pratica nel lavoro verso i ragazzi della prima squadra. “E’ una gioia enorme, mai ci saremmo sognati una cosa del genere. Mio padre diceva che tutto ciò che facciamo deve valerne la pena. Sergio, tutto ciò a cui siamo arrivati ne è valsa la pena.”, dice Favio al collega/amico vicino; compagno lavorativo di una vita e co-protagonista di un’ascesa verso la gloria che ha pochi eguali. Gli risponde Sergio: “Sono molto fortunato ad aver incontrato persone lungo il cammino che mi hanno aiutano a migliorare costantemente. È mio fratello per scelta. Siamo una cosa sola da 14 anni. Quando eravamo in serie D, gli dicevo che 10 anni dopo avremmo allenato in Prima Divisione. Abbiamo attraversato molti momenti difficili, ma questo ci ha resi più forti. Ringrazio Dio per aver incrociato Favio nella mia vita”.
Uomini semplici, dal cuore grande. Persone dal grande carisma che rendono credibili col proprio esempio le idee proposte ai giovani, che vogliono crescere dal punto di vista calcistico da tecnici umani, sinceri, secondo le leggi del futbol e della vita. “In questo momento speciale, mi viene in mente mio padre. L’unica cosa che avrei voluto fare in questo momento era abbracciarlo, ma lo sento vicino”, rincara la dose Orsi davanti ai microfoni, commuovendosi una volta di più.

Una cavalcata lunga quattordici anni che ha toccato tutte le categorie del fútbol argentino. E’ la prima volta che una coppia tecnica consegue un trofeo in Primera. Le varie divisioni toccate le ricorda una ad una Orsi in conferenza, come a ringraziare ogni singola opportunità avuta per crescere come tecnico. “Fenix, tre anni; Deportivo Español; tre anni nel Flandria, di cui sono tifoso, e dove mando un saluto a tutti i tifosi i quali, sono sicuro, stanno festeggiando con noi; Almagro, un anno; San Martín de Tucumán, due anni, che per noi è stata un’esperienza molto significativa perchè iniziavamo a dirigere in B Nacional; Ferro, che per noi fu importantissimo perchè ci diede conferma di esser cresciuti di livello, sfiorando anche la promozione; Atletico Tucuman e Godoy Cruz finalmente in Primera, prima del Platense, da dove abbiamo avuto la possibilità di arrivare dove non ci saremmo mai aspettati. E se siamo qui con la gioia nel cuore davanti a voi vuol dire che tutto è andato per il verso giusto”.
Una favola destinata a nuovi capitoli, dati gli impegni del prossimo anno che il Calamar sarà destinato a sostenere, Copa Libertadores in primis, data l’automatica qualificazione alla fase a gruppi del prossimo anno. Un cammino da serie tv che sta commuovendo l’intera Argentina. Bielsa, nella sua filosofia, racconta come il percorso verso un obiettivo sia di gran lunga più importante rispetto al raggiungimento dello stesso obiettivo. Beh, Orsi e Gomez oltre che a maturarsi, a crescere e far crescere tappa dopo tappa, hanno fatto di più. Sono riusciti a trionfare nel fútbol che conta, entrando dalla porta principale e scrivendo pagine leggendarie nel club e nel fútbol nazionale Felicitaciones Favio e Sergio, triunfo meritatisimo!
