
Doveva essere la stagione della resurrezione del Boca dopo l’eliminazione non preventivabile nei preliminari di Copa Libertadores, o il ritorno alla gloria per Gallardo, allenatore più vincente nella storia del River ma ancora a secco dal 18 novembre 2023. O del Racing Club, che dopo l’affermazione nel subcontinente nella Copa Sudamericana doveva imporre legge anche in Argentina col Maravilla Martinez e il tecnico Costas, nell’anno più importante delle loro carriere. Independiente e San Lorenzo sono scivolate all’ultimo ostacolo mentre Rosario Central e Argentinos, le due sorprese del Torneo Apertura, hanno impressionanto solo nella prima parte di competizione.
Ne nasce, di conseguenza, una bagarre dove Huracán e Platense sanno interpretare al meglio le diverse fase ad eliminazione diretta, appoggiandosi sulla forza del gruppo anzichè sulle individualità degli squadroni argentini, e usufruendo (solo per una volta a testa) la dinamica dei tiri dal dischetto per ottenere l’accesso alla fase successiva.
HURACAN. Rispetto al Platense, il Globo di Parque Patricios sfrutta una certa continuità, arrivando dalla battaglia per la conquista della Primera División della stagione scorsa per poi affermarsi anche nella prima fase di Copa Sudamenricana, ipotecando già gli ottavi di finale nella prima parte di semestre 2025. La guida di Kudelka e il blocco giocatori guidati dai condottieri Perez e Mazzanti assicurano prestazioni sempre battagliere e al massimo della concentrazione nonostante il considerevole dispendio di energie degli impegni ravvicinati. Eclatanti, per tale motivo, la serie di gare a cavallo del quarto di finale contro il Rosario Central che minano una continuità di rendimento. Ma nonostante l’agenda fittissima di impegni e trasferte proibitive in Copa Sudamericana il Globo non batte ciglio e regola nell’ordine: Riestra in casa, Central e Independiente, quest’ultime giocate con la modalità ‘leggenda’ attivata, espugnando i campi sempre calienti di Rosario e Avellaneda per poi approdare alla finalissima del Torneo.
PLATENSE. Ancor più clamoroso, per certi aspetti, è il cammino del Platense, la cui qualificazione alle prime otto del gruppo appare già obiettivo massimo della stagione. Ma la squadra guidata dalla coppia di allenatori Orsi e Gomez dapprima supera il Racing Club al Cilindro de Avellaneda, per poi compiere la vera impresa del semestre: vincere una storica partita contro il River di Gallardo nello stadio più imponente del Sudamerica: il Monumental. Successo arrivato solo ai rigori ma frutto di un coraggio e una tenuta mentale fuori dal comune, anche per errori arbitrali che sfavorisce la piccola squadra del barrio di Vicente Lopez. Non basta al Platense, che per la terza volta in trasferta di una delle Cinco Grandes de Argentina, si sbarazza al Nuevo Monumental del San Lorenzo raggiungendo la clamorosa finale. Stagione da raccontare ai nipotini, in qualunque modo terminerà.
A Santiago dell’Estero si deciderà quale delle due piccole realtà alzerà la Copa del Torneo Apertura, che consentirà alla vincitrice di strappare il biglietto verso la prossima partecipazione alla Copa Libertadores. Un combiamento futbolistico radicale di fronte alle stereotipiche vittorie di squadre più blasonate che conferma la linea del format della competizione di privilegiare più la sorpresa (con calci di rigore dopo i tempi supplementari) piuttosto che la meritocrazia nel riconoscere la squadra più costante del semestre. Ora l’ultimo atto, con i tifosi delle due squadre che sognano ad occhi aperti il título di nuevo Campeón argentino.