
Trionfo fondamentale per l’onore e autostima in vista delle prossime sfide nel Torneo Apertura e Libertadores, il River torna a trionfare ‘giocando da River’ e impartendo una nuova lezione di fútbul contro l’antico avversario. Una soddisfazione enorme per gli 85.000 accorsi al Monumental.
Vittoria sul Gimnasia, rimonta in altura contro l‘Independiente del Valle e trionfo nel Superclásico. Non si poteva chiedere di più questa settimana a Gallardo. Non è solamente la conferma che il MIllonario è (finalmente) uscito dal periodo di nonimato che lo ha contraddistinto nella prima parte di semestre, ma è anche la rivincita di un tecnico contestato da parte i suoi tifosi per i il gioco e i risultati sbiaditi fin qui ottenuti. Marcelo Gallardo torna a vincere contro il Boca dopo l’ultima volta nello scorso settembre alla Bombonera e lo fa ancora una volta con determinazione, pressing e finalizzazione. Uno specialista della Clasicisima, un incubo per i tifosi del Boca, vincitore di 4 degli ultimi 6 Superclásicos.

“Sono felice che sia stata una settimana fantastica e che abbiamo potuto regalare questa vittoria ai nostri tifosi’, commenta el Muñeco a fine partita. “Le vittorie con il Boca Juniors sono sempre un piacere. I tifosi le vivono in modo speciale. I giocatori meritavano un momento come questo, che genera emozione, identificazione con i tifosi e con 85.000 persone a sostenerci. Non poteva andare meglio”. Viaggio in Ecuador fino a 2900 metri di altezza e preparazione della partita a partire da venerdì. Poteva essere un gran vantaggio per il Boca non giocare le Coppe ed invece la fame del River si è dimostrata più decisiva. “Dato il contesto, sapevamo quanto sarebbe stata impegnativa la settimana, con tre partite e una trasferta molto impegnativa nel mezzo. Non abbiamo avuto molto tempo per prepararci, ma stiamo crescendo come squadra. I nostri avversari si sono preparati e hanno lavorato di più durante la settimana per migliorare. Ecco perché questo successo vale doppio, acquisisce molto più valore”.
E poi Franco Mastantuono, il pibe più giovane a segnare nella storia dei Superclasicos, autore di un gol clamoroso nella partita più importante del fútbol argentino. “Un gol strepitoso. Come quello di Quintero che fece contro il Racing. Un autentico gioiello. Franco lo dobbiamo aiutare. Sta muovendo i primi passi ma il caciomercato è molto dinamico. È un giocatore che ispira molto interesse per la sua giovane età. È un ragazzo con i piedi ben piantati per terra. Non è come un qualsiasi altro diciassettenne. Cercheremo di aiutarlo a continuare a crescere come calciatore e come persona. Se poi ad un certo punto se ne andrà, vuol dire che avremo lavorato bene. Ma non succederà tanto presto”.