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Dopo la festa ecco la tempesta. Il Deportivo Riestra rischia di pagare un conto salato la ‘bravata’ di far esordire nel massimo campionato argentino l’influencer Spreen. Obiettivo raggiunto da parte del club, che ottiene il massimo livello di visibilità. Però, a che prezzo?

A dirla tutta, a livello social è stato un grandissimo successo. Ben 256 milioni di interazioni dell’evento distribute sulle varie piattaforme Instagram, YouTube, TikTok e X sono state registrate da utenti curiosi e fedelissimi seguaci dello streamer. Valanghe di nuovi follower e potenziali proventi hanno reso la minuscola realtà del Riestra come miglior Top Club argentino multimediale nell’evento social dell’anno. In testa, l’ex Twitter, X, con 159 milioni di interazioni, seguito dai 55 milioni di TikTok e dai 42 milioni di Instagram. Su YouTube il fatidico minuto ha invece sfondato il milione di visualizzazioni. Numeri che, squadre come River e Boca, riescono a realizzare in 2-3 mesi.

L’altra parte della medaglia è invece il triste ritorno alla realtà. Stigmatizzazione da parte di tutti gli addetti ai lavori, fin dalla presa diretta, dove i commentatori della tv TyCSports, dilapidavano club e tecnico sulla scelta di far esordire in Primera un ragazzo, che col futbol non ha niente a che fare. Vergogna, mancanza di rispetto e scelta insensata dettata dai soldi, le accuse degli addetti ai lavori, unanimi nel condannare il singolare evento.

Il Comitato etico federale AFA avviava un’indagine al fine di preservare la ‘dignità del fútbol argentino’, così come la giustizia ordinaria intraprendeva d’ufficio una procedura di illecito considerando i possibili vantaggi dell’operazione, come ad esempio, in termini di guadagni economici su portali bet, per la promo-quotazione sull’esordio del pibe. Una vicenda nata sotto i migliori propositi ma che ora rischia di finire in aule di tribunali.

Per calmare le acque il Riestra emetteva una nota ufficiale cercando riparare il riparabile, con scuse formali a chi ne fosse stato toccato. Troppo poco e troppo tardi. Dopo che in un’intervista il presidente Chiqui Tapia si esponeva personalmente in maniera negativa sullo scellerato esordio dello streamer – anche se, non si capisce perché lo stesso Tapia non si sia mosso prima, dato che la Federazione ne era a conoscenza dell’esordio da almeno una settimana -, e membri della Selección, come De Paul e Paredes, giravano il coltello nella piaga, si capiva che per il club di Bajo Flores non c’era più niente da fare. Nessun santo in paradiso. Il magico Riestra è ora nei guai ed è abbandonato a sé stesso: condizione non proprio consigliata nel vorace mondo sportivo argentino. Da qui in avanti ci si può aspettare di tutto: inibizioni, multe, squalifiche; tutte opzioni che potrebbero concretizzarsi nel prossimo futuro.

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