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La gioia di Gallardo, esiliato al Monumental

Articoli di Roberto Colombo, La Repubblica, 16 novembre 2018.

Gallardo, tecnico del River, tra Libertadores e mercato

«Scommetto su Palacios»

Napoleón è tornato. Marcel Daniel Gallardo, per tutti el Muñeco, allenatore del River Plate, dopo oltre dieci giorni è tornato a parlare. Rispetto all’ultima volta in cui si era presentato davanti a telecamere, microfoni e taccuini è successo davvero di tutto: sembrano passate ere geologiche! Come prima cosa El Muñeco è stato confinato al Monumental per tutta la finale d’andata della Copa Libertadores contro il Boca Juniors a causa della squalifica impostagli dalla Conmebol dopo il tentativo di introdursi nello spogliatoio ospite all’Arena di Grēmio di Porto Alegre. In Brasile aveva provato a farla finissima, il tecnico dei Millonarios: capellino ben calato sulla testa e bavero alzato della giacca, manco fosse un minorenne che tenta di introfularsi in un cinema a luci rosse. Peccato per lui, però, che sia stato scoperto sul più bello da due solerti funzionari della Conmebol che l’hanno addirittura fotografato, scatenandone l’ira: «Fotografatemi bene, fotografatemi ancora!» aveva ruggito furente Gallardo.

La confederazione sudamericana ha usato il pugno di ferro: 3 partite di squalifica e il divieto di andare allo stadio del Boca per la prima partita, terminata 2-2. Proprio al termine della gara d’andata, El Muñeco si era affacciato ai balconi del proprio ufficio al Monumental per far festa con i tifosi del River dopo un risultato tutto sommato positivo per “La Banda”.

«FESTA? NO SOLLIEVO»

E Gallardo nella disanima del momento rojiblanco, è partito proprio dai cori e dalla festa post 2-2. «Come ho vissuto il match d’andata? È stato orribile -inizia a raccontare l’allenatore del River Plate-. È stata una sensazione bruttissima, pessima, che non auguro di vivere a nessun mio collega nel mondo. Una cosa è essere squalificato, una cosa è che non ti lascino mettere piede sul terreno di gioco, un’altra è rimanere isolato, ghettizzato in questo modo. È stato bruttissimo, ma ho provato a vivermela nella maniera migliore e a sopportare questo momento spiacevole. Sul balcone non ho festeggiato, la mia non è stata un’esplosione di felicità, ma solo una specie di sollievo per quello che avevo vissuto vedendo la mia squadra. È stato prima di tutto di estrinsecare il fatto che ero convinto che la squadra aveva risposto in maniera più che positiva in uno stadio dove giocare è da sempre assai complicato. Ero felice di ciò che avevo visto, ero entusiasta di come avevamo affrontato il primo tempo. Il match d’andata è stato molto equilibrato e abbiamo rischiato di perderlo nell’ultima giocata del match: per questo quell’esplosione di gioia è stata una valvola di sfogo».

ARMANI DECISIVO

«Come ho vissuto l’ultima giocata di Benedetto e la paratona di Armani sull’attaccante Xeneize? Con enorme tensione, fidatevi. Il match stava finendo e non stava succedendo molto a livello di occasione da gol: dal nulla questa giocata di Tévez con l’assist per l’attaccante del Boca. Credo che, ancora una volta, il nostro portiere ha avuto l’attitudine giusta in una giocata decisiva e ha fatto in modo che noi non ci ritrovassimo, dopo il match d’andata, con niente in tasca, con un pugno di mosche in mano. Avessimo perso sarebbe stata una clamorosa ingiustizia: la sua paratona ha fatto in modo che ora possiamo avere la chance di battere il Boca Juniors davanti alla nostra gente. Anche gli Xeneizes l’hanno avuta, ma non l’hanno sfruttata».

L’ ELOGIO DI PRATTO

«Pratto si meritava di fare un gol -ha concluso el Muñeco-. È il tipo di calciatore che dà tutto ciò che ha, sempre. Per questo ripeto che meritava di fare un gol importante e lo ha fatto. Se Ezequiel Palacios può essere distratto dalle voci di un suo imminente trasferimento al Real Madrid? Facciamo i seri, per gentilezza: lui è tranquillo è concentrato sul l’obiettivo. Sa perfettamente che la cosa importante ora è sollevare la Libertadores, al suo futuro penserà quando sarà il momento giusto. Come suppliremo all’assenza di Rafael Santos Borré? Vedremo i giocatori che saranno in forma fisica migliore e che avranno chance di giocare: sto lavorando proprio a questo». Ma El Muñeco sta lavorando anche un’altra cosa fondamentale: la replica del trionfo del 2015. Boca Juniors permettendo.

Il presidente Boca, Daniel ‘Tano’ Angelici

Il Boca si regala alla sua gente

Il presidente Angelici: «Giovedì porte aperte alla Bombonera»

Uno dei punti di forza del Boca Juniors, è, da sempre, la sua gente, il tifo ossessivo, l’amore incondizionato “en las buenas y en las malas”, quando le cose girano alla grande e pure quando non te ne va bene una. La Mistica è uno dei tratti distintivi della Bombonera, il tempio della passione Azul y oro. Tra 8 giorni, però, nella sfida di ritorno nell’Estadio Antonio Vespucio Liberti detto Monumental, la casa del River Plate, i ragazzi del Mellizo Guillermo Barros-Schelotto non potranno contare su nessun tifoso del Boca Juniors in quanto, esattamente come all’andata, la partita è vietata agli hinchas visitantes, agli ospiti, insomma, per motivi di ordine pubblico.

LA TROVATA DEL TANO

Ieri, El Tano Angelici, presidente Xeneize, ha inaspettatamente annunciato che «giovedì la squadra si allenerà a porte aperte a La Bombonera. Vogliamo organizzarlo perché tutti i nostri tifosi possano assistere e stare vicino ai ragazzi. Devo ancora analizzare la situazione nei dettagli assieme al Comitato per la Sicurezza e chiedere i permessi, ma lunedì daremo già la conferma ufficiale. Stiamo facendo tutto il possibile perché il Boca sia a fianco della sua gente e perché i nostri tifosi diamo a fianco della squadra. È stata una richiesta che mi è giunta dai nostri soci attraverso i social network e ho subito pensato che fosse un idea eccezionale. Tutto il mondo Azùl y Oro prega e spera che i giocatori e i tecnici riescano a regalarci questa settima. Dobbiamo imparare a sdrammatizzare una gara come quella del 24, ma non è facile: è un SuperClasico ed è pure una finale di a Libertadores». Sì non è facile sdrammatizzare quando sei a 8 giorni dalla finale del Mundo..

(8 – continua)


calcioargentino.it

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